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Navi da carico? Si ritorna all’energia del vento

Le grandi navi da carico emettono gas serra e contribuiscono notevolmente al surriscaldamento del pianeta. L'energia eolica più rappresentare una svolta. Ecco per perché tornare al vento, valorizzando tecnologie all'avanguardia

Se ne parla meno rispetto al traffico aereo e automobilistico: ma anche le navi da carico che solcano mari e oceani contribuiscono in modo significativo all’inquinamento globale. E anch’esse sono responsabili della crisi climatica. Per far fronte al problema, inizia a prendere corpo l’idea di alimentare i bastimenti attraverso l’energia eolica e solare.

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Le emissioni del trasporto marittimo

Il trasporto marittimo è responsabile di una cospicua produzione di gas serra, che va surriscaldare il pianeta. Le ciminiere delle navi emettono ossidi di azoto e inquinamento da zolfo, perché il carburante utilizzato è in gran parte olio combustibile pesante a buon mercato.

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Ritorno al passato

Come può la tecnologia offrire soluzioni per ridurre il consumo dei carburanti fossili attualmente impiegati per far muovere portacontainer e petroliere da un capo all’altro del globo? Una soluzione molto promettente è valorizzare l’energia eolica. Sembra un po’ tornare ai tempi dei galeoni, che hanno scritto la storia del commercio mondiale fra Cinquecento e Seicento. E in effetti il vento è da sempre una risorsa e, grazie ai progressi tecnologici, può costituire un fattore di svolta per il traffico marittimo.

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Notevole riduzione del fabbisogno energetico

Sistemi di propulsione eolica ad alta tecnologia, come rivela il britannico “Guardian”, possono essere montati sulle navi da carico esistenti. Questo potrebbe consentire di ridurre drasticamente il consumo di carburante delle navi. L’eolico potrebbe fornire – a seconda delle condizioni del mare e del meteo – fra il 10% e il 90% del fabbisogno energetico di una nave.

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Software per ottimizzare le rotte

Il vento, infatti, soffia più forte in mare che sulla terraferma e i software di calcolo delle condizioni meteorologiche utilizzano sofisticati algoritmi per tracciare le rotte delle navi più veloci ed efficienti in termini di consumo di carburante. Un’ampia gamma di dispositivi eolici per navi è stata già progettata: si possono utilizzare vele, aquiloni o rotori che sembrano cilindri verticali. Questi ultimi sono montati sul ponte delle navi, anche di quelle già in attività.

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L’eolico sulle navi è già una realtà

Ventuno grandi navi commerciali hanno attualmente sistemi di propulsione eolica installati a bordo. Lo riporta il sito “Marine Industry News” citando l’Associazione Internazionale Windship (IWSA). La stessa associazione stima anche che entro la fine del 2023 fino a cinquanta grandi navi utilizzeranno l’eolico. Oltre alla flotta di grandi navi commerciali che navigano con la tecnologia di propulsione eolica installata, dieci piccole navi da crociera utilizzano attualmente la tradizionale tecnologia delle vele morbide.

Intanto Corsica Sardinia Ferries ha siglato una partnership con la società Neoline Armateur per costruire la prima nave per il trasporto di auto o container a energia eolica in grado di solcare il Meditteraneo con a bordo 400 auto o 265 container. La compagnia ha fatto sapere che l’intesa “permetterà di sviluppare il progetto di una nave da carico lunga 136 metri e alimentata principalmente dal vento, che consentirà di risparmiare fino all’80% di carburante rispetto ad una nave tradizionale”. L’innovativo ro-ro a due alberi, che avrà 3.000 metri quadrati di vele rigide a controllo automatico, navigherà ad una velocità commerciale di 11 nodi, combinando risparmio energetico e ottimizzazione dei tempi di trasporto.

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