Sappiamo benissimo che non è semplice, ormai, stabilire quale dei numerosi allevamenti, amatoriali e non, riconosciuti o meno, sia davvero affidabile ma, fortunatamente, esistono alcuni indizi fondamentali per riconoscere un buon allevamento, cosicché anche persone inesperte, che sanno poco di cinofilia, possano scegliere con cura e senza fregature il proprio amico a quattro zampe. Vediamo di seguito alcuni utili suggerimenti su come riconoscere un buon allevamento di cani. Buona lettura!
Numero di razze allevate in un buon allevamento di cani
Un buon allevamento di cani che abbia a cuore la perpetrazione della specie con la generazione di soggetti di alto livello, deve necessariamente operare con una forte selezione dei riproduttori, oltre a fondare il proprio operato anche su altre linee provenienti da altri allevatori seri e competenti. Dietro alla responsabilità materiale ed economica che che c’è allevando soggetti con queste caratteristiche, è ovvio pensare che un allevatore non possa dedicarsi a più di 2 o 3 razze. Dunque, quando vi trovate di fronte ad allevatori che “trattano” anche 5 o 6 razze diverse, sappiate che ci sono tutti i presupposti per avere a che fare con delle persone a cui non importa nulla dell’animale, ma che lo allevano solo per il proprio tornaconto economico.
Un buon allevamento di cani rilascia il certificato di pedigree
È risaputo che il pedigree non attesta la qualità di una determinata razza, ma attesta la selezione, buona o meno, fatta dall’allevatore, che non può materialmente lavorare in modo serio senza questo strumento. Oltretutto, il pedigree attesta legalmente (decreto legislativo del 30/12/1992, n. 529 all’art. 5, commi 1-2-3) che il cane comperato è di razza: l’allevatore serio, infatti, produce per ogni cagnolino il pedigree. Se vi giunge voce che l’allevatore non produce il pedigree per tutti i cuccioli, allora vi trovate di fronte a una persona che sta venendo meno ai suoi obblighi legali. Non fatevi nemmeno raggirare dalla probabile frase che “senza pedigree potete risparmiare”: questa persona non fa certo gli interesse né vostri, né dell’animale, ma solo suoi.
Visita in allevamento
L’allevatore dedito seriamente al proprio lavoro e amante degli animali sarà sempre felice di avere visite, anche perché questo gli consentirà di capire chi sono i potenziali futuri padroni, ma anche per parlare della razza che ama, comunicando quante più informazioni possibili alla persona che ha di fronte.
Dunque, sarà del tutto regolare e scontato per lui farvi vedere i genitori e, probabilmente, ogni documento collegato al cucciolo, entrando anche nel dettaglio della genealogia dei genitori ed eventuali risultati di esposizione.
La visita in allevamento e la conoscenza sarà del tutto normale e necessaria, anche perché l’allevatore non spedisce i cuccioli e non li dà in un incontro fortuito al casello autostradale. Tenete conto che la cessione del cucciolo non può avvenire prima del terzo mese di vita, e soltanto dopo due vaccini, microchip e pedigree ENCI. Inoltre, l’allevatore userà ogni mezzo per aiutarvi e agevolare la gestione del cucciolo durante i primi tempi e sarà disponibile tutte le volte che avrete bisogno.
Conquista dell’allevatore
Per quanto possa essere un lavoro da cui ottenere un compenso economico, l’allevatore serio e onesto, amante degli animali, andrà, comunque sia, conquistato. Egli dovrà fidarsi di voi, vorrà sicuramente capire bene chi ha di fronte e, molto probabilmente, dovrete insistere un po’ con eventuali e-mail di presentazione, telefonate e più di una visita all’allevamento. Non ci rimanete male e non desistete: questi sono semplicemente indizi dell’estrema professionalità e dedizione dell’allevatore che non considera assolutamente gli animali come mera merce di scambio. Una volta conquistato, l’allevatore vi cederà con gioia il cucciolo che ha allevato con amore, sacrifici e sforzi, sia emotivi che economici.