Tutti i trucchi per reagire al meglio alla sindrome del letargo primaverile

Tutti i trucchi per reagire al meglio alla sindrome del letargo primaverile

Stanchezza, spossatezza, irritabilità sono tutti sintomi della sindrome del letargo primaverile. La buona notizia è che possiamo eliminarli!

Che bella la primavera con quell’arietta tiepida che ti accarezza il viso, le giornate che si allungano e la possibilità di trascorrere splendide giornate fuori casa. Sì, se non fosse per la sindrome del letargo primaverile.

Probabilmente non sai che esiste e ha una definizione, ma ne avrai subito gli effetti. Ti senti stanca anche se hai dormito normalmente? Non riesci a concentrarti al lavoro o neanche per leggere l’articolo su una rivista? Sei irritabile e irascibile come mai prima?

Ebbene, tutti questi “sintomi” indicano che sei nel pieno della sindrome del letargo primaverile. Ma tranquilla, c’è un modo (anzi, più di uno) per correre ai ripari e vivere la stagione al meglio. E il “mal di primavera” sarà soltanto un lontano ricordo!

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Perché in primavera ci si sente stanchi

Con l’arrivo della primavera ci si sente più stanchi, senza forze, apatici, e il senso di sonnolenza è perenne. Senza contare i cambiamenti repentini d’umore, la mancanza di concentrazione, le allergie stagionali che incidono sul malessere fisico. La sindrome del letargo primaverile si verifica perché il nostro organismo necessita di tempo per ‘risvegliarsi’ gradualmente dal torpore invernale, adattandosi alle giornate più lunghe, al cambio dell’ora e al clima, con le temperature più alte. Lo sforzo energetico che il corpo compie si fa quindi sentire e il senso di stanchezza ci pervade. 

Quanto dura la stanchezza da primavera

L’adattamento del corpo alle nuove condizioni è graduale, ma non così lento come ci sembra mentre lo viviamo. Nel giro di 2-3 settimane al massimo, infatti, l’organismo si abitua ai cambiamenti e al passaggio dall’inverno alla bella stagione e la stanchezza primaverile resterà poi solo un ricordo mentre ci godremo le belle giornate di sole. 

Tutti i trucchi per reagire al meglio alla sindrome del letargo primaverile

Esci più spesso

Consiglio validissimo in tutte le circostanze, ma ancor di più se sei in preda alla sindrome da letargo primaverile. Concedersi anche solo un’oretta di camminata all’aria aperta fa bene alla mente e al corpo, ti dà un’eccezionale carica come poche cose al mondo. Ma c’è di più.

Il cosiddetto “mal di primavera” ha tra le sue cause proprio il cambiamento di clima. Per il nostro organismo passare improvvisamente da una condizione di maggiore luce (le giornate si allungano rispetto all’inverno) può essere davvero traumatico. Dobbiamo riabituarlo, insomma.

Ecco perché è utilissimo uscire e cercare di esporsi il più possibile alla luce diretta del sole, per riequilibrare la naturale produzione ormonale dell’organismo e stimolare anche la produzione di vitamina D. Che poi è una sorta di antidepressivo naturale!

E a far da antidepressivo naturale al cento per cento è anche l’attività fisica in sé. Non smetteremo mai di ripeterlo, mettere in moto il proprio corpo stimola la produzione di ormoni del benessere che scacciano la stanchezza e la letargia. In primavera come per tutto il resto dell’anno, ovviamente!

Segui una dieta più sana

La sindrome da letargo primaverile può metterci davvero a dura prova. La sensazione che percepiamo in questi casi è davvero molto fastidiosa e deprimente, perché è come se il corpo non rispondesse alla nostra mente e a ciò che in realtà vorremmo fare.

Le giornate si allungano, ci sono più ore di luce, la temperatura è migliore e potremmo raccogliere tutte le nostre energie per lunghe passeggiate, gite fuori porta, pranzi fuori con le amiche e quant’altro. Eppure non ce la facciamo. Ci sentiamo troppo debilitate e, fondamentalmente, non ne abbiamo voglia.

Un piccolo (ma grande) trucchetto per eliminare il “mal di primavera”, riducendone drasticamente i sintomi, è cambiare dieta. Un altro consiglio sempre valido, ma che in questo caso assume un valore ancor più importante. Cerca di regolare gli orari dei pasti, evitando gli sgarri, e soprattutto introduci ingredienti vari ed equilibrati.

Qualche esempio? Aumenta il consumo di carne di pollo, senza mai dimenticare di abbondare con frutta e verdura di stagione. Il pollo non è soltanto una carne magra e leggera, ma in questo caso specifico fa bene perché contiene tante proteine, ferro, vitamine e minerali utili per contrastare la sensazione di affaticamento e sonnolenza.

Un altro trucchetto? Privilegia il consumo di carboidrati integrali (come pasta o riso, anche farro e simili) e, al contrario, cerca di evitare bibite e alimenti zuccherini. Insomma, ci dispiace dirlo ma i dolci dovrebbero essere off limits!

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Bere tè e tisane può aiutarti

È vero che bevande come tè e tisane ci fanno pensare all’inverno e a quei momenti piacevoli al calduccio di un camino, ma non è proprio così. Anche in primavera (perfino in estate) torna molto utile bere questi tipi di bevande perché ci aiutano a immettere i liquidi di cui abbiamo bisogno.

E poi c’è l’altro grande vantaggio di tè e tisane: in base al tipo, ti aiutano a stimolare il sistema nervoso. Quindi riescono ad annullare, o almeno affievolire, i sintomi tipici della sindrome del letargo primaverile come la perenne sensazione di spossatezza o la difficoltà a concentrarsi.

Non dimenticare l’acqua!

Con tè e tisane non bisogna mai esagerare, sebbene siano prodotti che fanno bene alla salute e validi stimolanti per la nostra mente. Eccedendo rischi di sortire degli effetti esagerati e a quel punto il problema diventa l’opposto: non riesci a dormire, sei agitata e addio relax in primavera!

Almeno un paio di volte al giorno concediti pure una di queste bevande (esistono anche le versioni fredde per la bella stagione), per il resto devi fare soltanto una cosa: non dimenticare l’acqua! Bere tanta acqua è un altro consiglio pratico che va bene praticamente per tutte i periodi dell’anno, ma è ancor più valido se in relazione al “mal di primavera”.

La regola generale è non aspettare di “morire” di sete per bere un bicchiere di acqua. L’idratazione dovrebbe essere costante e non un tappabuchi relegato soltanto ai momenti in cui si ha una sete sfrenata. Prendi l’abitudine di bere un paio di sorsi ogni ora, ad esempio, in modo tale da garantire il giusto apporto idrico al corpo e alla mente. Ricorda che questo migliora anche le nostre capacità cognitive!

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