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Bumble, la app di dating dove è la donna a fare il primo passo

Sta conquistando sempre più utenti Bumble, la app di dating pensata soprattutto per le donne che è appena sbarcata in Borsa. Whitney Wolfe Herd, la sua fondatrice, ad appena 31 anni è la più giovane Ceo donna di un’azienda negli Stati Uniti

Sta spopolando e non solo tra gli utenti, arrivati nel 2020 a 70 milioni nel mondo: da pochi giorni la app Bumble ha fatto il suo esordio in Borsa, a Wall Street, segnando un rialzo del 63,5% e guadagnando il 7,32% nel primo giorno di quotazioni. Oltre a riscuotere consensi sul mercato azionario, Bumble è diventata una app di dating popolarissima, soprattutto tra le donne, che ne sono anche le protagoniste: in Bumble infatti sono loro a fare il primo passo.

A guidare la società, poi, è una giovanissima donna (diventata miliardaria), che ad appena 31 anni ha già macinato tanti record: Whitney Wolfe Herd.

Ecco come funziona Bumble e perché è la app di dating del momento.

Cos’è Bumble

Bumble è una app di dating online, anzi “la” app di incontri del momento, nata dall’idea di Whitney Wolf Herd che la guida da 6 anni avvalendosi di un “team rosa” con cui l’ha portata a essere l’applicazione più amata da un pubblico femminile. Non a caso proprio la sua fondatrice ha un passato in Tinder come co-fondatrice. Il segreto di tanto successo sta nel funzionamento di Bumble, dove a guidare i giochi di seduzione sono le donne.

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Come funziona Bumble

L’idea di fondo di Bumble è quella di far incontrare potenziali coppie, tramite meccanismi di matching tra profili di utenti compatibili. Ma la vera novità sta nel fatto che a fare la prima mossa sono solo le donne: un ribaltamento di ruoli che ha suscitato interesse a curiosità, ma che inizialmente è stato pensato anche per ridurre i rischi di molestie tramite l’applicazione.

Intanto il significato del nome (Bumble, “bombo”) richiama il grosso insetto della famiglia delle api, dove notoriamente a comandare è la regina.

Una volta scaricata la app dagli store (è disponibile gratuitamente sia per iOS che Android, ma anche in versione desktop all’indirizzo bumble.com), vengono richiesti alcuni dati, come il numero di telefono oppure l’apple ID con cui accedere (in alternativa è possibile utilizzare l’account Facebook).

Bumble Date

Bumble Date è la funzione principale. Permette di organizzare incontri con potenziali partner, ma solo se è la donna a decidere! Se si incontra una possibile anima gemella, infatti, lei avrà 24 ore di tempo per inviare un messaggio al suo “lui”, che a sua volta avrà un giorno per rispondere. Se l’eventuale affinità riguarda persone dello stesso sesso, entrambi hanno comunque 24 ore per scriversi, prima che il contatto sparisca.

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Le altre possibilità: lavoro e amicizia

Bumble mette a disposizione anche altre funzioni. Ad esempio, si può fare amicizia, cliccando sulla sezione Bumble BFF che permette di conoscere persone nuove e piace soprattutto a chi ha cambiato città o paese; oppure si possono cercare nuove opportunità di lavoro, con la sezione Bumble Bizz, che richiama il “business” e dunque punta su contatti professionali.

Il motivo del successo di Bumble

«Mentre costruivamo Bumble ci dicevano che era impossibile creare un marchio e una piattaforma di successo per le donne» ha scritto Wolfe Herd in una lettera aperta. «Queste obiezioni ci hanno motivato ancora di più. Sei anni e innumerevoli matrimoni, bambini, amicizie, partnership commerciali e relazioni significative dopo, abbiamo una comunità diversificata e in rapida crescita in tutti e sei i continenti»: così Whitney Wolfe Herd che ad appena 31 anni è la più giovane Ceo donna di un’azienda quotata negli Stati Uniti.

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Le critiche da parte degli uomini

Le lamentele finora sono arrivate prevalentemente dagli uomini e sono legate anche al tipo di profilo: se ne possiedono uno gratuito, infatti, nonostante possano ricevere “like” da potenziali corteggiatrici, non possono sapere di chi si tratta. Per farlo occorre passare all’abbonamento (circa 9 euro alla settimana/35 al mese). Un altro limite riguarderebbe il fatto di dover indicare la città di residenza, in modo da facilitare incontri tra persone che vivono nella stessa zona (anche se poi non è possibile restringere di molto l’area di interesse all’interno della quale effettuare la ricerca dell’anima gemella).

L’idea di una donna imprenditrice da record

Sta di fatto comunque che la app Bumble è diventata una delle regine del momento, proprio come l’ape alla quale si rifà, grazie alla lungimiranza della sua ideatrice, che di fronte al successo ha commentato così: «Questo è possibile solo grazie agli oltre 1,7 miliardi di “prime mosse” fatte da donne coraggiose sulla nostra app e alle donne pioniere che ci hanno aperto la strada nel mondo degli affari. A tutti coloro che hanno reso possibile oggi: grazie. #BumbleIPO». Wolfe Herd, infatti, è anche la più giovane miliardaria self-made, secondo Forbes. A darle una mano, quando nel 2014 ha avuto l’idea di lanciare una app innovativa, è invece stato un uomo: Andreey Andreev, fondatore di Badoo.

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