Elisa Macellari Donna Moderna 2020

Non riesco a chiudere questa relazione “tossica”

  • 15 10 2020
Dal 2015 la scrittrice Chiara Gamberale ha una rubrica su Donna Moderna dove si confronta con le lettrici sui problemi di coppia, sesso e relazioni affettive

Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara Gamberale alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it

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Mia cara Chiara,
sono una ragazza di 24 anni e sto affrontando un periodo difficile. Vivo da 4 anni una relazione che, a oggi, è diventata tossica, monotona, morta, apatica e, soprattutto, un’abitudine. Non so più che fare: gli ho spiegato tante volte che non sto bene, ma lui mi trattiene sempre. Forse sono anche io a non volermi prendere la responsabilità di una decisione, poiché lui è un po’ depresso. Sta affrontando un lungo periodo-no e io non so più come comportarmi a riguardo. Per non ferirlo, vivo fingendo di stare bene, perché mi dispiace che il suo stato d’animo possa peggiorare, ma la nostra storia, intanto, va malissimo e lui non riesce a capacitarsene né a fare qualcosa per cambiare. Ti chiedo consigli su come comportarmi, dato che ho provato a guardare la situazione da diverse prospettive senza trovare una soluzione. Mi piacerebbe sapere se c’è qualche consultorio oppure una psicologa che faccia consulenza anche online, a prezzi modici. In modo da riuscire a ragionarci dettagliatamente. Grazie per l’attenzione.
Anonima

Cara Anonima,
nella prima parte della lettera scrivi di vivere una relazione tossica in cui il tuo malessere, “tante volte” manifestato, sbatte contro di lui che ti trattiene. Nella seconda parte, invece, dici di fingere di stare bene, per non fare del male a lui che vive un periodo buio. Qualunque sia la verità (che in amore, si sa, non esiste), questa storia fa male a entrambi. Penso che tu sappia già cosa fare ma che il senso di colpa per la situazione in cui galleggia il tuo fidanzato freni e confonda i tuoi desideri. È quel senso di colpa che devi esplorare, perché nessuno merita di avere accanto chi vorrebbe invece essere altrove. Staccarti da lui e da questa vostra infelicità comune potrebbe essere il primo passo per costruire due felicità nuove e indipendenti. Non possiamo guarire chi ci sta accanto, a volte, se non provando a stare meglio noi… Sembra un paradosso, ma è così.

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