Lunedì 23 giugno, in prima assoluta su Canale 5, va in onda Yara, il film che ricostruisce il delitto che ha sconvolto l’Italia: quello della tredicenne Yara Gambirasio. Con Isabella Ragonese e Alessio Boni e diretta da Marco Tullio Giordana, la pellicola torna sulle indagini che hanno portato all’incriminazione e alla condanna di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello accusato dell’omicidio della ragazzina scomparsa il 26 novembre 2010 da Brembate di Sopra e ritrovata senza vita tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola. Il caso ancora oggi suscita un forte impatto sull’opinione pubblica, alimentato recentemente dall’intervista rilasciata da Massimo Bossetti a Belve Crime di Francesca Fagnani.

Tra cronaca e il film: quali differenze?

Marco Tullio Giordana, regista dei Cento Passi e della Meglio Gioventù, ripercorre cronologicamente la vicenda, restituendo l’angoscia per la giovane scomparsa in un pomeriggio d’autunno di 15 anni fa dopo essersi allenata nel centro sportivo a 700 metri da casa. Nello sviluppo della pellicola, e a supporto del racconto, Giordana si è avvalso di immagini di repertorio fornite dalle forze dell’ordine. «Incontro i protagonisti della vicenda senza dover cambiare marciapiede per la vergogna – raccontava il regista in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nel 2020 -. Io racconto quello che è agli atti, ho letto tutte le carte, non giudico».

Nel resoconto fedele e dettagliato della vicenda, l’unica differenza tra film e fatti realmente accaduti sono i luoghi nei quali la pellicola è stata girata. Come spiegato ancora da Giordana al Corriere non è stato possibile girare le riprese in provincia di Bergamo: «Quando si è aperto il set si minacciava il ritorno della pandemia. Abbiamo girato a Sud di Roma, Fiano Romano e Monterotondo, dove tra l’altro abbiamo ritrovato un’architettura simile a quella della Bergamasca».

La ricostruzione del caso Yara

L’appello dei genitori di Yara, dopo la sua scomparsa, è un’ansia che diventa dell’Italia intera. Poi il ritrovamento del cadavere, in modo del tutto casuale, esattamente tre mesi dopo la scomparsa, il 26 febbraio 2011, da un aeromodellista in un campo aperto a Chignolo d’Isola, distante circa 10 chilometri da Brembate di Sopra. Sul corpo della vittima vengono rilevati numerosi colpi di spranga e almeno sei ferite da arma da taglio, un trauma cranico, una profonda ferita al collo ma non ci sono segni di violenza sessuale.

Su canale 5 il film Yara

L’indagine genetica mai avvenuta prima in Europa

Il pubblico ministero, Letizia Ruggeri, ha solo un esile indizio: tracce di DNA che servono a poco senza un database con cui confrontarle. Dopo un’iniziale falsa pista, il pm interpretato da Isabella Ragonese, vara la più grande e costosa indagine genetica mai fatta in Europa: un vero e proprio screening di massa per raccogliere migliaia di campioni da cui estrarre il Dna.

Come si arriva da «Ignoto 1» a Massimo Bossetti

L’unico elemento sicuro è il Dna dell’assassino, denominato «Ignoto 1», ritrovato sugli indumenti della vittima e da confrontare ora con le migliaia di campioni a disposizione. Si arriva quindi a un ceppo, a una famiglia e a un uomo, Giuseppe Guerinoni, conducente di autobus di Gorno, morto nel 1999, identificato come il padre di «Ignoto 1».

Un’indiscrezione porta all’identificazione di una donna che forse ebbe una relazione extraconiugale con Guerinoni e dalla quale, il 28 ottobre del 1970, nacquero due gemelli, un maschio e una femmina. E sul primo si concentrano gli inquirenti. Il 16 giugno 2014 finisce in carcere Massimo Giuseppe Bossetti, 44 anni, muratore di Mapello, sposato e padre di tre figli, incensurato. Il suo codice genetico risulta sovrapponibile a quello di «Ignoto 1». Condannato all’ergastolo nei tre gradi di giudizio, Bossetti non ha mai smesso di proclamarsi innocente.

Il cast di Yara

Nel cast, oltre alla Ragonese nel ruolo della Pm Ruggeri, e Alessio Boni, in quello del Colonnello Vitale, anche Thomas Trabacchi (Maresciallo Garro), Sandra Toffolatti (Maura Gambirasio), Mario Pirrello (Fulvio Gambirasio), Roberto Zibetti (Massimo Bossetti), Gloria Bellicchi (Marita Comi).