Due ricercatori utilizzano l'intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale “scopre” un super antibiotico

Un gruppo di ricercatori ha affidato all'intelligenza artificiale la ricerca di un antibiotico in grado di sconfiggere un superbatterio. Il risultato è stato positivo. E ora si spera nella scoperta di nuovi farmaci e nuove cure

Un nuovo potente antibiotico in grado di uccidere un superbatterio. È stato scoperto grazie all’intelligenza artificiale. Gli scienziati ritengono che si tratti di una svolta importante. Infatti, l’utilizzo degli algoritmi potrebbe innescare una rivoluzione nella scoperta di nuove cure.

Il nuovo antibiotico scoperto in due ore

L’antibiotico ottenuto grazie all’intelligenza artificiale è in grado di sconfiggere l’Acinetobacter baumannii, uno dei batteri resistenti più pericolosi al mondo. La nuova molecola è stata scoperta dall’algoritmo tra quasi 7mila candidati in appena due ore. Il risultato dello studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Chemical Biology. I ricercatori della canadese McMaster University ritengono che la loro scoperta possa aprire la strada all’individuazione di nuovi antibiotici utili contro altri microrganismi che minacciano la salute e la vita dell’uomo.

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L’intelligenza artificiale accelera la scoperta di nuovi farmaci

L’intelligenza artificiale ha selezionato, tra migliaia di potenziali sostanze chimiche, una manciata che poteva essere testata in laboratorio. Il risultato è stato un potente antibiotico sperimentale chiamato abaucina, che avrà bisogno di ulteriori test prima di essere utilizzato. Ora i ricercatori di Canada e Stati Uniti affermano che l’intelligenza artificiale potrebbe accelerare la scoperta di nuovi farmaci.

Un superbatterio resistente agli antibiotici

Gli antibiotici uccidono i batteri. Da decenni, però, i batteri stanno diventando sempre più difficili da trattare, poiché sviluppano una resistenza ai farmaci. Più di un milione di persone all’anno muore a causa di infezioni che resistono al trattamento con antibiotici. I ricercatori si sono concentrati su una delle specie di batteri più problematiche: l’Acinetobacter baumannii, che può infettare le ferite e causare polmonite. Si tratta di uno dei tre superbatteri che l’Organizzazione mondiale della Sanità ha identificato come “minaccia critica”.

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Così l’intelligenza artificiale sconfigge i batteri

L’Acinetobacter baumannii è stato definito il “nemico pubblico numero uno“, in quanto riesce a resistere a quasi tutti gli antibiotici. Da qui la necessità di trovare un farmaco nuovo. I ricercatori hanno, però, dovuto prima addestrare l’intelligenza artificiale. Hanno preso migliaia di farmaci e li hanno testati manualmente sull’Acinetobacter baumannii, per vedere quale poteva rallentarlo o ucciderlo. Queste informazioni sono state inserite nell’intelligenza artificiale, in modo che potesse apprendere le caratteristiche chimiche dei farmaci in grado di attaccare il batterio. L’algoritmo è stato, quindi, “scatenato” su 6.680 composti la cui efficacia era sconosciuta. In un’ora e mezza l’intelligenza artificiale ha prodotto un elenco ristretto di sostanze valide contro il superbatterio. I ricercatori ne hanno testate 240 in laboratorio e hanno trovato nove potenziali antibiotici. Uno di questi è l’abaucina.

Il nuovo antibiotico funziona solo contro il superbatterio

Esperimenti di laboratorio hanno mostrato che l’abaucina può curare le ferite infette nei topi ed è in grado di uccidere campioni di Acinetobacter baumannii nei pazienti. Il passo successivo sarà perfezionare il farmaco in laboratorio e quindi eseguire studi clinici. I nuovi antibiotici potrebbero essere prescritti dal 2030. Intanto, i ricercatori hanno scoperto che questo antibiotico sperimentale non ha effetto su altre specie di batteri: funziona solo sull’Acinetobacter baumannii. Molti antibiotici uccidono i batteri indiscriminatamente. I ricercatori ritengono che la precisione dell’abaucina renderà più difficile l’emergere della resistenza ai farmaci e potrebbe portare a minori effetti collaterali.

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La ricerca prosegue su nuovi batteri

L’intelligenza artificiale potrebbe vagliare decine di milioni di potenziali composti per individuare altri antibiotici. Inoltre, potrebbe aiutare a ridurre i costi della ricerca scientifica. Dopo l’Acinetobacter baumanni, i ricercatori hanno in programma di esaminare altri due batteri: Staphylococcus aureus e Pseudomonas aeruginosa.

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