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Siccità e carestia: cosa succede nei Paesi martoriati da El Niño

Incendi, razionamenti dell'acqua e dell'energia elettrica, scuole chiuse, carestia. Il fenomeno climatico che provoca il riscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico ha causato disastri in tutto il mondo

El Niño, il fenomeno climatico periodico che provoca un forte riscaldamento delle acque superficiali dell’Oceano Pacifico Centro-Meridionale e Orientale, da qualche settimana ha cessato la sua attività. L’ufficio meteorologico australiano ha reso noto che i suoi effetti stanno terminando. Infatti, le temperature sembrano essersi raffreddate. Ma le conseguenze che questo fenomeno ha provocato negli ultimi mesi sono state devastanti in tutto il mondo.

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I mesi più caldi

Il fenomeno naturale chiamato El Niño è iniziato nel giugno del 2023. Le acque dell’Oceano Pacifico si sono riscaldate e lo scorso mese di marzo è stato il decimo consecutivo più caldo del mondo secondo il Copernicus Climate Change Service dell’UE. Diversi scienziati hanno affermato che tutto questo calore è dovuto ai cambiamenti climatici provocati dall’opera dell’uomo. Ma, secondo gli studiosi australiani, molto è dipeso anche da El Niño.

Per capire quanto questo fenomeno abbia influito sul riscaldamento globale, basterà aspettare i prossimi mesi e monitorare le temperature globali. Peccato che, provocando ondate di calore marino in gran parte degli oceani del mondo, El Niño abbia cambiato i modelli meteorologici globali con conseguenze devastanti.

Le conseguenze di El Niño in Sud America

Tra i disastri provocati da El Niño c’è la siccità registrata in Sud America. Di solito questo fenomeno causa una diminuzione delle precipitazioni in quest’area del mondo. Negli ultimi mesi, però, ha provocato temperature record e siccità.

Alcuni paesi sono stati costretti a introdurre misure di emergenza. Un esempio è l’Ecuador, dove la siccità ha portato al razionamento dell’elettricità. In Colombia, invece, il governo ha annunciato il razionamento dell’acqua nella capitale Bogotá. Per non parlare degli incendi, che hanno devastato vaste aree intorno alla città.

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Caldo estramo in Africa

Anche l’Africa occidentale e il Sahel sono stati colpiti da un’ondata di caldo mortale. In Mali le temperature hanno superato i 48°C. Una ricerca del World Weather Attribution (WWA) ha messo in evidenza che in questo Paese, e anche in Burkina Faso, il cambiamento climatico ha reso le temperature fino a 1,5°C più calde.

All’inizio di quest’anno, le scarse precipitazioni hanno anche causato il fallimento dei raccolti nell’Africa meridionale. Più di 20 milioni di persone stanno ora affrontando fame, malnutrizione e la scarsità d’acqua a causa della siccità. In Zimbabwe e nello Zambia la carenza di acqua ha portato a disastrose epidemie di colera.

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Gli effetti devastanti di El Niño in Asia

Anche il sud-est asiatico ha affrontato un terribile periodo di caldo e siccità. Il Vietnam ha dichiarato lo stato di emergenza a causa delle alte temperature.

Nelle Filippine centinaia di scuole sono state chiuse perché in alcune zone le temperature hanno raggiunto i 42°C. La Thailandia ha sofferto di temperature insolitamente alte, battendo record per 13 mesi di fila.

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