Liliana Segre

La Shoah rischia l’oblio? L’amarezza di Liliana Segre

Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, è pessimista sulla possibilità di mantenere viva la memoria dell'orrore nazista: "Il rischio? Resterà solo una riga nei libri"

Tramandare la memoria dell’orrore dei campi di sterminio nazisti alle nuove generazioni è una sfida difficile e Liliana Segre non nasconde il proprio pessimismo. “Il pericolo dell’oblio c’è sempre”, ha dichiarato la senatrice a vita e sopravvissuta ad Auschwitz. “Una come me – ha detto alla presentazione delle iniziative promosse a Milano per la Giornata della Memoria – ritiene che tra qualche anno sulla Shoah ci sarà una riga tra i libri di storia e poi più neanche quella”.

“La gente dice ‘basta con questi ebrei'”

Auschwitz

“So cosa dice la gente del Giorno della Memoria. La gente già da anni dice, ‘basta con questi ebrei, che cosa noiosa‘, la sappiamo, basta parlarne”, ha osservato Liliana Segre, in vista del 27 gennaio in cui si celebra la Giornata della Memoria in ricordo delle vittime dell’Olocausto. “Invece quando uno ha visto l’orrore sa che ormai ne può parlare solo con 3-4 o 5 persone al massimo, perché gli altri per fortuna non l’hanno visto”.

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“A volte non è abbastanza quello che viene fatto

“Quando uno è così vecchio, come sono vecchia io, – ha detto la Segre – e ha visto prima l’orrore e poi è arrivato a sentire addirittura che si nega, e questo da tanti anni, quando a un certo punto la coscienza ti si sveglia – dopo che sei stato ammalato, non capito, silenzioso, nessuno – allora non sei mai contento, perché a volte non è abbastanza quello che viene fatto“. “Partendo da questo pessimismo, le idee le proposte, le speranze che che possono venire da una vecchia come me a volte sono noiose per gli altri, questo lo capisco perfettamente”.

Auschwitz

Testimone vivente dell’orrore

Liliana Segre, 92 anni, è da anni impegnata mantenere vivo il ricordo della Shoah affinché tragedie simili non possano più accadere. Per dire no all’indifferenza di molti, che ha reso possibile che la macchina dell’orrore nazista venisse portata avanti. Incontri, testimonianze, scambi con i giovani per combattere il silenzio e perché la gente sappia cosa è avvenuto.

Il Memoriale della Shoah

Liliana Segre

Il Memoriale della Shoah, sotto alla Stazione Centrale di Milano, è diventato un luogo importante di riflessione, scambi, raccoglimento. Proprio da lì, dal Binario 21, partivano i deportati per i campi di sterminio nazisti. Ma il Memoriale, secondo la senatrice a vita, è un luogo ancora
poco conosciuto
, persino dai milanesi. Per questo ha proposto che quest’anno in occasione del 27 gennaio ci fosse un tram cittadino dedicato alla memoria. A tal fine il Comune di Milano ha istituito un tram della linea 9 con una livrea di papaveri rossi, simbolo di rinascita e sulla fiancata la scritta “27 gennaio – Giorno della Memoria” e “Memoriale della Shoah – Binario 21 – Stazione Centrale”.

Liliana Segre: “Pietre di inciampo ancora più importanti”

Per la Giornata della Memoria a Milano saranno posate 26 nuove pietre di inciampo per ricordare altrettante vittime dell’Olocausto. Dal 2017 sono 171 le persone ricordate. La prima pietra posata a Milano è stata quella dedicata ad Alberto Segre, padre di Liliana, il 19 gennaio di sei anni fa. “È la tomba che non ha mai avuto – ha commentato la senatrice a vita -. Le pietre d’inciampo per me sono ancora più importanti della Giornata della Memoria perché danno un nome alle vittime. Queste pietre nel giro di pochi giorni da quando vengono posate sono coperte da bici o monopattini quando non è una vernice nera a rovinarle, per dire ‘fai schifo'”. E c’è una pietra d’inciampo in particolare che è simbolo potente della tragedia che è stata, “è quella posata per un bimbo che è stato deportato il giorno dopo essere nato

Chi è Liliana Segre

Il 30 gennaio 1944, a soli 13 anni, Liliana Segre fu arrestata e deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Venne subito separata dal padre, che non rivide mai più e che poi morì il 27 aprile 1944. Il 18 maggio 1944 anche i suoi nonni paterni vennero deportati ad Auschwitz e uccisi nelle camere a gas il giorno dell’arrivo. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, Liliana Segre fu tra i 25 sopravvissuti. E’ rimasta in silenzio per molto tempo, troppo indicibile il dolore. Ha iniziato a testimoniare l’orrore dei campi di sterminio solo quando aveva 60 anni. Il 19 gennaio 2018, anno in cui ricadeva l’80º anniversario delle leggi razziali fasciste, Sergio Mattarella l’ha nominata senatrice a vita. Dal 15 aprile 2021, Liliana Segre è presidente della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.

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