Illustrazione di Elisa Macellari

Illustrazione di Elisa Macellari

Non vedo un futuro insieme a lui, ma non so come dirglielo

  • 18 10 2018

Dal 2015 la scrittrice ha una rubrica su Donna Moderna dove si confronta con le lettrici sui problemi di coppia, sesso, relazioni affettive. Ogni settimana pubblichiamo le sue risposte, online e sulla carta: se anche tu vuoi scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it

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Cara Chiara, ho 28 anni e un anno e mezzo fa sono stata lasciata dopo 8 anni di relazione da un giorno all’altro senza un apparente motivo, che invece esisteva e rispondeva al nome di una collega. Dopo l’incredulità e la rabbia, mi sono riscoperta nuova, più forte, più sicura e soprattutto, io che avevo bisogno della sua approvazione per comprare anche solo un paio di jeans, più indipendente. Alcuni mesi fa ho conosciuto un ragazzo e, complice l’estate, mi sono fatta travolgere. Ma poi sono successe alcune cose sia sul piano lavorativo sia su quello familiare che mi hanno destabilizzata e fatto tirare il freno. Così mi sono accorta, in ritardo, che viaggiamo su 2 binari diversi: lui vuole una storia seria, io non so come mi sveglierò domani. Lui parla di futuro e io vedo solo nebbia. Forse la relazione col mio ex mi ha deluso a tal punto da non lasciarmi andare, ma nella mia mente non riesco a trovare uno spazio sicuro per lui. Lo vedo come il ragazzo giusto nel momento sbagliato. Non voglio ferirlo, ma nemmeno illuderlo. Tra poco più di 2 settimane sarà il suo compleanno e mi spiacerebbe farglielo passare male. Per contro, credo non sia nemmeno giusto aspettare per parlargli e dirgli che, nonostante i bei momenti che trascorriamo insieme, non vedo un domani con lui.

Virginia

Mia cara Virginia, a quanto vedo, hai già capito più che bene cosa fare. Il tuo unico dubbio sembra essere: «Prima o dopo il compleanno?». E questa mi sembra la questione minore. Vedila così: il miglior regalo che tu possa fare a una persona è essere sincera. Non fai nessun piacere al prossimo nell’illuderlo, nel fargli fare progetti irrealizzabili e nel coltivare false speranze. Piuttosto, prima o dopo che sia, fagli capire ciò che tanto bene hai spiegato a me: il problema non è lui, ma… l’acceleratore troppo premuto. Chissà, magari se accettasse di non definirvi troppo, di non fare grandi costruzioni, ma di vivervi giorno per giorno, il vostro non sarebbe neanche un addio, ma un riassestamento. E, vivendo al presente, la torta magari ti potrebbe piacere.

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