valeria marini foro maculare

Cos’ha Valeria Marini all’occhio

Valeria Marini in tv, con una benda a coprirle un occhio, non è passata inosservata: cosa ha fatto la show girl? Soffre di foro maculare, che è una malattia di cui ci si accorge leggendo il giornale. Come riconoscerlo e curarlo

Il foro maculare e Valeria Marini

Le immagini di Valeria Marini in tv, con una benda a coprirle un occhio, non sono passate inosservate: cosa ha fatto la show girl? Cosa è accaduto al suo occhio sinistro? La risposta è arrivata dalla stessa concorrente di Supervivientes (la versione spagnola de L’Isola dei Famosi) dopo essersi sottoposta a un intervento chirurgico: le era stato diagnosticato un foro maculare, un problema alla vista non così frequente, ma di cui ci si accorge quando si inizia a faticare a leggere il giornale. Come riconoscerlo e come trattarlo.

Cos’è il foro maculare

«Si tratta di una condizione in cui la macula, la porzione centrale della retina che è deputata a una visione nitida, presenta un vero e proprio foro. Anche se si tratta di una lesione di meno di mezzo millimetro, può causare un abbassamento della vista anche molto importante, per cui chi ne soffre vede intorno a un decimo» spiega Tommaso rossi, primario Oculista dell’ospedale San Martino di Genova.

Come riconoscere il foro maculare: i sintomi

«Il campanello d’allarme è un abbassamento della vista, che si nota soprattutto nella lettura di giornali o libri: si iniziano a non vedere bene i dettagli, si ha percezione distorta delle lettere, sembra che le linee presentino una gobba o che manchino alcune lettere alle parole, in pratica si fatica a leggere» spiega l’esperto oculista. Nel caso di Valeria Marini, i primi a notare qualche anomalia erano stati i medici spagnoli, in occasione di un controllo di routine nell’ambito del programma tv. Le avevano consigliato di sottoporsi ad accertamenti specifici, ma la show girl sarda inizialmente aveva trascurato il consiglio, salvo poi notare problemi alla vista e rivolgersi, quindi, a uno specialista. È stato l’oculista a riscontrarle il disturbo e a consigliarle un intervento.

Con l’operazione si recupera la vista

Trattandosi di una patologia dell’interfaccia vitreo-retinica, l’unico modo per intervenire è un’operazione a livello proprio della retina, detta vitrectomia, per “chiudere” il foro che si è creato sulla sua parte centrale, la macula appunto. «Generalmente si procede rimuovendo il vitreo a cui si inserisce un tessuto dello stesso paziente, per far sì che si chiuda il foro maculare» spiega Rossi. «Si tratta di una operazione che deve effettuata da un medico oculista con esperienza specifica in questo tipo di interventi – spiega il primario del San Martino di Genova – Dura circa 45 minuti e che ha una prognosi di qualche settimana. In circa un mese il paziente “guarisce”, anche se non tornerà a vedere esattamente come prima».

Come spiega l’esperto, infatti, non toglie la miopia precedente, ma «permette di recuperare la vista fino a 5/6 decimi».

I miopi sono più a rischio

Ma quali sono le cause del foro maculare? Escluso il caso di un eventuale trauma all’occhio, generalmente il disturbo è legato all’invecchiamento del corpo vitreo ed è più frequente nei grandi miopi: «Con il tempo il corpo vitreo tende a perdere elasticità e la retina ne subisce le conseguenze. È un po’ quello che può accadere a un maglione di lana le cui maglie negli anni si allarghino, fino a formare dei “buchi” – spiega Rossi – Esistono due tipi di disturbi della macula: il primo riguarda coloro che hanno una miopia elevata, che sono più a rischio; l’altro interessa gli idiopatici, cioè coloro per i quali non c’è una causa specifica. L’effetto, per entrambi, è che si verifica un’alterazione tra la retina e il vitreo, che è una sostanza gelatinosa che col tempo può diventare meno liquido e più fibroso. Non c’è quindi alcuna correlazione con eventuali comportamenti scorretti del soggetto».

L’unico consiglio degli oculisti è comunque quello di cercare di mantenere la miglior idratazione del corpo, di cui beneficia anche l’occhio, bevendo molta acqua specie nei mesi estivi, per mantenere una certa idratazione ed elasticità di tutti i tessuti.

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