Candace Bushnell Sex and the City

Candace Bushnell: «Sex and the City sono io»

Arriva in Italia Candace Bushnell, l’autrice del bestseller da cui è nata la celebre serie. E a teatro racconta come ha creato Carrie & Co. ispirandosi alla sua vita di giovane giornalista a New York. Femminista sul tacco 12

«Hi! Isabella». Dovrei imparare da Candace Bushnell, penso mentre mi saluta su Zoom: lei perfettamente pettinata, sorridente, in piedi; io coi capelli al vento come al solito, concentrata dietro i miei occhiali e ingobbita sulla sedia. La postura, sembra dirmi, è tutto: è quella che ti fa andare dritta per la tua strada, sguardo fiero e avanti tutta come Carrie Bradshaw, la protagonista del suo bestseller Sex and the City e della serie che ne è stata tratta. Del resto, Carrie è Candace, la giornalista arrivata a New York da sola a 19 anni con 20 dollari in tasca. Quella delle amiche Samantha, Miranda e Charlotte, degli amori travagliati, delle scarpe da urlo. Ma anche di un nuovo modo di essere donna.

Lo show di Candace Bushnell arriva in Italia

Una storia di empowerment, quella di Candace Bushnell, che racconta oggi, a 65 anni, in uno spettacolo in arrivo in Italia. Si intitola True tale of sex, success and Sex and the City ed è un one-woman show in cui la scrittrice ripercorre la sua vita, le sue giornate e notti adrenaliniche a New York, i suoi amori, i suoi up and down e di come è rimasta sola a 50 anni dopo essere stata sposata dal 2002 al 2012 con un ballerino del New York Ballet 10 anni più giovane di lei. Non è una che ama nascondersi, anzi: mi rivela che usa le app di appuntamenti e che a volte chatta con ragazzi più giovani. «Vi ricordate quando il sesso era l’opposto di quello che è oggi? Prima di tutto era in presenza» è una delle battute che sentirete nello show.

Sex and the City, fenomeno globale

«Ora sono di nuovo single. Ma raccontare i fallimenti ti rende umana, e anche più forte» dice. Mr Big, l’amore romantico e travagliato di Carrie, è sempre sullo sfondo. «La storia che porto sul palco è quella originale che ha dato il via a tutto. È una serie famosa in Italia?» mi chiede. «Sì certo» le rispondo. «Per molte giovani donne degli anni 2000 è un cult». È un fenomeno globale, conferma lei, tranne che in Francia. Il che, bisogna ammetterlo, è piuttosto strano dato che Sex and the City ha infranto molti tabù riguardo al sesso e a quello che una donna può desiderare anche in termini di soldi e carriera. Perché Candace ha creato Carrie e come è arrivata fino a qui si scopre ascoltandola nel suo show, insieme a tutto quello che le è successo dopo Sex and the City. Si possono anche fare dei paragoni su cosa si vede nella serie tv e cosa è avvenuto nella vita reale. «In fondo, la mia è la classica storia di una giovane donna che arriva a New York sperando di farcela».

«Nella mia famiglia il sesso era un tabù»

Immaginava di poter avere un tale successo? «Sì, perché fin da piccola sapevo che avrei fatto qualcosa di importante per le donne. Erano gli anni ’60, io ero già femminista e il mondo era sessista. Volevo mostrare che non era giusto. Una parte della mia famiglia aveva origini italiane, e il sesso era un tabù al punto che la mia bisnonna diceva che i bambini si andavano a comprare al negozio. Mentre mia nonna era una signora molto elegante, espansiva e schietta. La domenica andavamo a pranzo dai nonni. Insomma, sono cresciuta così. Ma ho sempre considerato importante mostrare alle donne che fosse possibile pensare in maniera diversa riguardo a se stesse e alla propria vita».

Femministe con tacchi e rossetto

«Ho lavorato tanto nelle riviste femminili» mi dice. «Scrivevo di donne, soldi, lavoro e sesso. Poi ho iniziato a lavorare per un giornale con lettori a prevalenza maschile dove mi hanno affidato la rubrica Sex and the City, e la gente ha cominciato ad accorgersi di me e di quello che dicevo». Candace ha dimostrato che si può essere femministe sfoggiando tacchi alti e rossetto. «Il femminismo è come pensi, come vivi, quanto sei indipendente, non come ti vesti. Se guadagni i tuoi soldi, fai la tua vita» aggiunge. «Bisogna pensare da esseri indipendenti» alza le mani per calcare il concetto. «E sostenere le altre donne». Mi rimane la curiosità di sapere quanto davvero è cambiato da quando lei ha cominciato, soprattutto negli ultimi anni con il #MeToo. «Sono cambiate tante cose, ma non abbastanza. Se pensa che negli Usa non siamo ancora riusciti ad avere una donna presidente…».

Torna sul discorso dei soldi, mentre sorseggia da una gigantesca mug. «Lo dico sempre alle donne: i soldi sono importanti. Non bisogna contare su quelli degli uomini, è ciò che vuole il patriarcato». Mentre sottolinea che è «ancora la stessa persona che ha creato Carrie», si dice eccitata al pensiero di venire a Milano, la patria della moda, addirittura durante la Fashion week. Allora prendo la palla al balzo e le chiedo quello che tutte vogliamo sapere: «Ma lei quante scarpe ha?». «Non saprei, ne ho diverse» risponde. «Perché, sì, è vero, mi piacciono le scarpe». E già mi immagino il suo armadio con le décolletés di Manolo Blahnik, Jimmy Choo e Christian Louboutin. Proprio come quello di Carrie Bradshaw.

Tutte le info sullo spettacolo di Candace Bushnell

Lo spettacolo True tale of sex, success and Sex and the City di Candace Bushnell è in scena il 21 febbraio al teatro Arcimboldi di Milano (www.Teatroarcimboldi.It) e il 23 al teatro Politeama Rossetti di Trieste (www.Ilrossetti.It). Sul palco l’autrice racconta come ha creato Carrie Bradshaw e come il libro e la serie hanno influito sulla sua vita.

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