unione civile tra donne

È meglio unirsi civilmente oppure convivere?

Se lo chiede una coppia di donne quarantenni che ha una relazione relazione stabile. E non sa come sia meglio tutelarsi. Ecco il consiglio dell'avvocato.

Di fronte alla domanda se sia meglio l’unione civile o andare a convivere, per una coppia di donne quarantenni con una relazione stabile, l’avvocato non ha dubbi. La migliore scelta è la prima. In Italia abbiamo una legge dal 2016 che la istituisce e disciplina la convivenza di fatto.

Come si costituisce un’unione civile

L’unione civile si costituisce con una dichiarazione di fronte a un ufficiale di stato civile e la presenza di due testimoni. Quali sono i diritti e i doveri nell’unione civile è presto detto.

Diritti e doveri di un’unione civile

Per chi si unisce civilmente c’è l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale ed entrambe le parti sono tenute, ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni. Ma vi è anche l’obbligo di coabitazione e gli stessi diritti successori che scaturiscono dalle nozze. Diversamente dal matrimonio, non è previsto solo l’obbligo di fedeltà.

E se si va a convivere?

Decidendo semplicemente di andare a convivere, piuttosto che unirsi civilmente, in caso di malattia o di ricovero, si hanno diritto reciproco di visita, assistenza e accesso alle informazioni personali, secondo le regole di organizzazione delle strutture ospedaliere o di assistenza pubbliche. Inoltre, ciascun convivente di fatto può designare l’altro quale suo rappresentante, con poteri pieni o limitati, per esempio in caso di malattia che comporti incapacità di intendere e di volere.

I rischi per il supersite

In caso di morte del proprietario della casa di comune residenza il convivente, di fatto superstite, può continuare ad abitarci per due anni o per un periodo pari alla convivenza, se superiore a due anni ma comunque non oltre i cinque. Invece, nei casi di morte del conduttore o di suo recesso dal contratto di locazione della casa di comune residenza, il convivente di fatto ha facoltà di succedergli nel contratto.

Unione civile: c’è una terza opzione

Una terza opzione è fare un contratto di convivenza dove, entro certi limiti, la coppia può decidere quale clausole inserire.

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