Noi, genitori single, non siamo più soli

Dal 1983 a oggi il loro numero si è decuplicato, arrivando a 5 milioni. E, finalmente, stanno aumentando anche iniziative e servizi dedicati alle mamme e ai papà divorziati. Dal blog dove scambiarsi consigli al sito per chiedere assistenza legale, fino ai pacchetti vacanze

Nel 1983 erano 468.000. Oggi sono quasi 5 milioni, dice l’Istat, e rappresentano il 16% dei nuclei con figli minorenni. Sono le famiglie italiane con un solo genitore – in 8 casi su 10 la madre – che è separato, divorziato o proviene da una convivenza fallita. Un fenomeno in «persistente crescita», secondo gli esperti di statistica e demografia. «Lo si vede a scuola. Alunni che vivono solo con la madre o solo con il padre si trovano ormai in ogni classe e nessuno viene più guardato come “strano” o “sfortunato”, nonostante qualche pregiudizio duro a morire.

Durante una riunione ho sentito una mamma dire che “i più dispettosi sono i figli dei separati”» esordisce ridendo Giuditta Pasotto, fondatrice di Gengle, il portale che mette in rete i genitori single. Una piazza virtuale dove condividere eventi a misura di bambino, soluzioni, indirizzi e consigli, che dal 2015 a oggi ha raccolto 10.000 iscritti. Fiorentina, esperta di marketing e mamma di 3 figli, ha creato il sito subito dopo la separazione. «Ero all’acquapark con i primi 2» ricorda Giuditta, che nel frattempo ha messo su famiglia con un nuovo compagno. «Il grande voleva essere accompagnato sullo scivolo, ma come potevo contemporaneamente badare al piccolo? Alla fine ho chiesto a una mamma lì vicino se poteva tenerlo. Così è nato Gengle. Perché se crescere un figlio oggi è difficile, farlo da soli è quasi epico».

L’importanza di “fare rete”

Chi sono gli iscritti a siti come questo? Mamme e papà che, rispetto a quelli in coppia, hanno meno tempo, inferiore disponibilità economica e bisogni molto precisi. Qualcuno che tenga il bambino se fanno tardi in ufficio, altre “mini-famiglie” (perché non si può stare sempre in 2) da frequentare nel weekend, idee furbe per le vacanze estive. Spesso si trovano a dover affrontare anche problemi più urgenti, come quello della casa, perché «se non hai un posto dove stare insieme ai tuoi bambini, il legame si sfalda» nota Pasotto. Per loro, negli ultimi anni, in molte città sono nate strutture come la casa-famiglia “Sei forte papà” di Cantù, il progetto di alloggio temporaneo del Comune di Roma, la casa per padri separati “Monsignor Dante Bernini” di Ardea, sul litorale romano, o ancora la Casa dei Babbi di Firenze, gestita da Gengle e dal Comune. Le formule sono simili. «Chi ha i requisiti può restare 18 mesi, il tempo di trovarsi una sistemazione stabile, e pagare 200 euro al mese: 100 per l’affitto, 100 da mettere da parte per quando andrà via» spiega la presidente di Gengle.

La consulenza di avvocati e psicologi

Il bisogno di abbattere l’isolamento ha portato anche alla nascita di molti social network dedicati. Alcuni, come One Parents, per favorire incontri: perché tutti desiderano ritrovare una serenità sentimentale ma, da soli con i figli, è più difficile. Altri con una particolare attenzione agli aspetti educativi, come Genitori Separati. Altri ancora che offrono consulenza legale o psicologica a prezzi contenuti. Su Small Families, il “portale delle famiglie a geometria variabile”, i soci possono approfittare di convenzioni con avvocati o con sportelli di sostegno. «Una volta ciascuno era solo ad affrontare le tante difficoltà pratiche e organizzative. Ma realtà come la nostra hanno contribuito a cambiare le cose, a sensibilizzare privati e amministratori» commenta Gisella Bassanini, presidente di Small Families. «La Regione Lombardia, per esempio, ha varato un piano a tutela di divorziati e separati con figli minori e in difficoltà economica: ci siamo mobilitati per far includere anche i genitori che non si sono mai sposati. In autunno sapremo se siamo stati ascoltati».

I viaggi su misura

Anche sul fronte vacanze la vita dei genitori single è diventata un po’ più facile. E non è un dettaglio: per molti l’ostacolo è soprattutto economico, perché i tradizionali sconti sul soggiorno dei bimbi scattano solo se ci sono i 2 genitori. Adesso, invece, sempre più hotel e tour operator studiano offerte su misura per le mini-famiglie. E perfino i tradizionali portali come Vacanze BimbiQuanto Manca o Mamme Acrobate, hanno aggiunto una sezione “viaggi e vacanze” per i single. Qui non si trovano solo tariffe ad hoc ma anche attività dedicate. Come succede a La Francesca Resort di Bonassola, in Liguria, con le “settimane per i genitori single”: prezzi scontati e attività serali esclusive per bambini e ragazzi, così le mamme e i papà si rilassano un po’. Offerte e pacchetti, per ora, sono introvabili per il mese di agosto (quando vige la logica del massimo profitto), ma sono comunque il segno di un cambiamento in atto. Che non si fermerà.

La testimonianza

«La solidarietà delle altre donne mi ha aiutata a superare la separazione» Cara Donna Moderna, mi chiamo Cinzia Pennati. Da quando mi sono separata cerco di essere il più possibile autonoma e di insegnare alle mie 2 figlie adolescenti, con cui vivo in un appartamento microscopico di Genova, a realizzare i loro sogni. Sono maestra in una scuola del centro storico: amo il mio lavoro, così come amo profondamente la scrittura. Ad aprile ho pubblicato con Giunti il mio romanzo d’esordio, Il matrimonio di mia sorella, che è semifinalista al Premio Subiaco. Nel dicembre 2016 ho aperto un blog, Sosdonne, che è diventato un luogo d’incontro, di scambio quotidiano. Chi mi scrive sa che non ho ricette di felicità, semplicemente ascolto. L’esperienza del blog mi ha fatto capire di quanto noi donne abbiamo bisogno ancora di luoghi di autocoscienza in cui poter entrare con le nostre debolezze, che poi sono le nostra forza, e condividere pensieri. Ma, soprattutto, mi ha aiutato a diventare una donna più consapevole, una madre meno incerta. Perché vi ho scritto? Perché cerco luoghi in cui le donne possano parlare e dirsi la verità, perché spingo con determinazione il mio progetto e la mia vita. Perché questa è la mia storia e mi piacerebbe condividerla.

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