Le donne investigatrici della tv piacciono perché sono toste e coraggiose, hanno intricati casi da risolvere e vicende personali in cui è facile identificarsi. Da Sara, ex agente dei servizi segreti con parecchi pesi sul cuore, a Blanca, che non ci vede ma capisce tutto. Da Lolita, vulcanica vicequestore sfortunata in amore, a Petra, ispettrice che dice sempre quello che pensa. In Italia, le investigatrici della tv si moltiplicano come i fiori in primavera. La mamma di tutte loro è la leggendaria Jessica Fletcher della serie La signora in giallo, andata in onda tra il 1984 e il 1996. La protagonista, interpretata da Angela Lansbury, era una gentile scrittrice di gialli, che di fronte ai delitti – incredibilmente frequenti a Cape Cove, la cittadina americana in cui viveva – si metteva a indagare e, cascasse il mondo, scovava il colpevole. Qui una carrellata delle sue “figliocce” nostrane.
Sara – La donna nell’ombra: l’ultima arrivata

Tra le investigatrici della tv, l’ultima è Sara. A dare vita all’ex agente dei servizi segreti della serie appena uscita su Netflix e ispirata alla saga di Maurizio De Giovanni, c’è Teresa Saponangelo (David di Donatello per È stata la mano di Dio). È stropicciata dentro e fuori, Sara Morozzi: i capelli brizzolati, lo sguardo triste e gli abiti trasandati, è sparita dalla circolazione dopo la morte di Massimo, amatissimo compagno ed ex capo. Quando pure il figlio perde la vita in circostanze misteriose, le tocca tornare in pista, a Napoli, rispolverando i suoi superpoteri: la capacità di leggere le labbra e di muoversi senza lasciare tracce. Il cuore della serie? La complessità di Sara, tra sensi di colpa granitici e una dolcezza inattesa.
Petra: lo spirito libero delle investigatrici della tv

Tra le investigatrici della tv è forse la brusca, ma è tutto fuorché insensibile. Detesta le formalità, se ne frega di compiacere chi la circonda, spara parolacce e fa andare le mani, quando occorre: creata dalla scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, Petra Delicado ha il volto di Paola Cortellesi. Single per scelta dopo due matrimoni naufragati («Mi ero già pentita al “sì”» rivela al suo vice Antonio Monte-Andrea Pennacchi), è un’ex avvocata diventata ispettrice della squadra mobile di Genova. La terza stagione – come le due precedenti, diretta da Maria Sole Tognazzi – è pronta e dovrebbe andare in onda prossimamente. Il cuore della serie? Insieme a Genova in salsa noir, lo spirito libero di Petra (qui c’è qualcosa da imparare).
Le indagini di Lolita Lobosco: la fermezza incontra l’empatia

La prima puntata si apre con una zoommata su un paio di scarpe animalier col tacco a spillo. Sembra un dettaglio marginale, e invece no, perché Lolita Lobosco, vicequestore in servizio presso la squadra mobile della questura di Bari, non ci pensa affatto a camuffare il suo fascino per farsi prendere sul serio da un gruppo di maschi in divisa. Per quello, basta la sua fermezza mescolata all’empatia. Pronta a tirar giù pregiudizi a suon di battute e illuminazioni risolutive, Lolita ha il corpo e il piglio di Luisa Ranieri. La fiction, andata in onda su Rai1 per tre stagione (la quarta arriverà, ma bisogna avere pazienza), si ispira ai romanzi di Gabriella Genisi che, a sua volta, ha preso spunto dal Commissario Montalbano di Camilleri, interpretato dal marito dell’attrice, Luca Zingaretti. Il cuore della serie? La determinazione di Lolita, nel risolvere i casi come nel trovare l’amore, senza scendere a compromessi.
Imma Tataranni – Sostituto procuratore: fiuto e passione

Ha una memoria eccezionale, la battuta pronta e un debole per gli abiti animalier: Imma Tataranni, sostituto procuratore a Matera, è approdata su Rai1 nel 2019 e, da allora, non ha sbagliato un colpo: la quarta stagione è terminata da poco, la quinta è già in fase di scrittura (sempre con la collaborazione di Mariolina Venezia, che si è inventata il personaggio). Interpretata da Vanessa Scalera, Imma è una delle investigatrici della tv più amate: professionalmente incorruttibile («Io non sono qui per farmi amici, ma per far rispettare la legge»), è anche una donna passionale, impetuosa, che – attente allo spoiler! – dopo la storia con il timido maresciallo Calogiuri (Alessio Lapice) è in piena crisi coniugale. Il cuore della serie? Il forte senso della giustizia di Imma e il suo senso dell’umorismo, che le fa dire, guardando il costume striminzito della figlia: «Ho il sospetto che il restringimento della mutande sia direttamente proporzionale a quello della materia cerebrale».
Viola come il mare: una giornalista tra le investigatrici della tv

La giornalista di moda Viola lascia Parigi e si trasferisce in una Palermo piena di luce. Finisce per occuparsi di cronaca nera e per incrociare Francesco Demir (Can Yaman), ispettore capo bello e scontroso, dal passato burrascoso. Finora il vero magnete della fiction di Canale 5 è stata la chimica tra i due, che sono andati a caccia di assassini bisticciando e flirtando per due stagioni. Nella terza, però, lui non ci sarà. In attesa di un degno sostituto, riflettori puntati su Viola Vitale-Francesca Chillemi, tipo curioso, istintivo e autoironico. Il cuore della serie? La protagonista ha una peculiarità talvolta un po’ scomoda ma utilissima per le indagini, che si chiama sinestesia e le permette di percepire il colore delle persone e, insieme, il loro stato emotivo.
I casi di Teresa Battaglia: burbera ma materna

Se ne va in giro sotto il cielo immenso del Friuli a investigare, i capelli raccolti in una treccia e un cappotto che sa di bosco, la glicemia da domare e la mente che inizia a fare scherzi. Teresa Battaglia (Elena Sofia Ricci) è una commissario-profiler sessantenne, nata dalla penna della scrittrice Ilaria Tuti (le riprese della terza stagione sono in corso). Sa essere burbera e scostante, ma anche materna e spiritosa, detesta i furbi e difende chi è vulnerabile, come lei. Che ha vissuto un terribile episodio di violenza domestica e, adesso, deve fare i conti con un Alzheimer precoce. Il cuore della serie? Il suo cognome, Battaglia, già dice tutto: Teresa non si arrende, combatte con tenacia la malattia che annebbia i suoi ricordi, inciampa ma si rialza, ogni volta.
Blanca: l’istinto vince tra le investigatrici della tv

Ha perso la vista da ragazzina, ma ha affinato molte altre doti, inclusa la curiosità, l’autoironia e un’invidiabile carica vitale. Blanca è una detective fuori dagli schemi. Il suo talento è il décodage, ovvero l’ascolto analitico di intercettazioni e interrogatori. In qualità di consulente della polizia di Genova, riesce a cogliere dettagli che agli altri sfuggono, sorprendendo anche l’ispettore Liguori (Giuseppe Zeno), con cui c’è un innegabile feeling. Sensibile, determinata e cocciuta come poche altre investigatrici della tv: Blanca (Maria Chiara Giannetta), con il suo inseparabile cane guida Linneo e quel modo sexy-buffo di vestirsi, ha conquistato il pubblico di Rai1, che fa il conto alla rovescia per l’arrivo della nuova stagione, prevista per l’autunno. Il cuore della serie? È fragile, Blanca, ma anche fortissima. E ha una lezione per te: fidati del tuo istinto e non farti mettere sotto da nessuno.
Libera: un simbolo tra le investigatrici della tv

Al Tribunale di Trieste, la giudice penalista Libera Orlando è un’autorità indiscussa (con qualche nemico nell’ombra). Elegante e risoluta, abituata a farsi largo in un mondo dove sono gli uomini a comandare, ha un profondo senso del dovere, un’indole solare ma una ferita che non si rimargina: la misteriosa morte della figlia Bianca, avvenuta quindici anni prima. Libera (interpretata da Lunetta Savino) vuole – anzi, deve – scoprire la verità e, per farlo, si butta in un’indagine segreta, ai margini della legalità, trasformandosi in una delle investigatrici della tv più seguite (seconda stagione, nel 2026). Al suo fianco, c’è un alleato inatteso ma prezioso, il pregiudicato Pietro Zanon (Matteo Martari), l’ex compagno della figlia. Il cuore della serie? Dietro la toga, Libera è una madre pronta a tutto. Ma è anche un simbolo: è nata nel 1963, anno in cui fu finalmente permesso alle donne di accedere ai concorsi in magistratura.