La parola “rispetto”, scelta da Treccani come parola dell’anno, è al centro di una delle tre tracce del testo argomentativo scelte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per la prima prova scritta della Maturità 2025. Si tratta della traccia B2 Riccardo Maccioni, che prende spunto da un articolo del giornalista di Avvenire Riccardo Maccioni. A partire da questo scritto, gli studenti devono riassumerne i concetti principali e sviluppare le proprie riflessioni e considerazioni in merito.
Rispetto: un tema di scottante attualità
In un editoriale titolato “Rispetto” è la parola dell’anno Treccani. E serve per respirare, pubblicato il 17 dicembre 2024 sul sito del quotidiano Avvenire, Riccardo Maccioni portava le proprie riflessioni sul concetto di rispetto, giudicata parola dell’anno secondo l’istituto della nota enciclopedia italiana. Un tema molto attuale, che sta particolarmente a cuore al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, e che tocca tematiche di scottante attualità, dalla tragedia dei femminicidi all’omofobia e in generale al tema del rispetto e della tutela dei diritti delle minoranze, dell’ambiente e degli animali.
Testo argomentativo: le tre tracce della Tipologia B
Il Testo Argomentativo (la cosiddetta Tipologia B) prevede tre tracce. Quest’anno, oltre al testo B2 di Riccardo Maccioni, sono usciti lo scritto di Piers Brendon Gli anni trenta (B1) e uno di Telmo Pievani Un quarto d’era (B3).
Maccioni: rispetto della vita altrui per crescere come comunità
Per comporre il loro testo argomentativo, i maturandi devono partire da riflessioni ficcanti di Riccardo Maccioni, come quella di avvio del suo editoriale: «Una parola che esprime attenzione, gusto dell’incontro, stima. Che anche quando introduce un attacco verbale, non alza i toni del discorso, anzi sembra voler prendere le distanze da quanto sarà detto subito dopo». In un momento di conflitti globali, sensazione di insicurezza nelle nostre città e violenza social che sembra senza limiti, le parole di Maccioni sembrano quanto mai un opportuno invito alla riflessione, in particolare quando afferma che le parole non dovrebbero essere usate per demolire ma come «cemento necessario a edificare case solide e confortevoli, la colla capace di tenere insieme una relazione a rischio di rottura ». Maccioni, nel suo testo, ricordava come la parola rispetto affondi le sue radici in respicere che «significa guardare di nuovo, guardare indietro, cioè richiama il dovere di non cedere alla smania del giudizio immediato figlio dell’emotività, che non tiene conto delle storie delle persone, delle loro battaglie interiori». «Occorre, invece, – sottolineava il giornalista – allenarsi alla bellezza del prendersi cura, del fare attenzione, del preoccuparsi per la vita altrui, così che la comunità possa crescere in armonia facendo assaporare in chi ne fa parte il gusto dell’appartenenza alla medesima famiglia umana».
Ecco cosa si chiede ai maturandi
Agli studenti viene chiesto di fare l’analisi e la comprensione del testo di Maccioni, rispondendo punto per punto oppure costruendo un unico discorso a partire dalle domande proposte.
- Riassumi il contenuto del testo nei suoi snodi tematici essenziali.
- Con quali argomenti l’autore sostiene l’importanza del ‘rispetto?
- Il testo proposto si sofferma su parole e atteggiamenti che quotidianamente negano il rispetto: riportane gli esempi più significativi.
- Individua quali sono, a parere di Maccioni, gli atteggiamenti concreti per opporsi alla mancanza di rispetto.
- Produzione: Sulla base delle tue conoscenze, delle tue esperienze e della tua sensibilità, confrontati criticamente con il contenuto del brano proposto ed elabora un testo nel quale sviluppi il tuo punto di vista sulla tematica trattata, motivando le tue riflessioni. Organizza il tuo elaborato in modo tale che gli snodi della tua esposizione siano organizzati in un testo coerente e coeso.
Chi è Riccardo Maccioni
Riccardo Maccioni, classe 1962, è caporedattore di «Avvenire» dove si occupa di informazione religiosa. Secondo quanto riporta il sito di Effatà Editrice, Maccioni è stato in precedenza responsabile della redazione di InBlu (oggi InBlu 2000) il circuito radiofonico satellitare della CEI (Conferenza Episcopale Italiana). Le sue ultime pubblicazioni sono Dalla strada arriva profumo di pane (2020) e, con Paolo Pezzi, La piccola Chiesa nella grande Russia (2022) entrambe edite da Ares.