Allergia stagionale, gli alimenti che la possono amplificare

L'allergia stagionale colpisce un numero sempre più consistente di persone, di ogni fascia d'età. Infatti, non è detto che le forme allergiche ai pollini compaiano per forza di cose già nell'infanzia.

Sono sempre di più, infatti, le donne che si scoprono allergiche dopo le gravidanze, per esempio. I sintomi dell'allergia ai pollini sono vari e di diversa entità: si spazia dalla rinite e dalla congiuntivite allergica fino ad arrivare a crisi di asma importanti.

Quando compaiono sintomi "sospetti" e non si è mai stati allergici, è necessario sottoporsi tempestivamente a una visita allergologica per determinare sia l'esistenza e la tipologia dell'allergia (attraverso l'esecuzione di alcuni test specifici) sia le terapie da applicare.

Quest'ultime, spesso, prevedono il trattamento con farmaci antistaminici e cortisonici (sia topici, sia sistemici). Non è raro inoltre che, durante il periodo critico dell'allergia stagionale, sopraggiungano ulteriori sintomi provocati da alcuni, specifici alimenti. Questi cibi "incriminati" sostanzialmente funzionano come allergeni e causano sintomatologia lieve ma comunque molto fastidiosa: occhi arrossati che prudono, rash cutanei...

Allergia ai pollini e alimenti a rischio

L'allergia ai pollini può essere amplificata dal consumo di alcuni alimenti. Con sintomatologie differenti ma decisamente riconoscibili

 

L’allergia ai pollini può colpire in qualsiasi momento della vita e, spesso, proprio all’improvviso. Riconoscerne i sintomi è molto importante e, per questo, è necessario farsi visitare da un medico specialista in allergologia non appena sorgano dubbi su un raffreddore un po’ “strano” o congiuntiviti ricorrenti. Poi, vi sono alcuni cibi che vanno ad amplificare il fastidio della sintomatologia caratteristica dell’allergia stagionale, già debilitante. Tra questi, alcuni frutti e ortaggi che creano quella che viene definita sindrome orale allergica. I sintomi, in questo caso, riguardano occhi, labbra, lingua e rash cutanei di varia entità. Se si ha il timore di peggiorare la propria allergia ai pollini, è bene informarsi sui rischi correlati ad alcuni alimenti sempre consultando un allergologo, che saprà anche consigliare al meglio su eventuali terapie aggiuntive o alternative

Approfondisci i sintomi

Le prove allergiche

Alla comparsa di qualsiasi tipo di sintomo sospetto, è bene dunque consultare uno specialista in allergologia. Sarà proprio il medico, infatti, a prescrivere le analisi necessarie al fine di stabilire quale sia esattamente l’allergene incriminato.

Allo stesso modo, è necessario informare il medico qualora sopraggiungessero altri sintomi rispetto ai “soliti” relativi all’allergia ai pollini. Ciò può accadere in seguito al consumo di alcune tipologie di alimenti. Per questo motivo, è consigliabile tenere un diario alimentare su cui annotare tutto ciò che si mangia e i momenti in cui i sintomi si acuiscono o si presentano per la prima volta.

I sintomi

Attenzione a questi segnali

Ma quali sono i sintomi tipici delle allergie doppie? Si tratta, di solito, di una sintomatologia meno violenta rispetto alle crisi allergiche vere e proprie (esistono però anche casi più gravi con anafilassi), ma comunque molto fastidiosa soprattutto se si considera il fatto che di base vi sono già i disturbi dovuti ai pollini.

I segnali dell’allergia doppia sono: orticaria, rash o flushing cutaneo, edema al volto (vicino agli occhi, naso, bocca), prurito o formicolio a labbra e/o lingua, gonfiore delle labbra, congiuntivite allergica (occhi arrossati, gonfi, che prudono o lacrimano ma senza presenza di secrezioni purulente), disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, dissenteria, crampi) e, nei casi più gravi, edema della glottide con rischio di anafilassi (shock anafilattico).

Questa sintomatologia può presentarsi non appena si entra in contatto con l’alimento ma anche ore dopo averlo consumato. È fondamentale consultare immediatamente un medico o, nei casi in cui la respirazione sia faticosa, recarsi al pronto soccorso più vicino. In presenza di anafilassi, infatti, è vitale che si intervenga tempestivamente (con adrenalina, farmaci cortisonici e antistaminici per via endovenosa).

I cibi a rischio

Attenta a mele e finocchi

Le categorie di alimenti più a rischio per chi soffre di allergia ai pollini, sono la frutta e la verdura. Nello specifico, ogni tipologia di pollinosi ha una sua “lista” di vegetali che possono causare la cosiddetta allergia doppia.

Si spazia, infatti, dalle mele ai finocchi, passando dalle (apparentemente innocue) banane. Per esempio, chi è allergico alle graminacee (pollinosi molto comune) dovrà fare attenzione a: pesche, albicocche, kiwi, agrumi, pomodori, frutta secca, anguria.

Un aiuto, oltre che dalle indicazioni dell’allergologo, può essere rappresentato dagli appositi calendari sulle fioriture e sulla frutta e verdura a rischio.

Prevenzione delle allergie

L’importanza della tempestività

Nel caso delle allergie stagionali, così come per le allergie doppie, è molto importante agire d’anticipo e non farsi cogliere impreparati nei periodi più a rischio. Esistono, infatti, appositi vaccini da vagliare insieme all‘allergologo e che possono risultare molto efficaci.

Per le formi più lievi di allergie stagionali, e comunque come integrazione alimentare, si può anche tentare la via dei rimedi naturali in fase di prevenzione. Uno dei più efficaci è il ribes nero. Quest’ultimo ha un lieve effetto antistaminico ed è anche un cortisone “naturale“: è antinfiammatorio, decongestiona e attenua i sintomi allergici più blandi. Adatto anche ai bambini, a partire dai tre anni di età.

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