Addio privacy: l’intelligenza artificiale legge la nostra mente

Alcuni studiosi americani hanno sviluppato una intelligenza artificiale che riesce a tradurre la nostra attività cerebrale in un linguaggio semplice e leggibile. Una tecnologia che potrebbe aiutare tante persone, ma ha risvolti inquietanti

Immagina di voler scrivere un libro. Ti siedi comodamente su una poltrona, inizia a pensare e non devi preoccuparti di digitare nulla sui tasti del computer: a scrivere per te ci pensa l’intelligenza artificiale. Come? Leggendo nella tua mente. Non è un’utopia, sta per diventare realtà. I ricercatori dell’Università del Texas ad Austin hanno creato una intelligenza artificiale che riesce a tradurre l’attività cerebrale di una persona in un linguaggio semplice e leggibile. Hanno messo a punto un dispositivo high-tech, chiamato decodificatore semantico, che utilizza una tecnologia implementata da ChatGPT e Bard di Google. Ma la loro scoperta sta suscitando non poche preoccupazioni legate alla privacy.

L’intelligenza artificiale decodifica i nostri pensieri

Non si tratta di un metodo invasivo. Non è richiesto alcun intervento chirurgico e nessun impianto speciale nel nostro cervello. Alex Huth, responsabile della ricerca, ha spiegato al New York Post: «Per essere un metodo non invasivo, si tratta di un vero balzo in avanti. Finora l’intelligenza artificiale riusciva a decodificare singole parole o frasi brevi. Stiamo facendo in modo che il nostro modello decodifichi il linguaggio continuo per lunghi periodi di tempo e anche in presenza di pensieri complicati».

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Come funziona la nuova tecnologia

La svolta si è ottenuta utilizzando uno scanner di risonanza magnetica funzionale (fMRI) – un tipo particolare di risonanza magnetica che viene utilizzata, in ambito neuroradiologico, per rilevare quali aree cerebrali si attivano durante l’esecuzione di un determinato compito, come parlare, leggere, pensare – in tandem con il decodificatore per trascrivere i pensieri di una persona. Durante il test, è stato chiesto a un soggetto di ascoltare ore di podcast mentre si trovava all’interno dello scanner. Sono stati anche mostrati videoclip muti. Quindi, sono stati decodificati i suoi pensieri mentre immaginava la storia che stava ascoltando.

L’intelligenza artificiale cattura l’essenza di ciò che pensiamo

I ricercatori hanno precisato che l’intelligenza artificiale non può ancora sviluppare una traduzione parola per parola. Al momento è stata progettata per catturare l’essenza di ciò che viene detto o pensato, anche se in modo imperfetto. Tuttavia, quasi la metà delle volte il testo prodotto è simile ai pensieri della persona, quando non addirittura uguale. Durante il test, per esempio, un partecipante ha ascoltato una voce che diceva: «Non ho ancora la patente di guida». L’intelligenza artificiale ha tradotto i suoi pensieri come: «Non ha ancora iniziato a imparare a guidare».

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Una tecnologia che potrebbe aiutare tante persone

I ricercatori intendono utilizzare questa tecnologia nei casi di individui mentalmente coscienti che non possono parlare. Per esempio, le vittime di ictus. Tuttavia, sono ben consapevoli di cosa potrebbe accadere se questa intelligenza artificiale finisse nelle mani sbagliate. «Prendiamo molto sul serio le preoccupazioni che possa essere utilizzata per scopi cattivi e abbiamo lavorato per evitarlo», ha detto al New York Post il ricercatore Jerry Tang. Ha aggiunto: «Vogliamo assicurarci che le persone utilizzino questi tipi di tecnologie solo quando lo desiderano e che ciò le aiuti».

L’intelligenza artificiale violerà la nostra privacy?

Al momento, gli usi nefasti del decodificatore sono estremamente limitati. Infatti, per poter funzionare bene la persona deve trascorrere fino a quindici ore sdraiata in uno scanner di risonanza magnetica funzionale, rimanere perfettamente immobile e prestare molta attenzione alle storie che sta ascoltando. Il team di studiosi ha anche condiviso i modi in cui i soggetti del test sono stati in grado di «sventare facilmente e completamente» la decodifica. Una di queste tecniche è stata pensare intensamente agli animali. «Penso che in questo momento, mentre la tecnologia è in uno stato così precoce, sia importante essere proattivi attuando politiche che proteggano le persone e la loro privacy», ha affermato Tang. Ha aggiunto: «Anche regolare per legge per che cosa possono essere utilizzati questi dispositivi sarebbe molto importante».

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