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Un libro per amico

Dalla storia della ragazzina presa per una santa al saggio sulle pene d’amore, ritrovare l’atmosfera di un romanzo in un altro autore: i titoli che hanno conquistato me.

Scusate la polvere

ELVIRA SEMINARA – Scusate la polvere – Nottetempo 12,00, pp. 206.

La prima cosa da dire è che è un libro leggero anche se ruota attorno a un lutto (Coscienza detta Cosce, Scienza o Zen, ha 44 anni e perde il marito in un incidente stradale) e attorno a un mistero che aggiunge dolore a dolore (sull’auto c’era una donna che Coscienza non conosce). L’autrice riesce a raccontare in modo spumeggiante persino il tunnel della perdita, e mette accanto alla protagonista due amiche di quelle che tutte noi abbiamo e che ci aiutano a non perdere mai la nostra qualità più vitale: l’ironia. Leggendo si sorride, ci si ritrova in tante considerazioni («I ricordi non vanno mai rimodernati, sono come i vestiti antichi […] vanno lasciati appesi alle loro grucce, nella parte alta dell’armadio, sotto il cellofan, in naftalina», pag. 186) e ci si appassiona all’indagine condotta sotto traccia da Coscienza (chi è davvero la donna morta con suo marito?). L’unico difetto è che a tratti il racconto va un po’ per le lunghe, mentre si vorrebbe arrivare prima al finale, che è saggio e dà sollievo; ma si racconta un lutto, e per certi percorsi ci vuole tempo. E alla fine ti ritrovi con una constatazione che è bene rispolverare: quanto è facile scambiare per verità ciò che è solo frutto delle nostre inestirpabili paure.  

di Francesca Magni

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E adesso?

BRIGITTE GIRAUD – E adesso? – Guanda, 2009, €10,00, pp. 89.

Scusate la polvere mi ha fatto pensare a questo libro francese: anche qui una giovane donna resta vedova e l’autrice, come la Seminara, è abile a individuare il modo femminile di affrontare la tragedia. A entrambi i libri si resta grate: per averci fatto fare i conti, attraverso una finzione letteraria, col rovescio della vita – la morte – facendoci apprezzare meglio i giorni che abbiamo.  

di Francesca Magni

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La casa di ringhiera

FRANCESCO RECAMI – La casa di ringhiera Sellerio 13,00, pp. 208.

Le prime 80 pagine fotografano una casa di ringhiera alla periferia Est di Milano, appartamento per appartamento, inquilini inclusi. C’è Amedeo Consonni, tappezziere in pensione che si divide fra il nipote e la mania per i casi di cronaca insoluti, di cui colleziona ritagli di giornale e indizi raccolti di persona; c’è la famiglia con due bambini e papà alcolizzato; la coppia del Sud, moglie procace, marito manesco; la prof dal passato misterioso; l’ottantenne maniaco della sua Opel Vectra per la quale, unico nel condominio, ha il permesso di parcheggio in cortile. Quando inizi a chiederti il senso di questi ritratti in interno (e anche a stancarti un po’), il romanzo prende il volo: il papà alcolizzato sparisce, la coppia del Sud ha una lite violenta, Consonni si improvvisa detective e finisce rinchiuso in uno sgabuzzino, l’ottantenne auto-maniaco buca le gomme di chi gli ha usurpato il posto in cortile e i bambini decidono di aiutare il papà. Il racconto diventa veloce, non riesci a smettere, il caso intreccia le storie, le ingarbuglia, suggerisce false verità, e quando arriva la polizia ognuno pensa che sia lì per lui. Perché nessuno è mai del tutto innocente, e niente è in grado di ricordarcelo quanto la vita in condominio. Il finale rincuora. Ma la cosa che mi è piaciuta di più sono i due bambini, Giammarco e Margherita, che hanno il coraggio di fare quello che i grandi non fanno più: volere bene nel senso di volere il bene di qualcuno, costi quel che costi.

di Francesca Magni

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Al civico 6

REGINA – Al civico 6 Todaro Edizioni, 2010, 15,50, pp. 185.

Milano, altra casa di ringhiera, altro giallo: i personaggi sono tanti, li riconosci dalle manie e dalla parlata (con tocchi esilaranti di dialetto). Succedono cose strane: una bici spostata,una maglietta volata via,una sveglia rotta. Regina,vecchia curiosa,indaga. E quando a pagina 151 una donna cade dal balcone è lei a capire perché. Il finale ha molte sorprese. Vi sorprenderà anche sapere che il libro è opera di 5 amici che si sono conosciuti a un corso di scrittura.

di Francesca Magni

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Sulla disperazione d'amore

STEFANO BONAGA – Sulla disperazione d’amore Aliberti . 13,00, pp. 142

Chi soffre per amore vuol essere preso sul serio, e qui è accontentato: a sviscerare il tema con rigore scientifico è un filosofo. Ne escono tanti brevi capitoli divertenti e illuminanti. Un prontosoccorso da tenere in casa, per sé e per gli amici. Per un primo assaggio vi consiglio le pagine 19 (sulla crudeltà dell’amato), 97 (sui consigli inutili) e 108 (sull’attesa di una mail che non arriva).

di Francesca Magni

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L'estate di Garmann

STIAN HOLE – L’estate di Garmann Donzelli 19,90, pp. 44

L’ho sfogliato tre volte incantata dalle illustrazioni (un originale collage di foto e disegni), prima di leggere la storia, pure deliziosa. Garmann ha 6 anni, la sua estate sta finendo e lui ha paura: fra poco andrà a scuola. Poi scopre che ognuno ha delle paure, alcune buffe, tutte rispettabili. La sua non gli passa, ma sa che non è il solo. Il che fa sempre stare un po’ meglio.

di Francesca Magni

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I baci mai dati

ROBERTA TORRE – I baci mai dati La Tartaruga 16,50, pp. 93

Ci sono due cose che cerco nei libri: il ritratto di un mondo da scoprire; e una “voce forte” che ti resta in mente anche quando smetti di leggere. Qui le ho trovate entrambe. Il mondo è Librino, quartiere periferico di Catania, dove si vive di fatiche e attesa di miracoli. La voce è quella di Manuela, 13 anni, che racconta la gente e la propria famiglia disastrata con l’arguzia degli adolescenti («Mia sorella è una scimmietta, di quelle che si tengono sulla spalla, tipo al circo. Perché sta sempre in equilibrio, sempre per i fatti suoi, sempre dispettosa e, se possibile, rompipalle» pag. 13). La vicenda decolla quando scompare la testa della statua della Madonna: Manuela la fa ritrovare e diventa “la santa”. Ovviamente tutto nasce da una bugia (bellissimo il momento in cui la verità si svela), ma la gente corre a chiederle miracoli. Forse conoscete la storia – e il finale commovente – per averla vista al cinema, l’autrice è regista e il film, con Donatella Finocchiaro e Beppe Fiorello, è uscito ad aprile. Ma il libro è una cosa a sé e vale la lettura: è un viaggio in una periferia e in un’umanità tipicamente italiane. Quando è finito ci si ripensa per giorni con piacere.

di Francesca Magni

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