Francesca Morvillo e Giovanni Falcone, due magistrati simbolo della lotta alla mafia ma anche legati da un amore profondo durato 13 anni. Fino a quel 23 maggio 1992, la data della strage di Capaci rimasta indelebile nella memoria degli italiani. Alla storia di Francesca e Giovanni è dedicato il nuovo film diretto da Simona Izzo e Ricky Tognazzi, nelle sale dal 15 maggio. La pellicola, ambientata in una Sicilia martoriata dai delitti di Cosa Nostra, sottolinea l’aspetto umano dei due protagonisti. La loro intesa e lo spessore morale che li ha accompagnati per tutta la vita, fino alla conclusione tragica.

Una scena tratta da Francesca e Giovanni

Francesca e Giovanni, insieme nella battaglia contro la mafia

Simona Izzo e Ricky Tognazzi hanno scelto di raccontare questa storia quasi esclusivamente attraverso il punto di vista di Francesca Morvillo, spinti da «obbligo morale e civile di ricordare chi è condannato alla damnatio memoriae» come la moglie di Falcone, una delle prime donne di legge ad occuparsi di minori oltre che la prima consigliera della Corte d’Appello di Palermo. «Siamo entrati, con discrezione e rispetto, nell’intimità del rapporto tra Francesca e Giovanni. La loro – ha dichiarato Simona Izzo – è stata una grande storia d’amore e di condivisione degli stessi ideali di giustizia. Insieme hanno combattuto, aiutandosi reciprocamente nelle battaglia contro la mafia e insieme sono morti».

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Tredici anni di vita insieme

«Francesca e Giovanni», diretto da Simona Izzo e Ricky Tognazzi, è interpretato da Ester Pantano nel ruolo di Francesca Morvillo, prima magistrata uccisa dalla mafia, e Primo Reggiani nei panni del magistrato antimafia Giovanni Falcone. «Abbiamo scelto – spiegano Simona Izzo e Ricky Tognazzi nelle note di regia -, nel ruolo di Francesca, Ester Pantano e in quello di Giovanni, Primo Reggiani, due giovani attori che hanno l’età dei nostri protagonisti al loro primo incontro e che hanno poi saputo interpretare con grande maestria anche la loro maturità. Quando si sono incontrati, Francesca aveva solo trentaquattro anni e Giovanni trentanove: hanno trascorso appena tredici anni di vita insieme. Insieme a loro, fanno parte del cast:

  • Anna Ferruzzo, che interpreta Lina Morvillo, la mamma di Francesca;
  • Giovanni Arezzo nel ruolo di Alfredo Morvillo;
  • Simona Taormina in quello di sua moglie Anna;
  • due giovani attori, quasi al loro debutto, Leòn Muraca e Claudia Cusimano;
  • Alice Venditti nel ruolo di un’educatrice del Malaspina,
  • Claudio Crisafulli in quello del primo marito di Francesca».

La pellicola, diretta da Simona Izzo e Ricky Tognazzi, racconta l’impegno e il legame profondo della coppia rimasta vittima della strage di Capaci assieme a tre uomini della scorta

Ester Pantano nei panni di Francesca Morvillo
Primo Reggiani è Giovanni Falcone

La storia d’amore fra Francesca e Giovanni

La vicenda prende la mosse nella Palermo del 1979, una città sconvolta dagli attentati di mafia. Francesca Morvillo è sostituto procuratore al tribunale dei minori di Palermo e conduce una serena esistenza con suo marito Giuseppe. Viene chiamata dal tribunale dei minori per seguire un caso di parricidio. Dino, un quindicenne cresciuto nei luoghi dove alberga la più efferata delinquenza, uccide il padre davanti agli occhi della madre. Senza tentennare e senza avere ripensamenti, neanche quando vede con i suoi occhi l’omertà di una madre che in nome dell’onore è disposta a sacrificare suo figlio, Francesca rimane fedele ai suoi valori lottando contro un sistema giudiziario retrogrado, che vorrebbe solo punire i minori invece di educarli e offrire loro un futuro diverso da quello dei propri padri.

Quando la carriera professionale di Francesca sembra sull’orlo di una crisi, il destino la sorprende, regalandole l’incontro più importante della sua vita, quello con Giovanni Falcone. I due magistrati condividono fin da subito, non solo una forte chimica, che li attrae inevitabilmente come due calamite, ma anche un sistema valoriale molto forte. Un rapporto d’amore e di totale condivisione che li vedrà uniti fino agli ultimi istanti delle loro vite. Mentre le loro vite professionali decollano, la loro vita privata inizia a sfaldarsi. Il romanticismo si disintegra contro la dura realtà. Una realtà fatta di vicende di proporzioni enormi che assumono toni drammatici.

23 maggio 1992: la strage di Capaci

strage Capaci

La strage di Capaci si consumò il 23 maggio 1992 sull’autostrada A29, a pochi chilometri da Palermo. Una carica esplosiva pari a 300 kg di tritolo fu fatta esplodere dagli attentatori mentre transitavano le auto con a bordo Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e la scorta. Oltre al giudice e alla moglie, morirono gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Le spoglie di Francesca Morvillo separate da quelle di Falcone

Ricordando la collaborazione con gli altri sceneggiatori del film (Felice Cavallaro e Domitilla Shaula Di Pietro) e il «rapporto privilegiato che abbiamo intrattenuto con il giudice Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, e con sua moglie Anna», Simona Izzo e Ricky Tognazzi hanno raccontato con amarezza la visita alla chiesa palermitana di San Domenico di Palermo, Pantheon di molti uomini illustri siciliani dove riposa Giovanni Falcone, ma non la moglie né gli uomini della scorta deceduti a Capaci: «E’ lì che abbiamo appreso che a Francesca, unitamente agli agenti di scorta vittime dell’attentato di Capaci, è stata dedicata solo una targa. – affermano i registi -. Ci ha straziato l’idea che le sue spoglie siano rimaste nella tomba di famiglia del cimitero di Rotoli, lontane da quelle del suo Giovanni».