infortuni in montagna

Vacanze in montagne, cosa fare in caso di infortuni 

Cresce il numero di chi preferisce i monti al mare, ma attenzione agli infortuni. L’esperto spiega cosa fare in caso di cadute, slogature e fratture

La maggior parte degli italiani sceglie ancora il mare alle vacanze in montagna, ma complice il caldo record di quest’anno, sono aumentati coloro che hanno preferito una località di montagna, in cerca di temperature meno elevate. Secondo il rapporto dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, il 15,2% degli italiani, infatti, infatti, ha scelto una destinazione alpina o appenninica, pari al 2,7% in più rispetto all’anno scorso.  

Ma se il colpo di calore o la congestione sono i rischi dei vacanzieri in spiaggia, sui sentieri il pericolo principale è rappresentato da cadute o “passi falsi”, che possono portare a infortuni in montagna più o meno gravi. Che fare se succedere qualcosa in vetta? 

Cosa fare se capita un infortunio 

Si inizia un percorso di montagna e a un certo punto di appoggia male il piede, magari tra i massi, oppure si scivola in discesa, sulla via del ritorno, quando le gambe sono un po’ più stanche. Può capitare una semplice “storta”, oppure anche una frattura. Cosa fare? 

«La prima cosa sarebbe di applicare del ghiaccio sulle articolazioni interessate, che siano una caviglia o una spalla, se si cade prendendo un colpo. Poi è importante immobilizzare la parte dolorante con una fasciatura ben stretta. Infine, può essere utile un antinfiammatorio, che possa lenire un po’ un dolore e permettere di arrivare alla meta per ricevere un’assistenza maggiore», premette l’ortopedico Lorenzo Castellani, esperto di chirurgia ricostruttiva e sportiva delle maggiori articolazioni e fautore del progetto Chirugiarticolare.

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Infortuni in montagna: cosa portarsi nello zaino 

Prima di partire, dunque, sarebbe utile mettere nello zaino l’occorrente in caso di incidente: «Io consigliere di portarsi sempre dietro un po’ di ghiaccio secco, quello sintetico che non occupa molto spazio nello zaino, ma che può risultare particolarmente utile in caso di bisogno – spiega l’ortopedico – È poco ingombrante anche una benda elastica, da usare in caso di distorsioni. È evidente che, se si trattasse di una frattura, sarebbe difficile poter proseguire il cammino, ma se l’infortunio è di entità minore, allora si potrebbe riuscire, immobilizzando l’arto che ha preso il colpo, arrivare a destinazione senza dover chiamare i soccorsi. In questo camminare con i bastoncini classici da passeggio potrebbe essere molto utile». “Anche un semplice antidolorifico da banco, a base di ibuprofene o chetoprofene, potrebbe contribuire ad alleviare il dolore fino alla meta», prosegue il medico.  

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Non trascurare un piccolo incidente 

«Il mio consiglio è di non trascurare gli infortuni, anche quelli che appaio di lieve entità quindi senza fratture. Capita spesso, infatti, che quando si prende una distorsione si tenda ad aspettare che il dolore passi da solo, magari prendendo un antinfiammatorio scelto da soli, sarebbe da evitare per scongiurare complicazioni o fastidi più in là nel tempo – spiega Castellani – Un tendine rotto o molto infiammato, infatti, si ripara meglio “a caldo”. Col passare delle settimane, invece, tende a ritrarsi come un elastico e potrebbe diventare molto difficile se non impossibile recuperarlo dopo sei mesi», spiega l’ortopedico. 

«Tra l’altro questo tipo di “danni” non è visibile a una semplice visita in Pronto Soccorso, dove si trattano solo le fratture. Occorrerebbe quindi un esame un po’ più approfondito, come una risonanza o un’ecografia da uno specialista», prosegue Castellani, che suggerisce un trattamento da un fisioterapista. «In una prima fase lo specialista può far eseguire una fisioterapia disinfiammatoria dei tessuti colpiti, poi può proseguire con esercizi mirati per il recupero della forza, per evitare la perdita di tono muscolare che è inevitabile in questi casi, anche solo per un riflesso incondizionato che porta a usare meno la parte dolorante, a caricarla meno».  

Infortuni in montagna: l’importanza della prevenzione 

A parte gli incidenti del tutto fortuiti, però, è possibile ridurre la possibilità di andare incontro a spiacevoli conseguenze durante le escursioni in montagna: «Tutte le attività sono a rischio infortunio se praticate con disattenzione e senza la giusta preparazione atletica, ma una semplice ginnastica preparatoria e un po’ di esercizio fisico regolare sono la miglior ricetta per evitare di rovinarsi le vacanze – suggerisce ancora Castellani – Come per la pre-sciistica prima di affrontare le piste in inverno, così prima di decidere di dedicarsi a passeggiate in vetta sarebbe meglio fare un po’ di preparazione, che non deve essere necessariamente mirata. Se non ci si vuole abbonare in palestra, ci si può allenare anche a casa: dalla pandemia ormai sono disponibili pacchetti da seguire anche dal salotto di casa, con personal training che possono guidare con continuità: proprio quest’ultima è la chiave per mantenere un po’ di allenamento: sono sufficienti anche solo 15/30’ minuti di esercizi al giorno per sviluppare e mantenere un po’ di tono muscolare», conclude l’esperto.  

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