Donna bionda libro coperta

15 libri che parlano dei desideri

Romanzi, racconti, saggi, memoir e manuali basati sui sogni e i desideri delle donne di oggi

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– L’esordio
Una bambina e il suo sogno

Essere madre, essere figlia. Quali dinamiche scattano in quello che è il più complicato dei legami? Antonella è una giovane madre trasferitasi in una città sul mare con la famiglia. La figlia Teodora, come tutte le bambine delle elementari, non sa quello che vuole riguardo ai cibi, ai vestiti, allo sport.
Finché non scopre la ginnastica ritmica, una passione che la assorbe completamente. Diventa bravissima, sacrifica i giochi, gli amici e la scuola. Ma Antonella teme sia troppo per lei, così piccola, e si chiede: «Era giusto ostacolarla nei suoi sogni perché secondo me erano sogni sbagliati?».

Paola Moretti, Bravissima, 66thA2ND, 16 €


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– I RACCONTI
Nella mente delle donne

Si intitola Essere un uomo il nuovo libro di Nicole Krauss, scrittrice americana dalla penna affilata, ma potrebbe chiamarsi benissimo Essere una donna, perché il vero centro di questi racconti sono le donne e il rapporto complesso e delicato che hanno con gli uomini che le sfiorano o stanno loro accanto.

Giovani o anziane, sole o disperate, incerte o sorprese. Le donne sono raccontate sotto varie sfumature e nelle varie fasi della vita: 13enni che scoprono cosa significa sedurre, quel senso di potenza e paura che è capace di scatenare Soraya, studentessa che ha una relazione da vittima e dominatrice con un banchiere più vecchio; anziane che accolgono a casa il marito che credevano perduto e scoprono che non è “il” marito ma un altro uomo, un dono della vita; giovani che rientrano nella casa del padre appena scomparso e affrontano ricordi e misteri che hanno il volto di uno sconosciuto.

Il punto di vista è sempre spiazzante. Nicole Krauss ci fa entrare nei pensieri, nei dubbi e nelle inquietudini delle protagoniste con uno stile pacato, lento, che si snoda fra le strade di New York, Ginevra o Tel Aviv. Il legame con le sue radici ebraiche è forte ed è forse quello che le fa chiudere ogni racconto con una domanda o una riflessione. In tutte le protagoniste c’è la voglia di sopravvivere a un trauma, un abbandono, un tradimento, una delusione. E c’è la necessità di entrare in contatto con l’altro, di decifrare quello che passa nella mente di un uomo.

Nicole Krauss, Essere un uomo, Guanda, 19 €


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– IL ROMANZO
Felicità è libertà

Oliva ha 30 anni e si accontenta delle piccole cose: gli snack comprati al mercato asiatico, cantare sotto la doccia, abbracciare un gatto come fa Holly Golightly in Colazione da Tiffany. Ma non sono queste le vere felicità: Oliva se ne rende conto quando accetta l’invito della zia, che le dà appuntamento alla libreria Shakespeare and Company di Parigi. Si trova così catapultata in un altro mondo, con poche regole, se non quella di leggere un libro al giorno e lavorare 2 ore. E, invece di cercare la versione perfetta di se stessa, scopre le piccole libertà che finalmente la rendono felice.

Lorenza Gentile, Le piccole libertà, Feltrinelli, 17 €


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– IL SAGGIO
Ripensare le nostre città

L’epidemia dalla quale stiamo provando a uscire ha messo a nudo anche la crisi di un sistema sociale ed economico che ha nelle città il suo simbolo. Le comunità sono la nostra difesa, ma lo abbiamo scoperto restando isolati; lo svilippo selvaggio ci ha dato rifugi migliori e iperconnessi, ma ha annientato le relazioni umane.
Ma è proprio dalle nostre città che si può ripartire. Qui politici, urbanisti, storici e archeologi spiegano come ripensare gli spazi in cui viviamo, lavoriamo e ci muoviamo senza che diventino veicoli di diffusione del virus né acceleratori di diseguaglianze e nuova rabbia.

Massimiliano Cannata, La città per l’uomo ai tempi del Covid-19, La Nave di Teseo, 9,99 € (solo ebook)


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– IL REPORTAGE
Nel cuore dell’America

Esigenze nuove, desideri nuovi, la necessità del Paese più ricco del mondo di uscire da 2 anni che hanno colpito il suo status, ma anche il portafoglio, la geografia emotiva e l’intimità del suo popolo. La bussola prova a fornircela Lawrence Wright, giornalista e premio Pulitzer.
L’approccio è quello del reportage dall’interno: si parte dal cuore ferito di Washington e New York, dagli errori e dalle contraddizioni della politica Usa per arrivare alle ricette messe in campo a ogni livello. Che fanno già intravedere un futuro Covid-free.

Lawrence Wright, L’anno della peste, NR, 18€


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– IL ROMANZO
Gioia, Adriano e le nuove relazioni da raccontare

C’è Gioia, manager di una multinazionale, ma anche moglie e madre trascurata e alcolista per necessità. Questa «giovane donna logorroica, con una tristezza che si mangia tutto» sceglie di rimanere in una Milano più sonnecchiosa del solito proprio mentre gli affetti la lasciano. Ma l’idea di smaltire qualche arretrato lavorativo si scontrerà con i fantasmi della solitudine e con quelli del passato, che non mancano mai.

C’è Adriano, pensionato nato e cresciuto al Testaccio. A lui i vicini di casa ancora chiedono consigli finanziari, come quando stava allo sportello investimenti delle Poste. Il tempo e la routine si sono portati via ideali rivoluzionari, matrimonio e lavoro («finito in uno slot di replacement, cioè spedito a casa»). Una vita da spettatore della Vita rotta dalla sua sparizione, che stravolgerà gli equilibri del condominio e del quartiere.

C’è un gruppo di ragazzi che a Ferrara, «città dove non esistono i perfetti sconosciuti», si ritrova in pizzeria: le loro vite sono ancora così sospese fra giovinezza ed età adulta che i loro nomi diventano numeri, i loro lavori parentesi, i loro flirt semplici ipotesi. Ma anche i sentieri già segnati della provincia padana possono sfociare nel più inatteso degli epiloghi.

Al suo secondo romanzo, Cristophe Palomar offre 3 istantanee diversissime dello stesso Paese, dello stesso sabato e della stessa crisi. Che stavolta è sanitaria e non economica, ma allo stesso modo stronca, sfianca, impoverisce persone e relazioni. Ma, una volta fatti i conti con i propri fantasmi, ognuno saprà trovare dentro di sé anche gli strumenti per risorgere.

Christophe Palomar, La crisi colpisce anche di sabato, Ponte alle Grazie, 18€


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– LA RIFLESSIONE
Impariamo a meravigliarci

«Una buona pratica, preliminare a qualunque altra, è la pratica della meraviglia. Esercitarsi a non sapere e a meravigliarsi. Guardarsi attorno e lasciar andare il concetto di albero, strada, casa, mare e guardare con sguardo che ignora il risaputo e vede ora». È l’invito che Chandra Candiani, poetessa e scrittrice, ci rivolge in questo libro fatto di conversazioni, riflessioni, afflati poetici, sguardi sulla natura e tutto ciò che ci circonda.

L’autrice ci esorta a vedere il mondo con occhi diversi perché «la pratica della meraviglia è una pratica che cura anche il cuore più ferito della terra». Ed è una cosa che si può fare ovunque. «Si può andare a trovare un piccolissimo pezzo di prato, un pizzico di prato c’è sempre, anche in città». È una cosa che assomiglia molto alla meditazione, di cui ci ha già raccontato, fatta di silenzi e vista innocente e profonda, per cogliere «l’universo minimo» popolato da partenze e arrivi, da piccole esistenze, da meduse che insegnano «la vista periferica» e merli capaci di riconoscere la melodia della poesia, da esseri capaci di entrare in sintonia e captare le vibrazioni, non solo le parole. Il suo è un percorso che punta al cuore «che è una dimora. Ma non ha muri, è sconfinato. Per questo è anche pericoloso», perché coltivare il cuore significa essere consapevoli di cosa sentiamo ed essere onesti con gli altri e con se stessi.

È un libro che insegna anche a perdere, che incoraggia a fare per cambiare almeno un po’. Da leggere e rileggere poco alla volta, una pagina al giorno, per coglierne il senso e la profondità dietro alla semplicità apparente.

Chandra Candiani, Questo immenso non sapere, Einaudi, € 12


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– IL MANUALE
Alla scoperta dell’essenziale

Cos’è essenziale? Il concetto di ciò che ci serve e di ciò di cui possiamo fare a meno è cambiato molto con la pandemia, ma spesso siamo ancora confusi su ciò che può renderci felici e deleghiamo agli oggetti, anziché alle relazioni con gli altri, questo compito. È la tesi di The minimalists, nome d’arte di Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, già autori dei documentari Minimalism e Less is now (su Netflix). In questo volume ci esortano a «prendere in mano il disordine mentale, emotivo, spirituale, finanziario, creativo, tecnologico e relazionale che ci opprime e che ostacola i rapporti con gli altri».

The minimalists, Ama le persone. Usa le cose, De Agostini, € 16,90


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– IL QUADERNO
Quelle foglie tra le pagine

Tra le pagine dei libri io infilo petali di fiori, quadrifogli, a volte foglie di alberi che ho raccolto durante le mie passeggiate. È anche un modo per ricordarmi del periodo in cui stavo leggendo quel particolare libro e del luogo in cui mi trovavo. «Essiccare una foglia, dimenticarla in un volume, serve a tendere un agguato alla memoria che scatterà molti anni dopo, quando la ritroveremo perfettamente conservata» dice l’introduzione di questo libretto che racconta le storie degli alberi, dall’acero all’ulivo, e invita ad “adottarli”.

Piccolo manuale illustrato per cercatori di foglie, il Saggiatore, € 15


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– IL MEMOIR
Quando il cibo nutre l’anima

Avete mai pensato al cibo come atto di generosità? Alla possibilità che la tavola imbandita sia un mezzo per mettere in comunicazione le persone, anche di culture lontanissime tra loro? Forse sì, perché l’ospitalità è un gesto che gratifica chi lo compie.
Priya Basil vive a Londra e ha origini indiane. In questo diario, alternando il racconto personale con riflessioni storiche, parla del suo rapporto col cibo: il kadhi, che in ogni boccone ha l’aroma del passato e ricorda l’amore della madre, le antiche ricette tramandate, e la consapevolezza che mangiare insieme «soddisfa la mente, così come l’anima e i sensi».

Priya Basil, Elogio dell’ospitalità, il Saggiatore, 16 €


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– IL ROMANZO
Elisa e Bea, amiche per sempre

Gli anni dell’adolescenza sono quelli in cui ci formiamo come persone. Scopriamo gli interessi, le passioni, i sentimenti. E l’amicizia, quel legame potente, a volte contrastato, spesso indissolubile, che ci accompagna negli anni e nei ricordi. L’amicizia insegna a dare.

Silvia Avallone racconta la forza del legame tra Elisa e Beatrice, 14enni che crescono in provincia, sulla costa toscana. Elisa arriva da Biella con un bagaglio di problemi familiari: la madre operaia si veste e si comporta come una ragazzina, il fratello si sfonda di canne. Lei è sola. Il trio sgangherato cerca di riconquistare il padre, lasciato molti anni prima, ma è destinato al fallimento. Non Elisa, però: rimane senza mamma (tornata a Biella col fratello) però scopre un papà, e in questo paesino, fra le aule e i corridoi del liceo decrepito, conosce Bea. Tra le due nascerà una complicità che nemmeno i drammi della vita, i tradimenti, la lontananza riusciranno a scalfire.

La scrittrice diventa la voce di Elisa adulta che ritrova i diari scolastici. Rivive i dolori e le gioie nelle parole e nei gesti di Bea che, nel frattempo, è diventata una diva da ammirare sui social e sulle riviste, un’immagine effimera che non corrisponde a ciò che è davvero. Elisa si riflette in lei, la usa come specchio per guardarsi dentro. «Perché cos’è un’amicizia?» scrive raccontando un momento di disperazione. «Non avevo vincoli di sangue né giuridici, diritti e doveri, ero semplicemente lì con lei su quella panchina a franare. La abbracciai più forte che potevo». Così è l’amicizia: dare senza volere niente in cambio.

Silvia Avallone, Un’amicizia, Rizzoli, 19 €


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– LA STORIA
La forma dei desideri

La chiamano “la tatuatrice gentile”, perché Lara ascolta le sue clienti e poi riesce a dare una forma alle loro storie. Sulla pelle di Chiara, che ha subito una terribile violenza, ha disegnato il volto di una donna incorniciato da una peonia, una scala e una stella. Su quella di Sara, che non è riuscita a diventare mamma, un uccellino con la scritta “Scegli te”.
«Lara ha iniziato a riempire d’inchiostro la pelle degli altri quando ha capito che potere straordinario ha una decisione indelebile». Anche lei è un’anima ferita, ma ha imparato negli anni che la gentilezza è un mezzo per salvarsi e salvare gli altri.

Lucille NinivaggiLa tatuatrice gentile, Mondadori, 17 €


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– IL ROMANZO
La bambina che sognava di regalare parole

Se c’è un libro che esprime al meglio le conseguenze positive del ricevere – un consiglio, un aiuto, un semplice gesto di solidarietà – proprio nel momento in cui ci si sente più soli e deboli, e come queste conseguenze possano ricadere su un’intera comunità, modificando in meglio il suo modo di agire, pensare e legittimarsi, è il romanzo d’esordio di Abi Daré, scrittrice di origine nigeriana che vive da 18 anni in Inghilterra, già premiata con il British Book Awards e tradotta nel mondo.

La storia è narrata in prima persona dalla voce sincera e spiazzante di Adunni, 14enne nata in un villaggio dove il destino delle donne è segnato: passano l’infanzia a occuparsi della casa, vanno a scuola solo per imparare a leggere e scrivere e poi vengono date in moglie al miglior offerente. Adunni però è diversa: ama studiare, scoprire parole nuove per dar voce ai propri pensieri, capire il mondo, immaginare un altro futuro. E sogna di diventare maestra, di spiegare alle bambine come, grazie all’istruzione, possano liberarsi della miseria, guardare lontano, cercare la loro strada.

Ma per raggiungere il suo obiettivo, e formare una nuova generazione di donne nigeriane, dovrà prima combattere contro ciò che la famiglia e il destino hanno previsto per lei. Anche nell’ora più buia, tuttavia, incontrerà chi sa regalarle le stesse parole di coraggio e di speranza che lei trasmetterà a sua volta ad altre giovani. Un romanzo che esalta tutte quelle donne che ogni giorno lottano per un mondo più giusto.
Un libro che, proprio come dice Adunni, è un amico che aiuta a trovare la libertà persino quando intorno a te vedi solo gabbie.

Abi Daré, La ladra di parole, Editrice Nord, 18 €


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– IL SAGGIO
Stringiamoci la mano

La più antica stretta di mano del mondo ha 3.000 anni: un re babilonese ringraziò il suo omologo assiro per averlo aiutato a sedare una rivolta. I romani si afferravano l’avambraccio per salutarsi, ma anche per individuare un coltello nascosto nella manica. Dal Medioevo è l’epilogo formale di matrimoni e contratti. In Kenya deve durare sino a fare male, in Corea si accompagna allo sguardo basso.

Questo saggio, divertente e documentato, ripercorre la storia sociale di uno dei gesti più comuni ricordandoci perché, dopo il Covid, è essenziale riscoprirlo.

Massimo Arcangeli, L’avventurosa storia della stretta di mano, Castelvecchi, 17,50 €


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– IL GIALLO
Un’indagine collettiva

Per la prima volta nei loro 80 anni suonati, i protagonisti di una delle saghe noir italiane più popolari si sentono isolati e impauriti. Non possono frequentare il Bar Lume, che il Covid ha trasfomato da macchina del pettegolezzo investigativo a scrigno vuoto. Ma quando si imbattono nella morte di una coppia titolare di una catena di supermercati del paese, l’ingegno (e l’aiuto di Skype) li aiuteranno a tornare la banda di prima. Sarà solo ricorrendo a tutta la pietà e la solidarietà sociale, tuttavia, che i vecchietti terribili risolveranno il caso. E qualcuno riceverà da loro un regalo inaspettato.

Marco Malvaldi, Bolle di sapone, Sellerio, 14,50 €

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