1 di 9

Se il giardinaggio aiuta a rifiorire 
letto da Alessia Gazzola

La vita serena e tranquilla di Amande Luzin viene stravolta all’improvviso e nel modo più doloroso possibile. L’ama- to marito Benjamin, di appena 32 anni, muore in un incidente in moto e nello stesso giorno, per lo shock, Amande perde la bambina che stavano aspettando. Un dolore dop- pio, rincarato, annichilente. Nessuno spoiler: all’inizio del racconto tutto questo è già accaduto. Amande si mette in aspettativa dal lavoro e, convinta che sia il modo migliore per onorare la memoria di Benjamin che adorava la campagna e sognava di andarci a vivere, ripara in una vecchia casa sperduta nell’Auvergne. Sostanzialmente vuole ibernare sé stessa e il suo dolore, ma la vita trova il modo di richiamarla alla luce. In soffitta sono ancora conservate le agende e i calendari appartenuti alla precedente proprietaria, Lucie, che impiegava le sue giornate curando l’orto, il frutteto e il giardino annessi alla casa. Amande trova conforto in quelle agende e si lascia guidare dai consigli di giardinaggio dell’anziana donna morta alcuni anni prima, scoprendo che proprio come l’orto abbandonato di Lucie, anche la sua vita devastata può riprendere a fiorire. Ma prima deve consentire a uno scopo di entrare nello spazio del suo dolore, deve riscoprire l’importanza di celebrare la gratitudine. Il suo dolore diventa concime, fertilizzante, nuova vita. Non quella che avrebbe voluto o che si aspettava, ma comunque ricca di piccole grandi ragioni per cui andare avanti. Narrando la storia di Amande, Mélissa Da Costa racconta l’elaborazione del lutto entrando in punta di piedi nella mente e nel cuore della sua protagonista. Alla fine le regala la guarigione, ma con rigore, senza retorica. E ai lettori regala un profondo senso di speranza. 

Mélissa Da Costa, I quaderni botanici di Madame Lucie, Rizzoli, € 18 


2 di 9

Le risposte che non trovi mai
letto da Natalia Ceravolo

Ci sono dolori che ti rendono bambina. Quei dolori per i quali speri che il bacio sulla bua esista davvero e che sia salvifico. C’è un luogo e un tempo dell’adolescenza. Quando parti lo lasci lì e la tua memoria lo cristallizza, rendendo immortale ciò che non lo è.
Margherita è una docente precaria che abita a Roma. Anni prima ha scritto un libro, ma la sua vita fatica a decollare. Il viaggio di rientro in terra natia che intraprende per affrontare la morte della nonna è un viaggio doloroso dove la necessità di sapere porterà paura e ferite nuove. «Come ci si liberava da quel groviglio che non si scioglieva mai? Le risposte le cercò a lungo e non le trovò mai» scrive l’autrice. Ma è in questo percorso che la storia di Margherita si fa paradigma per tante donne che hanno scelto di guardare il proprio passato e di affrontarlo, costi quel che costi. Ciao per sempre, Margherita: se sai chi sei puoi essere chi vuoi. 
Corinna De Cesare, Ciao per sempre, Salani, € 15 


3 di 9

Viaggio nelle vite dei poeti che hanno fatto la Storia 
letto da Veronica Giuffrè

Se questo mondo avesse orecchio per ascoltare il canto della poesia, si accorgerebbe che la memoria ha la voce di una pellicola di fotogrammi che prendono vita. Quelle che risuonano tra le pagine di questo libro sono le vite di 10 poeti che hanno fatto la storia del nostro Novecento, e che Fabio Stassi fa parlare in prima persona dopo la loro morte. C’è l’anima lacerata del profeta di sventure, Dino Campana, che mastica parole come radici; c’è Gabriele D’Annunzio che scrive il suo addio con il sapore di una poesia incompiuta; c’è la collezione di farfalle di Guido Gozzano, che sta sempre di profilo, con una metà in ombra e una tazza di camomilla in mano; c’è il retrobottega di una libreria antiquaria, da cui si leva il canto di un figlio del vento, Umberto Saba; c’è Aldo Palazzeschi, il funambolo solitario e malinconico che colleziona versi come francobolli; c’è via Veneto che diventa una spiaggia e Vincenzo Cardarelli che è l’uomo con il cappotto in ogni stagione, anche d’estate; c’è la voce cavernosa e senza tempo di Giuseppe Ungaretti, che ama starsene seduto in poltrona a parlare di poesia; c’è un con- certo privato di passerotti per Eugenio Montale, affetto da solitudine come la più incurabile delle abitudini; c’è chi, da buon siciliano, come Salvatore Quasimodo, trascorre il suo tempo a lottare con la natura sovrabbondante che lo ha generato; e poi c’è lei, Alda Merini, che ha ricompensato con la poesia il prezzo da pagare per la sua vita. Sono storie che escono dai cassetti, inviti appassionati a proseguire tra al- tre letture, da parte di chi ama le parole e le maneggia con rispetto. Perché la letteratura può essere una follia di cui ci si ammala, ma anche il miele che ne addolcisce le ferite. 
Fabio Stassi, Con in bocca il sapore del mondo, Minimum Fax, € 14 


4 di 9

SEGNALATO DALLE LETTRICI

C’è un libro che ti ha conquistata al punto da non riuscire a smettere di leggere? Raccontacelo mandando una mail a [email protected]


Il bello di non avere schemi fissi 
letto da Manuela Taratufolo 

Già il titolo è accattivante. Ha acceso una curiosità che permane per tutta la lettura del libro. Non solo per la trama ma perché alla storia dei protagonisti fanno da sfondo notizie e scoperte di luoghi. Poi si parla dell’amore in un modo mai banale, anzi realistico. Senza le solite ricette, senza schemi fissi ma così com’è. Impossibile, dunque, non immedesimarsi nei protagonisti: ti leghi a loro al punto che vorresti che il libro non finisse. Soprattutto alle donne, nelle quali pare cogliersi quella evoluzione che ognuna ha sperimentato nella vita. Da insicura a più consapevole. Da non accettarsi mettendosi in discussione a valorizzarsi per le sue qualità che ci sono insieme ai difetti. 
Isa Grassano, Un giorno sì e un altro no, Giraldi, € 15,10 


5 di 9

Le domande che porta con se un amore finito
letto da Isabella Fava

Potrebbe essere una puntata di Modern Love, la serie tv tratta da una rubrica sul New York Times che ogni settimana con le testimonianze dei lettori esplora i mille aspetti dell’amore. Oppure potrebbe essere la conclusione di una chiacchierata al bar durante l’aperitivo «Lo sapevi che…?». Protagonisti Nicola e Jonathan, una giovane coppia affermata con casa a Notting Hill, zona chic di Londra. Una sera lei esce per comprare le sigarette e quando torna lui la molla, così su due piedi. O meglio, sulla porta di casa, col cappotto ancora indosso. «Vieni, devo parlarti…». Lei all’inizio pensa a uno scherzo, poi che sia impazzito. Cosa è successo? «Come coppia non funzioniamo» dice lui. Ec- co, ha capito: Nicola soffre, è disorientata, ma poi cerca di farsene una ragione. Anche perché deve riformulare la sua vita. E lui? Madeleine St John, in Il cuore segreto delle cose, ci parla anche di lui. Un po’ vorremmo prenderlo a schiaffi, un po’ pensiamo che sia un grande stronzo – come d’altronde pensano gli amici di lei – e un po’ ci fa pena. Com’è complicato l’amore, quante domande e dubbi ci presenta questa autrice dalla scrittura lieve e insieme così vera. L’essenza delle cose è a volte impossibile da decifrare, e capire cosa passa nella testa di un altro ancora di più. Ma davvero una relazione può finire così?, vi verrà da chiedervi, perché è quasi impossibile non farsi prendere da questa storia che potrebbe essere capitata a una nostra amica. Impossibile è non parteggiare per lei nei momenti più tristi – «Il mondo nel quale aveva vissuto era andato in mille pezzi i cui bordi taglienti la ferivano ovunque si girasse» – e sentirsi sollevati quando invece riesce a rialzarsi.
Madeleine St John, Il cuore segreto delle cose, Garzanti, € 15,20 


6 di 9

La scrittrice da scoprire: Annie Dillard 
di Isabella Fava 

Nata a Pittsburgh nel 1945, Annie Dillard è una scrittrice e saggista statunitense ancora poco conosciuta da noi. Ha pubblicato 13 libri ma 10 anni fa ha deciso di non scrivere più. Oggi dipinge e insegna alla Wesleyan University. Nel 1975, appena 30enne, ha vinto il Premio Pulitzer per la saggistica con Pilgrim at Tinker Creek, in cui riflette sulla solitudine, la natura e la religione, sulla flora e sulla fauna delle Blue Ridge Mountains in Virginia, e nel 2014 il presidente statunitense Barack Obama le ha conferito la National Medal of Arts, la più alta onorificenza per meriti artistici attribuita in nome del popolo americano. Natura e linguaggio sono i temi che più ricorrono nella produzione di Dillard, tanto che la scrittrice è chiamata anche “la Thoreau della Virginia”. È perfetta per chi ama i boschi silenziosi e la terra, il rigore e le scoperte. In Italia sono usciti finora solo due libri suoi: Ogni giorno è un dio e Una vita a scrivere (entrambi Bompiani). Vi consiglio di recuperarli. 


7 di 9

Quando diamo giudizi facciamo errori incredibili 
letto da Myriam Defilippi

Un medico che per la medesima malattia al mattino prescrive una cura e un’altra alla sera. Due giudici che di fronte allo stesso reato comminano pene differenti. E persino esperti che danno valutazioni divergenti su delle impronte digitali. Pare impossibile? Ebbene no, tanti studi mostrano che questo succede. La variabilità in giudizi che dovrebbero essere identici è indagata in Rumore: saggio che esce il 7 settembre e ha come coautore il Nobel per l’Economia Daniel Kahneman. Questo difetto del ragionamento umano costa e causa ingiustizie: usare strategie efficaci per scovarlo e combatterlo aiuta a prendere decisioni più corrette nelle aziende, negli ospedali, nei tribunali e a tutti noi nella nostra vita quotidiana.
Daniel Kahneman, Oliver Sibony, Cass R. Sunstein, Rumore, Utet, € 24 


8 di 9

Dedicato a chi crede nei sentimenti 
letto da Annarita Briganti @annaritab72 

Bestseller in tutto il mondo, diventato anche una serie televisiva, Persone normali di Sally Rooney è perfetto da regalare a chi crede nell’amore, a chi ha nostalgia del primo amore, o a chi sogna un grande amore. Qui la storia di una relazione, e che relazione, si unisce a una riflessione sugli squilibri della nostra società. Marianne e Connell si conoscono e s’innamorano da ragazzi: lui è il figlio della signora che fa le pulizie nella villa di Marianne. Grazie allo studio e ai consigli di Marianne si ritrovano entrambi a frequentare il Trinity College di Dublino e, fino alla fine, si fanno molto bene e molto male, come succede negli amori più intensi della letteratura. E con le svolte tra loro che dipendono dalla posizione di potere che ciascuno dei due ha nel corso nel tempo. Un manuale sentimentale dei tempi moderni, che vi farà innamorare.

Sally Rooney, Persone normali, Einaudi, € 11 


9 di 9

Perché continuo a rileggere questo libro
letto da Andrea Dante, regista

Il libro che ho più riletto e più consigliato negli ultimi tempi è un’uscita recente: parlo di C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, ispirato al suo film omonimo. Il racconto riprende le linee chiave della pellicola, ma alcuni dei personaggi sono molto diversi rispetto alla loro trasposizione mentre altri che nel film esistono solo “in assenza”, come Charles Manson, sono invece raccontati a fondo. È una storia appassionante, che dà una serie di splendidi insight sulla vecchia Hollywood. Ed è interessante vedere le intenzioni del film che poi sono dovute cambiare: se hai Brad Pitt nel ruolo di uno stuntman, devi lasciarlo figo per forza, invece nel romanzo il personaggio di Cliff Booth è uno con la faccia da killer. Mi sono molto divertito, e anche emozionato.

Quentin Tarantino, C’era una volta a Hollywood, La nave di Teseo, € 19