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Uno yogurt al giorno toglie l’allergia di torno

Tra lacrime e starnuti per cinque milioni di italiani sta arrivando il periodo più duro dell’anno. Ma, fortunatamente, arrivano anche le belle notizie. La migliore? Alcuni probiotici tengono a bada i sintomi meglio di un antistaminico  

Uno yogurt al giorno per tenere a bada starnuti e occhi che lacrimano. È l’incredibile conclusione a cui sono arrivati gli studi presentati al congresso dell’European Academy of Allergy and Clinical Immunology. Ma non è l’unica novità. Oltre ai farmaci, dicono gli specialisti, ci sono tanti semplici accorgimenti per migliorare o attenuare i sintomi scatenati dalle allergie stagionali. «Accorgimenti particolarmente utili per chi soffre di allergie crociate» spiega Maria Antonella Muraro, responsabile regionale del Centro Allergie e intolleranze alimentari dell’Azienda ospedaliera di Padova. «Chi non tollera alcuni pollini, per esempio quelli delle graminacee, spesso ha disturbi anche mangiando frutti come melone, arancia, prugna o albicocca». Vediamo allora i piccoli trucchi da mettere in pratica nel periodo più critico.

 

Il pieno di fermenti
Lo dicono i risultati di alcuni nuovissimi studi: certi fermenti probiotici sarebbero in grado di ridurre i sintomi allergici e forse anche di prevenirli. «Si tratta in particolare di due ceppi: il Lactobacillo Reuteri e il GG» dice la professoressa Muraro. «Agiscono regolando il sistema immunitario che, quando viene a contatto con le sostanze responsabili dell’allergia, ha una reazione meno intensa». In più, contribuiscono a mantenere sana la flora batterica intestinale, e questo aiuta a combattere le infiammazioni, comprese quelle di tipo allergico. In attesa che nuovi studi diano indicazioni più precise sui dosaggi, mangiare uno yogurt al giorno che contenga questi fermenti è sicuramente utile.

 

Frutta e verdura vanno cotte
Se la gola pizzica mangiando una mela, spesso basta consumarla cotta per evitare problemi. Questo vale anche per altri alimenti “a rischio” che si possono cucinare, come le prugne, i finocchi, le carote, i pomodori. «La cottura distrugge buona parte gli allergeni, cioè le sostanze che provocano la reazione dell’organismo. Se questa precauzione non dovesse essere sufficiente, allora è meglio evitare del tutto i cibi che danno problemi, almeno durante il periodo dell’impollinazione» suggerisce la professoressa Muraro.

 

Occhio al vino
«Chi soffre di allergia stagionale dovrebbe limitare il consumo di vino, o almeno essere sicuro che sia di ottima qualità» raccomanda l’esperta. Spesso dentro la bevanda ci sono additivi come i solfiti, che servono a conservarlo meglio. Queste sostanze, però, possono innescare il meccanismo allergico. In generale, i vini bianchi contengono più solfiti dei rossi e in assoluto quelli che ne hanno di più sono i bianchi dolci. Inoltre alcuni vini vengono schiariti con albume d’uovo, un ingrediente nascosto che può provocare reazioni.

 

Le piante da spostare sul balcone
Si pensa sempre ai pollini degli alberi, eppure anche alcune piante d’appartamento possono creare problemi alle persone allergiche. Per esempio il ficus benjamina. In questo caso a liberare allergeni non è il polline, ma il lattice della pianta. Ne basta una minima quantità presente su steli e foglie per scatenare raffiche di starnuti e orticaria. Secondo alcuni studi anche spatifillo, orchidea e felce sono a rischio. Nel periodo clou delle allergie, meglio allora spostarle sul balcone.

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