Erano state annunciate e sono arrivate: dal 1° luglio hanno fatto il loro debutto le nuove bollette, che si annunciano come più trasparenti e “amiche” degli utenti. Grazie alla formulazione “bolletta-scontrino”, permettono infatti di leggere in modo più chiaro le voci di spesa, distinguendo tra consumi reali, tasse e oneri di servizio. Pronto anche lo sconto di 200 euro per le famiglie con reddito fino a 25mila euro all’anno. Ecco come funziona.
Bolletta-scontrino: cosa cambia
La nuova bolletta è nata sulla spinta dell’Autorità per l’energia, che ha lavorato insieme alle associazioni dei consumatori per fare più chiarezza in un settore caratterizzato, invece, da molte difficoltà nel districarsi tra offerte e costi. Nello specifico, il frontespizio contiene tutte le essenziali riguardo alle voci di spesa. Per questo si parla di “bolletta-scontrino”. In pratica i costi che riguardano i consumi reali sono separati dall’Iva e dalle accise, così come eventuali more, bonus e/o servizi aggiuntivi, tutti indicati in modo separato.
Il box con le offerte
Un’altra novità riguarda le offerte, che sarà possibile leggere direttamente in bolletta in un box specifico. Si tratta di uno spazio che è uniforme e omogeneo per tutti gli utenti, a prescindere dal fornitore. Contiene elementi utili al cliente per poter verificare che l’offerta del suo gestore sia applicata in modo corretto e coerente: vi si trovano, quindi, letture, consumi, ricalcoli, informazioni anche sui consumi pregressi, potenza massima prelevata, ma anche eventuali dettagli sui pagamenti (arretrati, more, ecc.) o rateizzazioni.
Più trasparenza per gli utenti grazie alla bolletta-scontrino
«Senz’altro si tratta di un passo in avanti importante, anche se non sufficiente. È un miglioramento perché permette maggiore trasparenza nella lettura e gestione dei consumi, ma occorre un intervento del legislatore che renda più chiara la tassazione, altrimenti non potrà mai essere tale», spiega Mauro Antonelli, direttore del Centro Studi dell’Unione Nazionale dei Consumatori. «Finché le famiglie non sapranno quanto costa la luce al kilo watt ora in euro o un metro cubo di gas, non si avrà totale trasparenza nel mercato libero e quindi sarà complicato poter scegliere tra le offerte dei gestori», sottolinea Antonelli.
Districarsi nella giungla delle offerte
«Il conteggio dei prezzi di gestione – prosegue ancora l’esperto – è legato alle modalità di tassazione, che non prevedono costi fissi, ma in base a scaglioni di consumo. Diversamente dai prezzi della benzina, per esempio, che sono esposti e che contemplano anche le accise fisse, quelli dell’energia hanno percentuali variabili a seconda dei quantitativi: i primi hanno una tassazione inferiore, che man mano aumenta. Il risultato è che la stessa quota consumata un giorno ha un costo diverso il giorno seguente, se si supera un certo scaglione, perché scattano addizionali differenti».
Separare i costi di gestione
«Un altro intervento che chiedevamo è la separazione grafica delle cosiddette “quote passanti”, cioè che devono pagare tutti indipendente dal fornitore, rispetto alle quote dovute al singolo fornitore del mercato libero. In pratica, gli utenti dovrebbero conoscere quali sono le tasse e gli oneri di servizio, e quali invece i costi applicati dai propri fornitori: solo così i clienti potranno capire quali sono le differenze tra fornitori differenti», chiarisce Antonelli.
Il nuovo “bonus” da 200 euro
Intanto arriva il bonus da 200 euro, che in realtà è piuttosto uno “sconto” in bolletta. Il contributo, introdotto con il Decreto bollette dello scorso febbraio, si affianca senza sostituire il bonus sociale già erogato alle famiglie con Isee massimo di 9.530 euro o di 20 mila in caso di nuclei familiari numerosi. Nel dettaglio, consiste in 200 euro di sconto che sono previsti per chi ha un Isee fino a 25mila. Si tratta di una misura una tantum, dunque non rinnovabile, per una sola fornitura per luce, gas e acqua.
Come viene praticato lo sconto
Per ottenere lo sconto occorre fare richiesta presentando il proprio Isee e attendere, entro tre mesi, i controlli sul reddito. Secondo le stime, i beneficiari potrebbero essere tra i 3 e i 5 milioni. L’importo di 200 euro si sommerà, come indicato, al bonus sociale per l’energia a cui hanno diritto i nuclei con Isee fino a 9.530; quindi la somma complessiva che potrebbero ricevere le famiglie con reddito medio-bassi potrà arrivare fino a 500 euro.
Come continuare a ricevere il bonus sociale
Diverso il discorso per quanto riguarda il bonus sociale. Chi ne ha beneficiato finora non dovrà far nulla per continuare a riceverlo. La misura, infatti, viene rinnovata (era in scadenza il 30 giugno) e l’importo sarà erogato previa verifica dei requisiti fiscali. In pratica gli utenti che hanno diritto al bonus, potranno riceverlo direttamente in bolletta nell’arco di tre mesi. Sulla fattura, infatti, ci sarà riportata l’apposita voce. L’unica eccezione è per chi ha visto variazioni di reddito e deve presentare una Dsu, una dichiarazione sostitutiva unica aggiornata.
Bonus utili per gli utenti
«Anche in questo caso si tratta di un passo importante, perché inizialmente il Governo aveva tolto tutti gli sconti del governo Draghi, forse troppo rapidamente considerando che il prezzo dell’energia non era (e non è) tornato ai valori pre-crisi – spiega Antonelli – Se con Draghi si era abbassata l’Iva al 5%, per tutti, ora il bonus rappresenta una misura più mirata per le fasce più deboli. Per noi, comunque, andrebbe ridotta tutta la tassazione sulle bollette, perché non si tiene conto delle differenze di reddito degli utenti e si colpiscono anche le imprese, che già pagano la luce e il gas più dei concorrenti europei».