Addio Mary Quant, mamma della minigonna e icona dei “Sixties”

Se n'è andata a 93 anni Mary Quant, la stilista britannica che inventò la minigonna e rivoluzionò il look di una generazione

Addio alla stilista britannica Mary Quant. Una figura poliedrica e innovatrice, che creò lo stile della Londra degli Anni ‘60. Mary Quant è morta nel Surrey, nel sud dell’Inghilterra. Aveva 93 anni. Le sue minigonne provocanti e colorate influenzarono la cultura giovanile di quegli anni in tutto il mondo. Alcuni hanno paragonato il suo impatto sul mondo della moda a quello avuto dei Beatles sulla musica pop.

Mary Quant

Una modella posa con una creazione di Mary Quant

Mary Quant assieme a modelle che mostrano le sue nuove creazioni di scarpe

Modelle in posa sui gradini del Victoria and Albert Museum di Londra, durante una mostra dedicata a Mary Quant

Una modella posa con una creazione di Mary Quant

Mary Quant

Mary Quant, Michael Parkinson e il parrucchiere Vidal Sassoon

Una modella posa con una creazione di Mary Quant

Una modella posa con una creazione di Mary Quant

Mary Quant

Mary Quant presenta il francobollo a lei dedicato

Mary Quant

Mary Quant e il marito Alexander Plunkett-Greene in un negozio londinese in occasione del lancio di una collezione di biancheria da letto

Mary Quant e il marito Alexander Plunkett-Greene lanciano le cravatte da uomo disegnate dalla stilista

Mary Quant con un manichino di “Twiggy” durante i preparativi per l’apertura di una mostra presso il “London Museum”, a Kensington

Un salto generazionale nel look

Lo stile proposto da Mary Quant nei “Sixties” era sexy e divertente, in netta rottura con i prevedibili abiti floreali comunemente indossati dalle donne negli anni conservatori e austeri del secondo dopoguerra.

La rivoluzione di Mary Quant

Nel 1966, la Quant introdusse sulla scena londinese la minigonna, che veniva accompagnata da alti stivali e collant: fu un successo immediato tra le giovanissime e uno shock per i perbenisti e la vecchia generazione. Il capo iconico contrassegnò per sempre i rivoluzionari “Swinging Sixties” contrassegnati amore libero, capelli lunghi e jeans.

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Minigonna, un’origine controversa

Molti attribuiscono a Mary Quant il merito di aver “inventato” la minigonna, facendola indossare da una parrucchiera di 17 anni, Leslie Hornby, detta Twiggy (grissino). Alcuni invece ne attribuiscono il merito allo stilista francese Andre Courreges: la sua collezione primaverile del 1964 includeva infatti dei miniabiti che, tuttavia, erano popolari a Parigi e non ebbero un impatto significativo al di fuori della Francia. Altri, come primo esempio di minigonna, citano le gonne corte indossate dall’attrice Anne Francis nel film del 1956 “Il pianeta proibito”. Detto questo, la Quant rivendicava: “Sono state le ragazze di King’s Road a inventare la mini. Stavo realizzando vestiti che ti avrebbero permesso di correre e ballare e li avremmo fatti della lunghezza che il cliente voleva. Li indossavo molto corti e le clienti dicevano ‘piu’ corti, piu’ corti'”.

Mary Quant: “Sensazione di libertà”

Al di là delle primogeniture, fu indubbiamente Mary Quant a capire come commercializzare le minigonne alle masse. La stilista britannica, che chiamò la gonna come la sua marca di auto preferita – la Mini – sottolineava come questo capo offrisse una “sensazione di libertà e liberazione”. Dal suo negozio in King’s Road, nel quartiere londinese alla moda di Chelsea, partì senza dubbio una rivoluzione dell’abbigliamento.

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Interprete del movimento giovanile

Mary Quant seppe interpretare meglio di chiunque altro il “terremoto giovanile” degli Anni ’60 trasformandolo in look fantasiosi e mai scontati a larghissima diffusione. la stilista creò abiti e accessori accessibili a tutti, ma dalla forte connotazione giovanile dando un impulso determinante al prêt-à-porter.

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Creatività e senso degli affari

La Quant è stata anche un’astuta donna d’affari, una delle prime a capire come il branding di se stessa così come la sua grande creatività fossero aspetti fondamentali per espandere la sua attività in nuovi campi, come i cosmetici. Oltre a rendere popolare il taglio di capelli a caschetto lanciato dal suo amico Vidal Sassoon, parrucchiere e uomo d’affari, Dame Mary creò il maglione a costine skinny e il mascara waterproof. Suo anche il mix-and-match, capi semplici che avevano un elemento di fantasia.

Il forte legame con il marito

La stilista, nata nel sud-est di Londra l’11 febbraio 1930 ma che si è sempre considerata gallese in quanto figlia di due insegnanti di scuola gallese. Si diplomò negli anni 50 in educazione artistica al Goldsmiths College, dove incontrò suo marito Alexander Plunket Greene – rampollo di una nobile famiglia inglese – che in seguito contribuì a fondare il suo marchio. Fu nominata Dame durante i Queen’s New Year Honours, riconoscimento ricevuto per i servizi resi alla moda britannica.

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“Contributo unico alla moda britannica”

“E’ stata una delle stiliste più riconosciute a livello internazionale del XX secolo e un’eccezionale innovatrice degli Swinging Sixties – ha affermato la famiglia – Ha aperto il suo primo negozio Bazaar in Kings Road nel 1955 e il suo talento lungimirante e creativo ha rapidamente stabilito un contributo unico alla moda britannica”.

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“Mary Quant visionaria e leader”

“Rip Dame Mary Quant – ha scritto l’ex direttore di Vogue Alexandra Shulman in un post sul suo profilo Twitter -. Una leader della moda ma anche dell’imprenditoria femminile – una visionaria che era molto più di un grande taglio di capelli”.

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