Microbiota della pelle: curalo per guarire dall’acne

Farmaci sulla pelle, probiotici per bocca e corretta alimentazione: così si può curare l'acne, che dipende da un'alterazione del microbiota dell'epidermide

Di microbiota si parla sempre di più, grazie a studi e ricerche su quell’insieme di microrganismi che popolano il nostro apparato gastrointestinale occupando un peso che può arrivare fino a un chilo e mezzo.

Esistono diversi tipi di microbiota:  il più noto è quello intestinale, il cui equilibrio è alla base di alcune malattie intestinali come la sindrome del colon irritabile e la rettocolite ulcerosa. Ma avrebbe anche altri ruoli. Secondo una ricerca statunitense, il microbiota può far perdere peso anche più della semplice dieta. Si presuppone infatti che ci sia un equilibrio tra le moltissime specie di batteri intestinali, ma se ne prevalgono alcuni rispetto ad altri, si possono avere risposte diverse in termini di consumo energetico e quindi anche di accumulo o meno di peso.

Il microbiota della pelle

Oltre al microbiota intestinale – il più importante – esistono il microbiota della pelle, il microbiota orale e quello vaginale.

Le conoscenze sul microbiota della pelle hanno permesso di dare una svolta alla cura dell’acne. «Le ricerche hanno dimostrato che il Cutibacterium acnes, cioè il batterio responsabile dell’acne, vive normalmente nelle zone sebacee della pelle sana» racconta Marco Pignatti, dermatologo della Clinica Tarabini di Carpi. «E i disturbi cominciano quando si crea uno stato di disequilibrio che porta alla sua crescita incontrollata». È per questo che oggi vengono prescritti subito i farmaci da applicare sulla pelle: sono a base di retinoidi oppure di antibiotici e servono a ridurre la produzione eccessiva di sebo e l’infiammazione locale.

I probiotici e la dieta per l’acne

Così si aiuta il microbiota della pelle a ritrovare i suoi equilibri e a reagire positivamente alla cura per bocca con i probiotici. Che sono a base di alcuni ceppi batterici come L. plantarum, L. reuteri e L. rhamnosus, cioè quelli che normalmente si ritrovano in minoranza quando il Cutibacterium acnes prende il sopravvento. «In parallelo si corregge l’alimentazione, insegnando a tutta la famiglia il giusto equilibrio tra gli alimenti da rispettare ad ogni pasto» continua il dottor Pignatti. «La dieta permette di riequilibrare il microbiota e i livelli ormonali e di evitare nella quasi totalità dei casi i farmaci per via orale».

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I cibi che fanno bene al microbiota

Per favorire un riequilibrio della flora intestinale sono molto importanti i prebiotici e probiotici. Sono sostanze che troviamo nella nostra normale alimentazione, come nello yogurt o nel latte fermentato, che possono far aumentare alcuni “batteri buoni”. I probiotici sono gli organismi vivi che si trovano nell’intestino, i prebiotici sono invece quelli che aiutano i batteri a proliferare. Se è noto che lo yogurt contiene probiotici e prebiotici, è anche vero che non basta un vasetto per poter rimettere a posto l’intestino. Bisogna tenere presente che per essere efficaci questi microrganismi devono arrivare vivi nell’intestino e questo non è così semplice: molta della loro carica batterica si esaurisce a livello dello stomaco. Uno yogurt, quindi, non basta, ma un’assunzione regolare può avere un effetto maggiore, soprattutto se si tratta di prodotti con una presenza maggiore di probiotici. Ecco i cibi da prediligere:

Yogurt e kefir Sono cibi fermentati, fonte di batteri che migliorano il benessere del microbiota intestinale

Mais e tapioca Contengono amidi e sostanze antinfiammatorie.

Melograno Aumenta la resistenza del microbiota della pelle ai danni dei raggi UV.

Mela, mirtillo, arance e pompelmo. Ognuno contiene un tipo di bioflavonoidi diverso, con un’azione antiossidante mirata su batteri intestinali differenti.

Per mantenere in salute il microbiota, si è scoperto che esistono superfood che aiutano i funghi e i batteri dell’intestino a lavorare meglio.

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