e-bike

Vuoi passare all’e-bike? Ecco il nostro test

Quasi quasi mi compro una bici elettrica! Se stai accarezzando l'idea di muoverti su due ruote (assistita), potresti scoprire che è molto più facile di quello che pensi. E soprattutto divertente!

Si scrive e-bike, si legge bicicletta con pedalata assistita. Guai a scambiare il prefisso “e-” per elettricità allo stato puro! Sulle biciclette elettriche si pedala eccome, un po’ meno rispetto alle “cugine” muscolari, ma lungi dal pensare che le e-bike siano paragonabili ai vecchi ciclomotori di una volta (ti dice niente il o il Ciao?).

Potrà sembrare un’ovvietà, ma forse giova ricordare che in Italia il motore elettrico, in dotazione con le e-bike, ci assiste sino a 25 Km/h. Oltre tale velocità, il motore entra in stand by e si viaggia solo con le proprie gambe. Tradotto in pratica? Se si raggiungono i 30-40 Km/h (in discesa è molto frequente), non c’è nessuna assistenza elettrica a tenere la media: è tutto merito della nostra forza muscolare. E, per motivi di sicurezza, è meglio così. Altrimenti, sarebbe come guidare un motorino, no?

Il successo delle e-bike

Ma perché comprare una e-bike, allora? Sicuramente per pedalare con meno fatica, si risponderà di getto, ma questo non è il solo motivo, dato che nel 2022 le vendite delle biciclette con pedalata assistita hanno segnato un +14% contro un -15% delle bici muscolari (fonte: Confindustria ANCMA, Associazione Ciclo Motociclo Accessori). I dati rispondo a un trend in grande espansione, frutto di politiche incentive, sensibilità ambientale e sviluppo del cicloturismo. Se poi ci si mette il valore aggiunto del benessere speciale dato dalle due ruote, il successo è presto spiegato.

Pedalare su una bicicletta elettrica è facile, ma ciò non vuol dire che non ci si stanchi: la differenza con le bici muscolari è che il motorino “supporta” la pedalata, aiutando a gestire la fatica. Però, se si è poco allenati, bisogna ricordarsi che si il motorino arriva sino a un certo punto. Ed ecco che bisogna fare i calcoli con la durata della batteria, il cui livello viene segnalato.

MV Agusta

E-bike AMO R11 di MV Agusta: la prova

Per tastare con mano, anzi con…piede, le sensazioni di pedalata di una e-bike abbiamo provato la nuova AMO R11 di MV Agusta, storica casa motociclistica italiana con sede a Schiranna (Varese) che recentemente si è lanciata nella produzione di biciclette elettriche dal design elegante e dal montaggio semi-artigianale. E con una componentistica di alta qualità.

Categoria: e-city, peso: 15,4 kg, segni particolari: linea pulita. È questo l’identikit della e-bike AMO R11 di MV Agusta, progettata per girare in città in agilità. Ma, con un po’ di gamba, si possono tranquillamente percorrere sentieri in falso piano, e per i più allenati, in collina. Non solo su asfalto, ma anche su strade bianche e piccoli tratti di sterrato poco tecnici. Monta, infatti, copertoni urbani Pirelli 42-622 che vanno bene su percorsi misti, garantendo grande aderenza su detriti e selciato.

MV Agusta

La leggerezza è il tratto forte della e-bike AMO R11, che, dal basso dei suoi poco più di 15 kg, pesa quanto le city muscolari alcune mountain bike full con cui si affrontano i boschi, per giunta in salita. Se si pensa che il motore elettrico e la batteria (in questo caso, non removibile) fanno, in genere, lievitare il peso di una e-bike, la AMO R11 MV Agusta è una bicicletta decisamente leggera. Il merito è della costruzione del telaio in alluminio e della forcella in carbonio che vanta una geometria facile da manovrare, poiché caratterizzato dal tubo orizzontale inclinato verso l’alto (in gergo slope), indice di comodità. E siamo al secondo punto di forza della bici elettrica della casa motociclistica di Schiranna: la maneggevolezza.

MV Agusta

Maneggevole e sicura

Grazie alla linea asciutta, la AMO MV Agusta è facile da manovrare e sicura nelle reazioni. Merito anche dei freni a disco SRAM che assicurano una frenata morbida, ben modulabile, ma nello stesso tempo decisa. La posizione in sella è da città, ma non troppo “seduta”, come le classiche olandesi in acciaio da donna. Questo permette di tollerare distanze maggiori rispetto a quelle in città senza dolori a schiena o gambe (allenamento individuale escluso), sfatando il falso mito che in bici più si sta seduti più si è comodi. Le e-city dal design di tale calibro sono il giusto compromesso per chi cerca un mezzo a due ruote con cui divertirsi anche fuori città. Si possono superare i 30 km , anche se non si è abituati a pedalare per 2 ore di seguito (la batteria dura sino a 75 Km)!

Inoltre, se le distanze si allungano, la sella in gel ergonomico (Royal) non richiede il pantaloncino tecnico con l’imbottitura poiché è studiata per il massimo comfort con qualsiasi tipo di abbigliamento. Sella maschile o femminile? A differenza delle bici da corsa, nelle city bike non è necessario differenziare tra sella da uomo e sella da donna. Il motivo? Sia la pedalata che la posizione sono meno sportiva rispetto al “mondo delle corse”, cambiano anche i tempi e sicuramente le distanze: tutto ciò non giustifica il montaggio di una sella specifica, poiché anche in percorsi più o meno lunghi non si avvertirebbe alcun fastidio. Tranne in casi particolari, come ad esempio le persone in forte sovrappeso.

Anche i pedali avvantaggiano la pedalata perché sono a prova di décolleté.

MV Agusta

Un motore che assiste una pedalata a 11 velocità

E la pedalata com’è? È sia muscolare che assistita. Nel modello R11, la AMO di MV Agusta monta un cambio SRAM a 11 velocità (cioè con 11 rapporti dietro e una sola corona davanti). Questo vuol dire che si può iniziare a pedalare senza azionare il motore, gestendo i rapporti in base alla pendenza (e al proprio allenamento).

Chi ha gamba, può scalare una salita del 5-6%, ma non di più perché è pur sempre una city bike, cioè con un telaio studiato per i tratti in pianura, e non in montagna. In ogni caso, basta pigiare sul bottone del tubo orizzontale per essere assistiti dal motore elettrico anche sulle pendenze inaffrontabili.

Tre le potenze: verde per un’accelerazione leggera, arancione l’intermedia, e rossa per un maggiore sprint. Ma, ripetiamo: per legge, oltre i 25 Km/h la forza sui pedali è solo quella impressa dalle nostre gambe!

MV Agusta

In alto, il modello e-gravel di MV Agusta, per asfalto e strade bianche, con manubrio piega da corsa.

Per chi è indicata la e-city

Le e-bike da città sono adatte a persone di tutte le età e livello di fitness, che vivono in contesti urbani di medie e grandi dimensioni. E soprattutto che desiderano usare una bici come mezzo di trasporto senza paura di fare “fatica inutile“. Certo, è importante sapersi destreggiare nel traffico e rispettare il codice della strada, a cominciare dai sensi unici, i semafori e il lato destro della carreggiata. Assolutamente vietato, inoltre, fare lo slalom tra i veicoli, anche se ci si sente sicuri.

Questi modelli urbani di e-bike sono indicati anche per chi cerca un facile mezzo a due ruote per iniziare ad allenarsi in bici su strade e sentieri con piccoli dislivelli. E – perché no? – per seguire lui o lei che…sono più allenati. A volte, la bici può unire la coppia!

MV Agusta

In alto il casco, realizzato da MV Agusta in collaborazione con la spagnola Closca: ha la particolarità di chiudersi su stesso, diventando un disco facile da infilare nello zaino. Te lo ricordi il bicchiere portatile che si rinchiude su se stesso? Ecco, il concetto è lo stesso.

MV Agusta

L’azienda MV Agusta a Schiranna che si affaccia sul lago di Varese.

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