Mi sono appassionata di lui, il fagiolo rampicante (Phaseolus vulgaris), al mio primo Mandillo dei semi di Montebruno, un gennaio di qualche anno fa. Dopo un viaggio che dal clima mite del Tigullio mi ha catapultato nel gelo dell’Appennino Ligure per il solo piacere di scambiare semi e saperi, entro in un capannone ex-industriale pieno di vita in attesa di esser innescata (questo per me è il seme).

Ideale per gli indecisi o per chi ha poco spazio

Le piante di fagioli hanno ricoperto l’intero tapee in poche settimane.

Proprio all’ingresso ed in pompa magna, il banco più bello di tutti esponeva diverse decine di specie leguminose, tra le quali i fagioli spiccavano per bellezza di colori e texture: ero dove volevo essere, gasatissima di poter scambiare quello che avevo (che allora non era poi granché) con tutto quel ben di Dio vegetale. Tornai con pochi semi ma di molte varietà diverse, alcune delle quali impossibili da trovare in commercio. Ero decisa a perpetuare il tramando ancor prima di sapere che la pianta fosse…incredibilmente bella.

Dettaglio del fiore e della foglia cuoriforme.

Il fagiolo infatti è una rampicante che, se fossi proprio costretta a catalogare, metterei tra le ornamentali:

  • Si sviluppa più veloce della luce producendo rami flessuosi e sottili che sostengono generose quantità di foglie verdissime, grandi e molto decorative.
  • I fiori sono anch’essi davvero copiosi e vanno dal candido del cannellino al rosso acceso del fagiolo di Spagna (Phaseolus coccineus multiflorum), passando per tutte le tonalità di rosa più o meno accese.
  • Per finire, la “sorpresa” del baccello: lo avete mai osservato davvero? Se si, vi sarete accorti di quanto è bello (e differente in base alle varietà).

Quindi, soprattutto se si ha spazio ridotto per ospitare amiche verdi, perché dover scegliere (e non finirò mai di ribadirlo) tra bello e buono? Specie con una botanica così che è pure molto facile da coltivare, anche in vaso.

Fagiolo: come coltivarlo al meglio

Proprio in questi giorni sta terminando la fioritura dei fagioli e i baccelli inferiori sono quasi pronti.

Il fagiolo è una leguminosa annuale -come ceci, fave e piselli- originaria del Centro America. La sua provenienza dà indizi su ciò che ama: clima caldo, ottima esposizione solare e scarse esigenze idriche (scarsissime se messa in piena terra dove occorrerà irrigare -poco, con acqua a temperatura ambiente e mai sulle foglie, solo sul terreno- fino alla fioritura. Un po’ più di attenzione se ospitata in vaso). Qui nel Giardino Felice li semino in piena terra ad aprile, dopo averli messi in ammollo in acqua per una notte intera, ma si può procedere a scalare, specie nei climi più freschi, fino a tutto luglio: è una specie macroterma, che ama cioè il calore, e così facendo produrranno per tutta l’estate fino ad inizio autunno.

In base alla varietà di fagiolo scelta si avranno baccelli dai colori diversi, alcuni altamente ornamentali.

NB: la tradizione dice invece di seminarli in luna crescente entro i primi 100 giorni dell’anno, e di farlo facendogli sentire “il suono delle campane”, cioè piuttosto in superficie per aiutare il germoglio ad affacciarsi alla vita. Le varietà che piacciono a me, rampicanti, possono raggiungere i tre metri di altezza, quindi è bene provvedere a graticci o canne per il loro sostegno, ci penseranno da soli ad aggrapparsi. Io che ho molto spazio sono solita farli salire su gradi tapee tra girasoli e zucchine: dopo poche settimane formano totem conici molto fitti e davvero scenografici anche da lontano.

Il tapee oggi, circondato dai girasoli.

Se invece lo spazio è poco, optate per dei vasi di almeno 30cm e piuttosto profondi, perché la radice è fittonante e scende parecchio nel terreno. Abbinateli ai classici tralicci di legno, molto decorativi e salva spazio. Ultima cosa -importante- da sapere su di loro: come tutte le leguminose, sono piante generose. Il fagiolo è azoto-fissatore del suolo: lo lascia più ricco e fertile di come lo ha trovato, pronto ad ospitare botaniche più esigenti.

Un bagnetto che fa bene

Fagioli in crescita. Corrono velocemente sui sostegni e fanno tutto da soli.

Per quasi tutti i legumi, specie se consumati essiccati, è consigliato un ammollo più o meno lungo per ridurre i tempi di cottura e ottenere una consistenza più uniforme. Nel caso del fagiolo inoltre la permanenza in acqua rimuove fino al 10% degli zuccheri produttori di gas che possono causare flatulenza. Fargli fare un “bagnetto” di almeno 5 ore prima della cottura (risciacquandoli accuratamente dall’acqua di risulta) aiuta anche a diminuirne la tossicità dovuta alla lectina, un composto presente in quasi tutte le varietà ma molto più concentrata nei fagioli rossi.

Però il bagnetto da solo non basta: per mangiarli in sicurezza occorre bollire i semi per almeno 30 minuti al fine di evitare l’avvelenamento.

Pillola verde: ma che parte è?

In inverno ho preparato il cassone che ora ospita fagioli rampicanti, zucchine genovesi e tanti girasoli attira-impollinatori.

La parte commestibile della pianta è principalmente il suo seme (il fagiolo appunto) che cresce a gruppi di circa 4/8 elementi in capsule molto ornamentali chiamate baccelli. Esistono varietà in cui anche questi ultimi sono eduli, come fagiolini e taccole.

Oltre 10 varietà di fagioli differenti raccolti durante il solstizio d’estate.

Curiosità: a ognuno il suo

Baccelli in maturazione.

Esistono centinaia di varietà di fagiolo che si distinguono per gusto, dimensioni, modalità di cottura e di coltivazione. Per chi invece è attento ai colori da mettere nel piatto, si può decidere cosa coltivare in base alla cromia. Il seme del fagiolo ha infatti infinite sfumature che vanno dal bianco candido dei cannellini al nero, passando per quelli rossi, marroni o gialli (bolita o il zolfino toscano). Invece, per i cultori delle texture variegate, si può scegliere il comunissimo borlotto, l’occhio di tigre o i ‘dall’occhio’, molto chic in versione bianco e nero.