Bambina vaccino infermiera puntura

Vaccini, aumentano le coperture: ecco i primi dati

Diffusi i primi dati sull’andamento delle vaccinazioni dopo le polemiche sulla legge Lorenzin e le accuse dei no vax. La Lombardia guida la rimonta con oltre il 95 per cento di vaccinati

Lo scontro tra vax e no vax come si è tradotto concretamente? Gli obblighi vaccinali fissati dalla legge Lorenzin, e da più parti contestati e attaccati, hanno cambiato la situazione? È tornata la fiducia nella vaccinazione? La prima a rispondere, rendendo noti i dati ufficiali relativi alla copertura vaccinale del 2018, è la regione Lombardia. “Il grande lavoro svolto – sintetizza l’assessore al Welfare, Giulio Gallera – sta garantendo risultati importanti”.

Lombardia: aumentano le coperture vaccinali

“Lo scorso anno – entra nei dettagli il rappresentante della giunta lombarda – nella nostro territorio si sono registrati ottimi livelli di copertura nei bimbi più piccoli, con particolare riferimento al vaccino esavalente (difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomelite, haemophilus influenzae di tipo B):  con il 95,3 per cento di vaccinati è stato superato l’obiettivo fissato dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale”.

L’immunità di gregge, dunque, per queste patologie dovrebbe essere stata raggiunta.  “E sono aumentate le coperture anche per tutti gli altri vaccini, sia quelli obbligatori sia quelli raccomandati, cioè consigliati”. Un altro esempio: “La prima vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia è stata somministrata al 94,9 per cento dei bambini, ben un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente”. C’è stata poi una “capacità di recupero per chi aveva saltato i richiami”.

Morbillo, parotite e rosolia: più vaccinati

Un passo in avanti si è fatto anche con la seconda dose della vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia, dopo il compimento del sesto anno di età del bambini: in questi caso lo scarto in positivo ha superato un punto percentuale (dal 90,8 al 91,9 per cento). La somministrazione del vaccino contro il meningococco C coniugato si è attestata al 92,4 per cento per i nati nel 2015, con una variazione dello 0,2 per cento in più, sempre rispetto al 2017.

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“Armi vincenti: l’informazione e l’educazione”

“Le coperture vaccinali riscontrate – sempre parole dell’assessore Gallera – rappresentano l’esito evidente di una campagna di informazione che abbiamo messo in campo negli ultimi anni a tutela dei più piccoli, delle famiglie, delle intere comunità. attraverso i pediatri, i medici, gli operatori scolastici e socio sanitari. L’educazione alla vaccinazione,  arma vincente contro il rischio di patologie gravi, ha riguardato anche le somministrazioni consigliate, a dimostrazione del fatto che le buone pratiche sono ben percepite dalle famiglie quando c’è di messo la sicurezza figli. La cultura della vaccinazione ha sconfitto la cultura no vax. C’è ancora molto da fare. È una battaglia nella quale non si può arretrare, nè ridurre la pressione”.

La situazione italiana e il commento dell’esperto

Anche il virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore e docente universitario, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, valuta con soddisfazione l’andamento della situazione, pur senza abbassare la guardia. “Le vaccinazione – rivela – sono in crescita in tutte le regioni italiane, con percentuali diverse. Oltre alla Lombardia, hanno centrato gli obbiettivi anche l’Emilia Romagna e la Puglia. Fanalini di coda sono la provincia autonoma di Bolzano, la Campania e  la Calabria. Lo spirito della legge Lorenzin, con l’estensione degli obblighi vaccinali, è stato compreso. È una medicina amara, ma ha dato uno scossone positivo e invertito la tendenza, alzando ovunque la percentuale delle coperture. L’importanza delle vaccinazioni e della solidarietà di comunità sono state rimesse al centro: ci si vaccina anche per proteggere gli altri. Chi è negativo – rileva, alludendo ai no vax e alle fake news –  però è molto rumoroso. Fa pensare a percentuali più alte di contrari. A volte – altra considerazione dell’esperto  – l’eccesso di paura delle vaccinazioni supera il timore che si deve avere delle malattie in grado di provocare gravi conseguenze”.

Pure sul fronte della protezione dal morbillo, tornato a colpire e spaventare, “c’è stato  un recupero della quota di vaccinati”. Stessa tendenza per la vaccinazione contro l’influenza: “La richiesta di somministrazione del vaccino – certifica sempre Pregliasco – è aumentata rispetto al passato”.

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