Anteprima del film Succede. La platea è zeppa di adolescenti, anche il produttore presente in sala è sorpreso: «Sono tutti attentissimi, mai vista una roba così». C’è spazio per i selfie di rito, per i libri tenuti stretti sotto il braccio come una reliquia, per gli «Eccola! È là, la vedi?» sussurrati nell’orecchio alle mamme qui in veste di accompagnatrici. L’oggetto del culto collettivo è Sofia Viscardi, autrice dell’omonimo romanzo bestseller (Mondadori) da cui è tratto il film al cinema dal 5 aprile. C’è tutto questo, ma anche un silenzio irreale, quasi religioso. Quando Sofia sale sul palco, nessuno urla o scatta foto. Tutti ascoltano. Lei è emozionata. Sembra più grande dei suoi 19 anni, i capelli ricci ora sono lisci, ma conserva la timidezza di una teenager che deve parlare in pubblico. «Buona visione» bisbiglia al microfono. Il film inizia (sopra, a destra, una scena). Il silenzio si fa ancora più spesso. Questa è una cosa seria.
Ha iniziato parlando di scuola e amori sul web
Succede è la storia di Meg (interpretata da Margherita Morchio). Ha 2 amici del cuore: Olly (Matilde Passera, una fan di Viscardi che si è presentata ai provini) e Tom (Matteo Oscar Giuggioli). E, forse, un nuovo fidanzatino: Sam (Brando Pacitto). È una storia di licei, genitori, messaggi su WhatsApp, mattine in cui “si balza” scuola. È un racconto di formazione dalla parte delle ragazze. Ce n’è una anche dietro la macchina da presa, l’esordiente Francesca Mazzoleni, a invertire la tendenza dei teen movie nostrani finora sempre al maschile, da Muccino a Moccia. Sofia è andata sul set tutti i giorni. «Ho voluto seguire ogni fase del progetto» racconta. «Era importante restare fedeli non solo alla trama, ma anche alle emozioni, all’attitudine del libro. Il risultato è puro, sincero, con un linguaggio attuale». L’attualità è uno dei punti chiave. Il mondo di Sofia cambia, evolve, non sta fermo.
I numeri che la raccontano sono a molte cifre: oltre 100.000 le copie vendute da Succede, 1 milione e mezzo di follower su Instagram, 75 milioni di visualizzazioni su YouTube, da dove tutto è partito. È lì che, nel 2011, ha inaugurato il canale (oggi da 750.000 iscritti) dove postare sfoghi virtuali su amici, compiti, genitori, brutti voti, primi amori. Poi, il boom ovunque. A gennaio è stata invitata al Quirinale dal Presidente Sergio Mattarella per un dibattito sui giovani e la Rete, oggi è al primo posto della lista dei “100 under 30” più influenti nei media stilata da Forbes. La maturità, che ha preso l’estate scorsa, vale anche in senso esistenziale: Sofia è davvero diventata grande.
«Ormai anche i cosiddetti hater si sono rassegnati al suo successo, non solo online» commenta la scrittrice Ester Viola. «Viscardi è considerata una “pari” nel mondo digitale. Ha avuto una buona idea e l’ha saputa portare avanti, cambiando le piattaforme: dagli schermi dei computer alle pagine di carta. In tanti, anche più grandi di lei, oggi si chiedono: “Vediamo se c’è qualcosa da imparare”. Perché la ragazza, ammettiamolo, è brava».
Ha convinto anche il pubblico “over”
Il fenomeno generato prima dai video in Rete e poi da Succede cresce con Sofia. È appena uscito il suo secondo romanzo: Abbastanza (Mondadori), già in vetta alle classifiche. Il tour per l’Italia è preso d’assalto ma niente più scene di panico: fino a un anno fa si vedevano 15enni svenire dopo essersi piazzate in coda la mattina presto per un incontro del pomeriggio, adesso le sue ammiratrici – alcune storiche che si danno appuntamento ad ogni nuovo happening – stanno composte. E niente più regali: prima si riempivano 5 o 6 scatoloni di pelouche a data, oggi la stessa Sofia prega di portare solo piccoli pensieri (una letterina, una foto), i doni troppo ingombranti vengono consegnati all’ospedale della città di turno. «L’impressione è che le fan che l’hanno scoperta su YouTube siano diventate oggi lettrici vere e proprie» riflette Alberto Gelsumini, l’editor che segue Viscardi fin dall’esordio. «Prima si accontentavano di un autografo, ora vogliono sentirla parlare». E non sono le uniche, continua Gelsumini.
«Anche lei è cambiata: ha sempre avuto la sua voce di scrittrice, ma è più attenta. Abbastanza sarebbe dovuto uscire a Natale, lei non si sentiva pronta, ha preferito aspettare un po’ per lavorarci meglio: l’anno scorso ha avuto meno tempo per scrivere, la priorità era il diploma». L’altra differenza sta nell’aumento del pubblico “over” alle presentazioni come alla première del film. «Gli adulti ormai percepiscono Sofia come un’interprete sincera del mondo teen» continua l’editor. «Parla la lingua dei ragazzi dall’interno e si fa capire anche dai grandi, mettendo in comunicazione 2 universi che fanno fatica a dialogare». L’11 maggio compirà 20 anni: come sarà il futuro? «Ho scoperto il cinema» confessa. Chissà se sarà una nuova strada. Ora è qui. Alla fine della proiezione non se ne va come farebbe una star. Resta a parlare con coetanei, adulti, sconosciuti. Ha gli occhi lucidi. Sembra ancora una bambina.