Uno studio condotto nelle case di dieci Paesi europei ha rilevato la presenza di 197 pesticidi nella polvere domestica, molti dei quali associati a effetti nocivi per la salute. Lo rivela il Guardian, sottolineando che più del 40% di questi pesticidi è legato a problemi come il cancro o l’alterazione del sistema ormonale.
Preoccupazione per il “cocktail tossico”
Gli scienziati sottolineano l’importanza di valutare non solo le singole sostanze, ma anche le loro interazioni, il cosiddetto “cocktail tossico”. I risultati, evidenzia il quotidiano britannico, sollevano interrogativi sulle attuali normative e sull’impatto delle sostanze chimiche persistenti, come il DDT e i Pfas, nell’ambiente domestico.
Presenza diffusa e rischi tossici
Lo studio, il più ampio nel suo genere, ha coinvolto case in dieci Paesi dell’Unione Europea e ha rilevato tra 25 e 121 pesticidi per abitazione. I livelli di pesticidi tendevano a essere più elevati nelle case degli agricoltori rispetto alle case dei non agricoltori esaminate in uno studio separato. Più del 40% delle sostanze trovate è stato collegato a gravi effetti sulla salute umana, come tumori e disfunzioni endocrine. Sebbene le concentrazioni individuali siano basse, la presenza simultanea di molte sostanze chimiche potrebbe aumentare l’esposizione e i rischi.
Le fonti della contaminazione domestica
Paul Scheepers, del Radboud Institute for Biological and Environmental Sciences, ha spiegato che i pesticidi entrano in casa attraverso varie vie: «Se non ci togliamo le scarpe prima di entrare in casa, assorbiamo molta sporcizia dall’esterno. Anche gli animali domestici sono una fonte di contaminazione». Prodotti per animali, trattamenti contro parassiti, ma anche pesticidi acquistati per uso domestico contribuiscono alla contaminazione interna.
Fondamentale considerare le combinazioni dei pesticidi
Gli scienziati sottolineano che le normative attuali non tengono conto degli effetti combinati di più sostanze chimiche. «Abbiamo molti studi epidemiologici che dimostrano che le malattie sono associate a miscele di pesticidi», ha detto Scheepers. Lo studio punta a fornire un quadro più realistico dell’esposizione domestica, suggerendo che le valutazioni dei pesticidi dovrebbero includere anche gli effetti delle combinazioni più comuni trovate nelle case.
I Pfas si accumulano nella catena alimentare
Il DDT, vietato in molti Paesi già dagli anni ’70, è ancora presente nella polvere domestica. Scheepers ha dichiarato: «Prodotti come il DDT, che sono stati vietati da molto tempo, sono così persistenti che si accumulano nell’ambiente, quindi sono in continua circolazione… Ora abbiamo anche il problema dei Pfas, che è esattamente una ripetizione di questo». Le “sostanze chimiche eterne”, come i Pfas, non si degradano facilmente e si accumulano nella catena alimentare.
Pesticidi, le raccomandazioni degli scienziati
I ricercatori chiedono che le agenzie di regolamentazione prendano in considerazione la persistenza ambientale e gli effetti a lungo termine dei pesticidi. «Forse gli enti regolatori potrebbero prendere in considerazione la persistenza delle sostanze chimiche: diciamo che la stabilità chimica significa persistenza nell’ambiente e anche accumulo nella catena alimentare», ha detto Scheepers. Lo studio fornisce quindi nuovi dati per aggiornare i metodi di valutazione del rischio, includendo anche le interazioni con pesticidi già vietati ma ancora presenti.