Lady Vespucci e le donne di mare

  • 25 07 2019

Sullo storico veliero Amerigo Vespucci lavorano molte donne. Nel libro "Nave Vespucci" Eloenora Lorusso racconta anche le loro storie

C’è Federica, la mascotte di bordo, una ragazza siciliana caparbia, piena di vita ed entusiasmo, che sale agile lungo gli alberi della nave e i pennoni, manovra le cime per aprirne le vele e imbarcandosi sull’Amerigo Vespucci ha realizzato il sogno della sua vita: lavorare tra le onde del mare e il vento. Ma c’è anche Alice, ex universitaria di Milano e oggi mamma di due bambini, che del capoluogo lombardo racconta le meraviglie ai turisti come guida, ma che sullo storico veliero italiano ha compiuto una sorta di “battesimo del mare” e della vita, ricco di emozioni che si porta ancora dentro. Sono solo alcune delle storie delle “donne di mare” contenute nel libro Nave Vespucci. Diario di bordo (radiofonico) dalla Signora dei Mari di Eleonora Lorusso (Mursia), appena pubblicato. Un diario appassionato che raccoglie storie di uomini e donne (perché la componente “rosa” sta aumentando), non solo militari, nonostante il Vespucci sia la nave scuola della Marina Militare, quella su cui si addestrano i Cadetti dell’Accademia di Livorno. E le Cadette, visto che non mancano, così non manca molto perché il veliero abbia il suo primo Comandante donna.

Professioniste del mare

Chi l’ha detto che andare per mare sia solo un lavoro per uomini? La “quota rosa” dei professionisti del mare sta al contrario aumentando. Dal 2000, da quando cioè le Forze Armate hanno aperto le porte alle donne, la componente femminile in divisa è aumentata, anche a bordo delle navi e della “Signora dei mari”, o Lady Vespucci, come viene chiamato lo storico veliero italiano. “Federica è un vero nocchiere e uso volutamente il termine senza declinarlo al femminile perché lavora con i colleghi senza alcuna differenza! Quando sale sugli alberi della nave sprigiona felicità: ha fatto di tutto a bordo, perché imbarcarsi sul Vespucci era il suo sogno” racconta il nostromo. “Quando guardo il mare e l’orizzonte da 54 metri d’altezza, resto sempre senza fiato e non ci sono vertigi che tengano. I miei genitori non hanno mai ostacolato la mia scelta, ma a volte mi chiedono se sia sicura di non volere una vita più normale” dice la ventenne Federica Rametta. Alice Russo, invece, ha 29 anni, è di Latina ed è l’ufficiale che “insegna” alla truppa. Ma c’è anche Federica Maglie, 19 anni, che ha lasciato la sua Puglia per entrare in Accademia a Livorno con un sogno: “Diventare una sommergibilista, magari al Comando di un’unità navale sottomarina!”.

Navigare senza internet, ma tra le onde

“Noi donne siamo molto affiatate tra di noi. Certo, viviamo in modo diverso dalle nostre coetanee senza divisa: a bordo non abbiamo i social network, spesso i cellulari non prendono quando siamo al largo, ma non ne sentiamo la mancanza. Socializziamo nei momenti liberi e il lavoro è fatto di attività interessanti” racconta Federica Maglie, che ama ad esempio le osservazioni astronomiche e ricorda quelle al Circolo polare artico, dove il Vespucci si è spinto la scorsa estate, stabilendo il record di latitudine nord. Si è imbarcata da universitaria in Australia, invece, Alice. Era il 2003 e lei si era presa un paio di settimane tra un esame e l’altro per vivere un’esperienza che le è rimasta nel cuore: “Il primo giorno di navigazione è stato duro, soffrivo il mal di mare e non riuscivo a pensare ad altro. Non ho mangiato quasi nulla e cercavo di sfuggire alle attività sottocoperta, nascondendomi” racconta: “Quando oggi parlo del Vespucci la prima immagine non è più la bellezza maestosa della nave, i suoi alberi, le sue vele, ma sono le persone che ho visto vivere e lavorare lì sopra” dice Alice che esorta ragazzi e ragazze a provare quelle sue stesse emozioni, che sono diventate un’esperienza di vita e una soft skill.

Lady Vespucci

Il Vespucci, che gli americani incontrandolo nel 1962 nelle acque dell’Oceano Atlantico chiamarono “la nave più bella del mondo”, è ancora oggi paragonato a una nobildonna d’altri tempi, con la sua eleganza e maestosità. Piace ai bambini, che vi salgono a bordo sognando di rivivere le storie dei pirati, ma affascina anche le madri che li accompagnano, come Barbara, 29 anni di Livorno. E piace a chiunque la visiti, anche solo per un paio d’ore, durante le soste nei porti italiani o all’estero, dove viene eletta anche Miss Vespucci, la “reginetta” del veliero. Molti sono i riti scaramantici, le curiosità e gli aneddoti che riguardano questo gioiello del Made in Italy, ambasciatrice UNICEF nel mondo, partner del WWF e soprattutto vera scuola di vita: “Le storie raccontate riguardano un po’ tutti, perché tutti noi siamo stati almeno una volta allievi della scuola della vita, chi in mare e chi con i piedi ben saldi a terra, ma magari con lo sguardo al cielo e all’orizzonte, rivolto al futuro. Tutti noi abbiamo affrontato (o affronteremo) le onde delle difficoltà, abbiamo deciso cambi di rotta, sopportato (o gustato) momenti di calma piatta e provato soddisfazione nel tornare in porto dopo una lunga navigazione, arricchiti di esperienze” racconta l’autrice.

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