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Ma cosa c’è di male a essere trombamici?

Cosa dire a un’amica che ha un ragazzo più giovane con cui si accoppia con passione ma che non vuole impegnarsi? L’esperta suggerisce di non preoccuparsi e trarre il meglio da queste relazioni, se fanno stare bene

La mia amica S. è single da tempo immemore ma, da qualche mese, intrattiene una relazione con un ragazzo qualche anno più giovane, un trombamico insomma.

Identikit del trombamico

I due chiacchierano bene, ridono di gusto, si accoppiano con passione, solo che lui non è disposto a impostare la relazione su basi esclusive e, quando lei gli ha posto la fatidica domanda, quella che eravamo convinte fosse rimasta ostaggio del secolo scorso, insieme ai jeans larghi coi tasconi sulle cosce, ebbene quella domanda tipicamente foriera di verdetti ferali, ovvero: «Ma noi cosa siamo?» quello le ha risposto Friends with benefit (o, se preferite, trombamici).

Col trombamico non è una relazione assurda

S. non si dava pace e ha passato buona parte dell’aperitivo a spiegarmi quanto sia assurdo, alla sua età, portare avanti una relazione del genere. «Tutte le mie amiche si sposano e si riproducono, mentre io raccatto ancora ragazzini immaturi sulle dating app!».

Se la fa stare bene, non c’è niente di male

A parte rammentarle che il mondo è ricco di 50enni immaturi, quindi tanto vale sollazzarsi con un trentenne, le ho chiesto se e quanto le piaccia questa persona. Mi ha risposto che ci sta bene, che proprio per questo vorrebbe di più e che non le piace l’idea di “competere” con altre.

Può essere gratificante

Così le ho chiesto se non possa provare a godere di questa esperienza senza rincorrere orizzonti romantici e tenendo presente che è senza dubbio più gratificante del sesso occasionale fine a se stesso, o di certi prolungati periodi di astinenza carnale, o di carestia emotiva.

Lenisce la solitudine

Le ho chiesto se la presenza di questo ragazzo non lenisca almeno in parte l’eco della solitudine di cui era solita lamentarsi. Le ho chiesto se una relazione tradizionale, col suo paniere di contraddizioni e negoziazioni, sia ciò che desidera, o ciò che crede di desiderare.

E poi, in fondo, ognuno ha il proprio vissuto

Infine, le ho suggerito di ritirarsi da quell’attività agonistica che consiste nel paragonare il proprio vissuto a quello delle altre, con la convinzione che nessuna abbia una situazione perfetta, ma che tutte proviamo a trarne il meglio, mentre la vita accade, ci sorprende, svolta, ribalta, e comunque procede per la sua strada.

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