Una donna alla guida di un SUV

La moda dei SUV ha compromesso il calo delle emissioni: lo studio

Secondo un rapporto della Global Fuel Economy Initiative la crescente popolarità dei SUV li rende dannosi per il clima. Ecco i motivi e cosa si può fare per ridurne l'impatto

Sono la nuova passione degli automobilisti. Da quando i SUV hanno fatto la loro comparsa sul mercato, il loro successo è stato sempre più crescente. Peccato che, secondo un recente rapporto della Global Fuel Economy Initiative, la popolarità di questi veicoli ha compromesso il calo delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti leggeri. Proprio così: i SUV sono dannosi per il clima. Ma possiamo fare qualcosa per ridurre il loro impatto?

Parigi contro lo smog: parcheggiare i SUV costerà di più

VEDI ANCHE

Parigi contro lo smog: parcheggiare i SUV costerà di più

Il successo dei SUV

I SUV sono veicoli a quattro ruote motrici, spaziosi e robusti, che offrono una maggiore visibilità e sicurezza al conducente. Tuttavia, hanno anche diversi svantaggi: sono più pesanti, più potenti e meno aerodinamici delle auto tradizionali. Questo significa che consumano più carburante e producono più emissioni di CO2.

Secondo il rapporto della Global Fuel Economy Initiative, fondata nel 2009 con lo scopo di promuovere e sostenere l’efficienza energetica dei veicoli a livello globale, i SUV hanno rappresentato il 42% delle vendite globali di veicoli leggeri nel 2019, in aumento dal 18% nel 2010.

Questo ha annullato i benefici ottenuti dall’aumento della penetrazione dei veicoli elettrici, che hanno raggiunto il 2,5% delle vendite globali nel 2019.

Il consumo di carburante scende troppo lentamente

Lo studio ha anche analizzato il progresso dell’efficienza dei veicoli leggeri in termini di consumo di carburante e di emissioni di CO2 dal tubo di scappamento. L’obiettivo è dimezzare il consumo di carburante dei nuovi veicoli leggeri entro il 2030, rispetto al 2005.

Tuttavia, il rapporto mostra che il progresso è rallentato: il consumo medio di carburante dei nuovi veicoli leggeri è diminuito solo dello 0,9% tra il 2017 e il 2019. Questa riduzione è molto inferiore alla media annua dell’1,8% tra il 2010 e il 2015. Per raggiungere l’obiettivo della Global Fuel Economy Initiative, il consumo di carburante dovrebbe diminuire del 4,3% all’anno in media dal 2019 al 2030.

Clima, le montagne del Nepal hanno perso un terzo del loro ghiaccio

VEDI ANCHE

Clima, le montagne del Nepal hanno perso un terzo del loro ghiaccio

I veicoli elettrici hanno emissioni più basse

Lo studio ha anche considerato le emissioni di gas serra dei veicoli leggeri tenendo conto di quelle generate nella produzione, nel trasporto e nella fornitura dei carburanti e dei vettori energetici, come l’elettricità e l’idrogeno. Questo approccio permette di valutare le prestazioni dei diversi tipi di veicoli e di alimentazioni in termini di impatto climatico.

Il rapporto mostra che i veicoli elettrici a batteria hanno le emissioni più basse, a condizione però che l’elettricità sia prodotta da fonti sostenibili. Al contrario, i veicoli a benzina e a gasolio hanno le emissioni più alte, soprattutto se sono SUV.

Cosa fare per ridurre l’impatto dei SUV

Alla luce di questi dati, cosa si può fare per ridurre l’impatto dei SUV sul clima? Il rapporto della Global Fuel Economy Initiative suggerisce alcune possibili azioni politiche, tra cui: introdurre o rafforzare gli standard di efficienza dei veicoli, basati sul consumo di carburante o sulle emissioni di CO2, e adeguarli alle ambizioni climatiche dei paesi.

Il Nord Italia come l’Etiopia: lo studio sul clima

VEDI ANCHE

Il Nord Italia come l’Etiopia: lo studio sul clima

Promuovere l’adozione dei veicoli elettrici, attraverso incentivi finanziari, infrastrutture di ricarica, informazione e sensibilizzazione dei consumatori.

Sostenere lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie di efficienza per i motori a combustione interna, come la riduzione del peso, l’ibridazione, la sovralimentazione e l’iniezione diretta. Influenzare la domanda dei consumatori, attraverso la tassazione dei carburanti, le etichette di efficienza, le zone a basse emissioni e le campagne di educazione. E ricordare a tutti che le nostre scelte di mobilità possono fare la differenza per il futuro del pianeta.

Riproduzione riservata