«Ho tentato di abbracciarla, lei ha rifiutato, era di spalle e l’ho colpita». Queste le parole al gip di di Alessio Tucci, reo confesso dell’omicidio della 14enne Martina Carbonaro, nel corso dell’udienza di convalida del fermo che si è tenuta questa mattina nel carcere di Poggioreale, a Napoli.
«Uno scatto d’ira, colpita tre volte»
«Erano saliti nell’ex abitazione del custode per parlare, per avere un confronto» spiega ai cronisti assiepati all’entrata del carcere di Poggioreale l’avvocato Mario Mangazzo, difensore di Tucci, riferendo quanto detto dal 18enne di Afragola. Durante questo «confronto», ha raccontato Tucci al gip, la ragazza ha rifiutato un suo abbraccio: «Lui a quel punto ha avuto uno scatto d’ira e l’ha colpita con una pietra», aggiunge l’avvocato. Tucci ha parlato di «uno scatto d’ira» e di «tre colpi» inferti alla ragazza, che «ha perso i sensi quasi subito». Ha poi dichiarato che «non respirava più» quando ha coperto il suo corpo con degli stracci presenti nell’appartamento abbandonato. Per il numero dei colpi inferti, secondo l’avvocato, «non c’è stato accanimento». Mangazzo ha chiesto il trasferimento del suo assistito in un carcere diverso da Poggioreale per evitare aggressioni da parte di altri detenuti.
Il padre di Alessio Tucci: «Bravo ragazzo, era innamorato»
«Chiedo scusa a tutti, non ce lo saremmo mai aspettati, siamo distrutti. Mio figlio è un bravo ragazzo, Martina è stata come una figlia per me e mia moglie. Chiedo scusa a tutto il mondo». Risponde ai giornalisti Domenico Tucci, il papà di Alessio. «Voleva scoprire chi fosse il nuovo ragazzo di Martina. Non era ossessionato da Martina, era innamorato. Stavano crescendo insieme. Vedere che chattava con un altro lo ha sconvolto». I cronisti ricordano a Tucci che sua moglie aveva detto alla mamma di Martina di stare attenta alla figlia. «Sì – conferma l’uomo – mia moglie glielo ha detto perché aveva scoperto che frequentava più di un ragazzo».
Marcello Carbonaro: «Avevo l’assassino di mia figlia in auto»
Intanto i genitori di Martina rivivono le parole e i gesti dell’ex fidanzato reo confesso. «Lui – dice Marcello Carbonaro, il papà – ci ha aiutato con le ricerche. Io avevo l’assassino di mia figlia in macchina e non lo sapevo. Quando l’ho chiamato mi ha detto ‘ha fatto la sua strada e io la mia’. Alessio mi ha detto che stava andando a fare la doccia, si è buttato la zappa sui piedi: dopo l’omicidio, lui è tornato a casa, si è andato a fare la doccia, ha mangiato ed è uscito».

«Chi le ha fatto del male pagherà»
Non si dà pace neanche la mamma di Martina, Enza Cossentino, che ieri ha chiesto l’ergastolo per Tucci aggiungendo «chi le ha fatto del male pagherà». «Si è fatto una doccia, cioè si è tolto i panni sporchi del delitto e non si sa dove siano andati a finire», riflette ora. «Alessio veniva a fare le ricerche con noi e ora sto metabolizzando che l’arresto è avvenuto a casa mia. Ora che non ho più mia figlia, non so chi mi stia dando questa forza, forse i miei angeli: mia madre, mio padre e mia figlia», aggiunge.
Lo schiaffo di Tucci a Martina e quel sospetto
Scavando a ritroso, mamma Enza sospetta: «Tre settimane fa ho saputo che Alessio diede uno schiaffo a mia figlia, io avevo una cena a casa e non abbiamo potuto parlare, poi in camera mia figlia ha detto di aver sopportato tanto, pure uno schiaffo, e di aver sbagliato ad accettare queste cose. Mia figlia mi ha sempre parlato bene del fidanzato, ma oggi ho il dubbio che sia successo di più e che lei abbia taciuto». E le ritorna alla mente anche un colloquio avuto con la mamma di Alessio. «Mia figlia tramite social ha conosciuto un ragazzo con cui si sfogava, Alessio pensava l’avesse tradita. E sua mamma, non mi ha minacciato, ma mi ha detto ‘stai attenta ai social, qualcuno può violentare e uccidere’. Ora come ora posso dire che dovevo stare attenta al figlio. Non so se era un avvertimento, che lei forse aveva capito qualcosa e non me l’ha voluto dire».