Il 18 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Menopausa, un'occasione per informare sui rischi e sulle problematiche a cui le donne vanno incontro.

Troppo spesso la menopausa non viene considerata una fase della vita a rischio ed è per questo che l'International Menopause Society (IMS), attraverso questa giornata mondiale, chiama a raccolta le Nazioni affinché le donne prossime ai 50 anni, e dunque alla menopausa, possano essere informate sui maggiori rischi a cui vanno incontro.

Scorri le pagine e scopri gli esami da fare in menopausa, consigliati dalla dottoressa MariaGiovanna Luini, medico e comunicatore scientifico all'Istituto di Oncologia di Milano (IEO).

Sei in menopausa? Ecco gli esami che devi fare

Occuparsi della propria salute dopo i 50 anni assume un'importanza maggiore, perché alcuni rischi aumentano (è un fatto statistico). Per fortuna, si tengono a bada con i controlli regolari

(Non) se ne parla

Uno studio dell’International Menopause Society ha riscontrato che le donne in menopausa hanno difficoltà a parlare dei propri problemi intimi anche quando la situazione è fastidiosa: 8 su 10 sorvolano sulla questione persino con il proprio medico.

Poche infatti sanno che per risolvere questi fastidi intimi, esiste un nuovo trattamento laser a CO2 con una tecnologia tutta italiana (MonnaLisa Touch), che cura l’atrofia vaginale e assicura un benessere psicofisico.

Il trattamento ripristina alcune funzioni vaginali, senza essere invasivo né procurare effetti collaterali. Per informazioni chiedere al proprio ginecologo.

Il seno in menopausa

Quando la produzione degli ormoni femminili (estrogeni e progesterone) si riduce, il seno ha un aspetto meno tonico, dovuto anche alla normale involuzione dei tessuti.

«Tuttavia – spiega la dottoressa Luini – le fluttuazioni periodiche tipiche dell’età fertile (si gonfia e sgonfia, è sensibile, può essere dolorante o pungere e prudere) possono persistere.

I dolori per esempio non necessariamente scompaiono e anzi qualche volta sembrano più frequenti. Alcune donne vedono crescere il proprio seno di una o due taglie, anche se non aumentano di peso: ci si sorprende perché si pensa che essere in menopausa vuol dire avere un azzeramento totale degli ormoni e delle loro conseguenze. In realtà così non è: non si tratta di azzeramento ma di una diminuzione che comporta un nuovo equilibrio».

Occuparsi del seno, in menopausa, e non preoccuparsi

Il seno è tra le preoccupazioni maggiori della donna in età non più fertile: se ne sentono tante, la paura di ammalarsi un po’ c’è. E in effetti come ogni altro organoanche il seno può ammalarsi. Esistono infiammazioni o infezioni mammarie (le cosiddette mastiti), patologie della pelle (eczemi ed eritemi) e noduli: questi sintomi possono essere benigni, pretumorali oppure veri e propri tumori.

«Non si dovrebbe arrivare a scoprire un tumore al seno attraverso il sintomo – ammonisce la dottoressa Luini – La diagnosi precoce ha il senso di individuare i guai prima ancora che si siano manifestati come sintomi».

Sintomi del seno da considerare

È il momento di rivolgersi al medico quando alla vista o al tatto siano presenti:

– uno o più noduli della mammella: si intende per nodulo un indurimento circoscritto, una parte di consistenza diversa rispetto al resto del seno, palline vere e proprie fisse o mobili;

protuberanze o ispessimenti della mammella o della zona ascellare;

variazioni di forma o dimensioni della mammella;

secrezione di liquido dal capezzolo: il liquido può uscire spontaneamente (macchie sul reggiseno) oppure quando il capezzolo viene toccato e spremuto, e può avere colori diversi (bianco, trasparente, giallo, verdastro, rosso vivo, rosso scuro);

– cambiamenti di aspetto della pelle, del capezzolo o dell’areola come infossamenti o retrazioni, gonfiori, arrossamenti, calore, screpolature.

Da ricordare

Il dolore al seno non è di solito un sintomo di malattia: è meglio comunque riferirlo al medico per ricevere rassicurazione.

Mammografia, cioè la radiografia della mammella

È utile per scoprire la presenza di noduli, microcalcificazioni o altri segni indiretti di un tumore. Si basa sui raggi X che, attraverso il seno, imprimono su una lastra (o nel computer) un’immagine in scala di grigio. La dose che la donna riceve da una mammografia non è causa di danni per la salute.

Si esegue a partire dai 40 anni, ogni anno o due. In molte regioni sono attivi screening mammografici che offrono alle donne un controllo mammografico gratuito a partire dai 45-50 anni con cadenza biennale.

L’ecografia al seno

Impiega ultrasuoni per rilevare la presenza di un nodulo e ne studia la consistenza, solida o liquida, definendone la natura benigna, dubbia o maligna. È un esame ottimo in donne con seno denso, ricco di componente ghiandolare.

L’ecografia è innocua dal punto di vista biologico, dovrebbe essere eseguita ogni anno a partire dai 30 anni di età; si smette di effettuarla solo quando è il medico radiologo a suggerirlo.

Risonanza magnetica mammaria

È utile quando esiste un dubbio già evidenziato con mammografia ed ecografia mammaria, oppure quando siano da visualizzare nel dettaglio protesi o immagini vicine a una cicatrice chirurgica. È indicata solo in caso di necessità oppure si programma nell’ambito di una diagnosi precoce nelle donne che abbiano unrischio familiare alto.

L’agoaspirato

È un esame durante il quale si preleva con un ago sottile un campione di cellule da un nodulo mammario e si ottiene così un esame citologico (delle cellule). L’agobiopsia è una tecnica che preleva un campione di tessuto da una zona o da un nodulo ritenuto sospetto, potendo ottenere un esame istologico (del tessuto).

A conclusione della rassegna sugli esami mammari, ricordiamo che l’autopalpazione non è uno strumento di diagnosi precoce ma un modo molto utile per conoscere il proprio corpo.

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