Seconde case: che confusione!

Dopo il caos dei giorni scorsi, arrivano le FAQ del Governo sulle possibilità di spostamento anche fuori dai confini regionali e in zone rosse o arancioni. Ecco cosa precisano le indicazioni di Palazzo Chigi.

Il nodo delle seconde case

La confusione si è creata soprattutto attorno alla definizione di “seconde case”. La nota del ministero dell’Interno inviata ai Prefetti non le cita, ma fa riferimento solo alle “abitazioni”. Un particolare non da poco, visto che riguarda potenzialmente più di 5 milioni e mezzo di famiglie italiane, perché tante sono le seconde case in Italia, pari al 17,2% delle abitazioni totali. Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia delle Entrate, riferiti al 2020, si trovano soprattutto nella provincia di Roma (215.000), seguita da quella di Torino (177.000), Cosenza (126.000), Lecce (117.000), Napoli e Cuneo (112.000). In oltre 3.340 comuni, una casa su 5 non è la residenza principale e tra le località con il maggior numero di seconde case ci sono alcune delle mete turistiche più gettonate: Madonna di Campiglio, Capri, Forte dei Marmi, Courmayeur, Cortina d’Ampezzo, Santa Margherita ligure, Porto Cervo, Positano, Porto Rotondo e Sirmione.

Attenzione, quindi, alle possibili deroghe. Ecco i chiarimenti delle FAQ del governo.

Si può andare nelle seconde case, anche fuori regione?

, le FAQ sul sito del governo autorizzano a raggiungere le seconde case, ma solo per chi può provare di avere un “titolo” per recarsi in quell’immobile prima dell’entrata in vigore del Decreto legge del 14 gennaio. Nelle risposte di Palazzo Chigi si fa riferimento alla possibilità di “rientro”, anche fuori Regione o Provincia autonoma e anche in zone di colorazione differente da quella di provenienza (comprese arancioni e rosse)

Si tratta di una possibilità limitata al “rientro” alla propria “residenza, domicilio o abitazione”, senza alcun riferimento esplicito a “seconde case” intese come luoghi di vacanza o per trascorrere il fine settimana fuori città.

Cosa si intende per “titolo”?

Le FAQ chiariscono che il “titolo” per recarsi nell’immobile “per ovvie esigenze anti-elusive, deve avere data certa (come, per esempio, la data di un atto stipulato dal notaio, ovvero la data di registrazione di una scrittura privata) anteriore al 14 gennaio 2021”, dunque intende case affittate o acquistate prima di quella data. In alternativa si può ricorrere all’autocertificazione che comunque sarà oggetto di controlli successivi. Viene ribadito che l’eventuale falsità delle dichiarazioni rappresenta un reato.

Si può andare nel week end nelle seconde case all’interno della regione?

Sì, se si è in una regione gialla, dove sono consentiti gli spostamenti all’interno del territorio regionale. In caso di zone arancioni o rosse, restano in vigore le limitazioni messe in atto finora, quindi: non si può uscire dal Comune se non per motivi di necessità, salute e lavoro. Le stesse regole valgono per le visite a parenti o amici, al massimo due adulti (più minori di 14 anni) alla volta e una sola volta al giorno. Nel caso dei piccoli comuni sono previste deroghe per i centri con meno di 5 mila abitanti, che possono uscire dal comune fino a un massimo di 30 km, ma non verso un capoluogo di provincia.

Perché tanta confusione sul weekend?

«Il caos nasce dal fatto che il Dpcm è stato preceduto, appena 48 ore prima, da un decreto legge che indica la possibilità di spostamento una sola volta al giorno verso un’abitazione abitata. Questo permetterebbe, quindi, di raggiungere una casa in giornata ed eventualmente, per non incappare nel coprifuoco, di fare ritorno a quella principale il giorno dopo. Purtroppo la ridondanza di norme dà adito a fraintendimenti» aggiunge l’avvocato, che avverte: «Al momento le FAQ sul sito del Governo chiariscono per tutte le zone che il concetto di abitazione esclude “le seconde case utilizzate per le vacanze“, quindi chi vi si dovesse recare anche solo nei week end sarebbe passibile di multa» aggiunge Marraffino.

Si può andare con amici o da amici?

No. “La casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente con l’avente titolo, e vi si può recare unicamente tale nucleo” chiariscono le FAQ.

Si può andare con la famiglia?

. Le norme autorizzano lo spostamento con il proprio nucleo familiare.

Resta il limite di due adulti più minori di 14 anni?

No. In questo caso non si parla più di massimo due adulti più minori, ma di “nucleo familiare”. Quindi, una famiglia che abbia due figli, anche di età superiore ai 14 anni, può muoversi insieme.

Ci si può far accompagnare da una persona non familiare?

Sì. Le FAQ chiariscono che se non si dispone di un’auto propria o della patente, o qualora non si sia autosufficienti o si abbia un altro impedimento, è possibile farsi accompagnare da un familiare (preferibilmente convivente) o da altra persona (con mascherina), da e verso la propria abitazione, anche per limitare il ricorso ai mezzi pubblici.

Posso uscire dalla regione per altri motivi?

No. La circolare del Viminale del 18 gennaio conferma lo stop agli spostamenti tra regioni ad «eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, nonché dal rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione»

Si possono raggiungere i genitori fuori regione?

No. In questo caso resta il divieto di far visita ai genitori fuori regione, a meno che non si tratti di persone disabili, non autosufficienti o con comprovati problemi di salute. Resta, invece, possibile andare a trovare i genitori se questi si trovano nello stesso comune (zone rosse o arancioni) e regione (zona gialla).

Si può sempre tornare a casa o bisogna attendere nuove disposizioni sulle colorazioni?

. L’ultimo Dpcm del 16 gennaio consente “il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione” in qualunque momento, fatto salvo il rispetto del coprifuoco (ovunque dalle 22 alle 5).

Possono spostarmi in zona rossa?

No, anche se sono previste deroghe. Il transito è consentito, come ogni altro spostamento, “esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (per esempio l’acquisto di beni necessari) o motivi di salute”. Ci si può muovere, però, anche “se strettamente necessario ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista”.

Si può raggiungere il partner anche fuori regione?

, ma solo se questo si trova nella casa nella quale la coppia dimora abitualmente. Resta, quindi, esclusa la possibilità di andare a trovare il marito o compagno solo per pochi giorni, come ad esempio nel fine settimana, se si abita in due regioni differenti.

Serve l’autocertificazione per spostarsi?

. L’autocertificazione è richiesta negli stessi casi previsti dai precedenti decreti, quindi quando si deroga a un divieto (motivi di necessità, lavoro o salute). Non è richiesta solo per gli spostamenti all’interno delle regioni gialle né per quelli all’interno del comune nelle zone arancioni.

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