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I nomi dei tagli di capelli: un dizionario per conoscerli e riconoscerli a colpo d’occhio

Shag, mullet, pixie e tanti altri: i nomi dei tagli di capelli femminili sono fantasiosi. Ma a volte possono creare un po' di confusione, se non si è del mestiere. Ecco un dizionario per orientarsi nel lessico degli hair cut

“Come si chiama quel taglio che va tanto di moda con le punte scalate sul davanti?” Quante volte ti sarai ritrovata a porti un interrogativo del genere. Nel caso appena menzionato è The Rachel, il famoso taglio di Jennifer Aniston nella serie Friends degli anni ’90. In effetti, i nomi dei tagli di capelli per donna sembrano fatti apposta per confonderci le idee, poiché fanno parte di un vocabolario per addetti ai lavori.

Ed ecco che spesso Google diventa un risponditore automatico alle curiosità su quei nomi spesso incomprensibili come shag, mullet, pixie e tanti altri. Si sai, il “parrucchierese” può essere una lingua difficile: non comprenderla può farci trovare in qualche incidente di percorso, con una ciocca più corta di quanto vorremmo.

Per facilitarti le idee, ecco un dizionario sui nomi dei tagli di capelli da donna.

I nomi dei tagli a caschetto

Tra i nomi dei tagli di capelli, i più popolari sono quelli dei caschetti, probabilmente perché sono anche i tagli più diffusi. Proprio per questo, il caschetto si presta a una serie di varianti su cui la moda ha giocato non poco negli ultimi 100 anni, cioè da quando è nato il caschetto ai tempi del cinema muto negli anni ’20. Via alla lista, e alle foto, ovviamente!

ll bob

bob
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L’Italian bob

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Il vintage bob o caschetto bombato

caschetto bombato
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Nomi dei tagli medi e medio corti

Il lob o long bob

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Wella

Il wob

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Sarà sicuramente il taglio capelli simbolo degli anni Duemila. Sì, il long bob (appunto lob) rappresenta la femminilità dei giorni nostri. «Il giusto compromesso per rinfrescare il look e, allo stesso tempo, mantenere un effetto di capelli fluidi e in movimento» afferma Filetti. In pratica è un caschetto allungato, che non deve superare le clavicole. L’ultima celeb a cedere al lob? L’influencer Chiara Ferragni, che ha sfoggiato il suo nuovo haircut sul palco di Sanremo. «Oggi la versione più attuale e moderna prevede un lavoro di forbici che crea scalature impercettibili a occhio nudo per dare il giusto movimento e la giusta leggerezza al look, ma senza effetto campana. Le punte vengono alleggerite per rendere soffice e leggero il look» conclude l’esperto.

I nomi dei tagli corti

Il pixie cut o taglio a folletto

pixie cut
Wella

Tradotto significa taglio da “folletto”. «In origine era un taglio tutto svirgolettato e sbarazzino, alla Audrey Hepburn in Vacanze romane» spiega Salvo Filetti. Oggi, però, quando si parla di pixie, si fa riferimento a un taglio capelli corto ai lati e sulla nuca caratterizzato da un ciuffo medio lungo. «Uno stile versatile che permette di cambiare facilmente look» dice l’esperto. «Diventa casual se asciugato al naturale, sofisticato quando lo pettini indietro con il gel, classico ed elegante infine con una piega impostata a spazzola e phon». I più famosi? Il pixie regale di Lady D firmato dal parrucchiere Sam McKnight del 1990, un evergreen che non passa mai di moda. Ma anche quello platino di Julia Gardner agli ultimi Golden Globes.

Il bixie

taglio bixie
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Bixie Cut non poteva che essere scelto come il trait d’union d’eccezione per i trend capelli donna e uomo delle prossime stagioni. Avvistato sulle passerelle dell’Inverno, nonché della Primavera Estate 2024, questo mette insieme le lunghezze micro del pixie cut con quelle corte e medie del caschetto per dare vita a un taglio multisfaccettato e poliedrico.

Il bowl cut

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il Bowl Cut è, in qualche modo, sinonimo di grinta e coraggio. Un taglio che affonda le radici nel Medioevo, ma che ha fatto la storia del Novecento. A sfoggiarlo, infatti, furono dive del cinema come Louise Brooks negli anni ‘20, ma anche star della musica come i Beatles. Negli anni ‘60, però, fu Vidal Sassoon a consacrare il Bowl Cut, sperimentando il taglio di Mary Quant, Peggy Moffitt e Grace Coddington. Un taglio molto lontano dalle chiome vaporose e tutte boccoli tipici del decennio e che riportava in primo piano geometrie e tagli netti e rigorosi. Indubbiamente, però, furono gli anni ‘80 a consacrare il taglio a scodella, grazie all’iconica chioma bombata di Fantaghiró. 

L’undercut

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Letteralmente undercut vuol dire taglio sotto, e infatti prevede una rasatura che viene eseguita nella parte posteriore o laterale della testa, sotto i capelli del capo. Di solito infatti la parte centrale della testa avrà i capelli lunghi, mentre i lati e la parte posteriore della testa (o entrambe le aree) sono rasate. L’origine di questo stile viene fatto risalire addirittura ai tempi dei vichinghi e divenne popolare tra gli uomini nei primi decenni del ‘900.

I tagli famosi

The Rachel, il taglio di Jennifer Aniston in Friends

taglio rachel
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The Rachel ha il suo punto di forza nella scalatura sul davanti, con le punte dei capelli girate verso l’interno in modo da incorniciare il viso. A volte viene proposto con le punte verso l’esterno, un po’ arruffate e voluminose, ma questo è un dettaglio che dipende dal tipo di capello e dallo styling. Più il capello è liscio più è facile che il taglio Rachel si metta a posto da solo. Certo, dietro ci vuole un bel cesellamento da parte del parrucchiere.

Il buttefly cut di Farrah Fawchett

Farrah Fawcett
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Il butterfly cut, letteralmente taglio a farfalla, il taglio scalato per capelli lunghi che prende ispirazione dall’indimenticata Farrah Fawcett. Che, con quei capelli svolazzanti, ha aperto il filone dei tagli leggeri iper-scalati di fine anni ’70 e inizio anni ’80. Ancor oggi, Jaclyn Smith che, come la Fawcett, faceva parte della serie Charlie’s Angels indossa un butterfly cut dal sapore retrò (in basso).

I nomi dei tagli scalati

Lo shag

shag
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«Lo shag è il taglio capelli scalato per antonomasia.Tecnicamente si lavora molto sulla parte alta della testa che va tenuta più corta del resto, in maniera quasi esasperata» dice Salvo Filetti. «Le ciocche, poi, si allungano mano a mano che ci si sposta verso la nuca e le spalle». Negli anni ’80 veniva definito taglio alla selvaggia. In versione riccia lo portava l’attrice Clio Goldsmith, liscio la nostra Lorella Cuccarini quando cantava Sugar sugar. Oggi si è aggiornato. «Meno accentuato (la sproporzione tra la parte alta e la base è minore), punta su effetti scalati misurati in modo da non svuotare troppo le punte. Resta comunque un taglio capelli dinamico e con ritmo, che assume movimento anche asciugato al naturale» commenta Filetti.

Il mullet

Compagnia della bellezza

SI tratta di un taglio di capelli corto e scalato, caratterizzato da un contrasto netto tra la parte superiore e inferiore della chioma. La caratteristica principale del mullet, infatti, è la scalatura netta tra radici e lunghezze, sfilate e leggere. Un haircut audace, che regala carattere e sicurezza, oltre a non passare mai inosservato. Lo sanno bene star come Miley Cyrus, Úrsula Corberó, Rowen Blanchard, Zendaya, Kristen Stewart, Billie Eilish o Barbie Ferreira, che hanno ceduto al fascino del taglio Anni ’80 per eccellenza.

Il wolf cut

wolf cut
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Si tratta di un taglio capelli che prende ispirazione dal mondo punk degli anni ’80. Mixa lo stile del mullet e dello shag, due look in voga proprio in quel periodo e dona un’aria ribelle anche perché dà il suo meglio se portato spettinato e arruffato, proprio come il pelo del lupo. Caratterizzato da una scalatura decisa che aggiunge volume nella parte alta della testa, ora si porta con una frangia a tendina lungo la fronte. Un esempio di wolf cut aggiornato e rinnovato? Quello di Billie Eilish che lo ha portato alla ribalta negli ultimi anni. Perfetto in versione medio-lunga è ideale per chi ha un viso rotondo: le ciocche scalate intorno alle guance rendono più armoniosi i lineamenti.

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