Mi sono innamorata di lei. Lei che si mangia le unghie, che ha occhi blu che ridono e ogni tanto piangono, che vive con due figlie adolescenti e, per non farsi mancare niente, con un nipote orfano, che si innamora ma ha molta paura. Che lascia messaggi struggenti a una segreteria telefonica che nessuno ascolterà, che cucina lasagne, che ha un corpo giunonico e imperfetto, che è incasinata e solida ma ogni tanto si rompe, che ha un lavoro impegnativo e un padre gaudente, che tiene insieme i pezzi, che si chiude in garage per stare sola o per fare del sesso corsaro. Mi sono innamorata di lei che ha 45 anni, le insicurezze, la fragilità e la consapevolezza della perimenopausa.
Qual è la trama di Pernille
Si chiama Pernille, in originale Pørni, ed è la protagonista dell’omonima serie norvegese, sbucata di recente in sordina su Netflix, una commedia drammatica capace di raccontare magnificamente le luci e le ombre di una stagione sull’ottovolante e di una generazione schiacciata Pernille è una eroina tra egoismo protervo di figli teenager, genitori impegnativi e l’ambizione frustrata di dedicarsi un po’ a sè.
Pernille e l’età di mezzo
Non succede spesso di ritrovarsi così comode e così ben rappresentate dentro i panni di un personaggio televisivo che frequenta il territorio insidioso e poco sexy dell’età di mezzo. Henriette Steenstrup, che interpreta Pernille ma è anche creatrice e sceneggiatrice della serie, è riuscita a restituire la complessità e la potenza di una figura tragica, eroica, buffa ma soprattutto verosimile. Mi sono innamorata di Pernille perché lei siamo tutte noi, neglette e sbrindellate, a volte bruttine a volte bellissime, gigantesche e minuscole nell’arco dello stesso pomeriggio, riferimento e colonna di troppe persone ma restie ad appoggiarci a qualcuno.

Vorremmo tutte essere come lei
Con la disinvoltura che a noi manca, da brava norvegese, lei è in grado di dire a un uomo di 13 anni più giovane: «Saliamo da te a scopare?» ma, esattamente come noi, si sente spesso inadeguata e fuori luogo. Si scontra con la fatica di crescere due figlie ribelli e un po’ ingrate, innamorate di un padre assente, piange una sorella che non c’è più, contiene l’esuberanza di un genitore che si scopre gay a 70 anni, si rifugia nell’abbraccio di amiche giudicanti e affronta giornate lavorative insidiose. È maldestra, disarmante, ordinaria nei suoi vestiti improbabili e nel suo incedere marziale. Tuttavia perdere la testa per Pernille è inevitabile.
Pernille: cinque stagioni che creano dipendenza
E qui sta una sorprendente epifania: se lei, che ci so miglia così tanto, è irresistibile, forse lo siamo anche noi. Pernille è la rappresentazione plastica del fascino di tutte noi che non ci crediamo abbastanza. Benché qui sia arrivata solo ora, la serie, in Norvegia è uscita nel 2021 e ha avuto talmente successo che si è moltiplicata per cinque stagioni, tutte disponibili su Netflix. L’unico rischio è diventarne dipendenti.