Se hai in programma di visitare il Giappone, per un viaggio o per la luna di miele, è consigliabile prendere familiarità con usi e costumi del luogo, per non farsi trovare impreparati una volta lì.
Molte usanze giapponesi, infatti, sono estremamente lontane dal modo di fare occidentale, ed è sempre meglio essere informati per non rischiare di trovarsi in situazioni spiacevoli o passare per i soliti turisti disinformati.
Dal non potersi soffiare il naso in pubblico al divieto di lasciare la mancia, scopri tutte le cose da sapere prima di partire per il Giappone, i posti più belli da vedere e gli itinerari insoliti.
Viaggio in Giappone: cosa sapere prima di partire
Paese che vai, usanza che trovi, recita il detto. Ed è ancora più vero per il Giappone, un luogo meraviglioso e affascinante, che ci sembra di conoscere ancora prima di partire. Ma è proprio così? Se stai organizzando un viaggio in Giappone, che sia per svago o per la luna di miele, faresti bene a conoscere le tradizioni più insolite per noi occidentali, onde evitare figuracce.
Non si lascia la mancia
In quasi tutti i Paesi del mondo quando si è al ristorante o in hotel è cosa gradita lasciare la mancia al cameriere. In Giappone no. Qui la mancia risulta quasi uno sgarbo ed è considerata quasi offensiva. Quindi trattieniti dall’istinto di elargire delle monetine anche al tassista per non offendere nessuno.
Non si fuma in strada
Nel caso ti venga voglia di fumare quando sei per strada in Giappone ricorda che è severamente vietato fumare per strada e chi infrange la legge può essere punito con una multa molto salata. Esistono zone apposite per i fumatori e un aspetto positivo di questa politica è la pulizia delle strade. Le zone fumatori sono ben segnalate e facilmente individuabili.
Togliersi le scarpe
In molti luoghi si entra scalzi e bisogna perciò lasciare le scarpe all’ingresso. Questo non succede solo nelle case e nei luoghi di culto ma anche in alcuni ristoranti. Quindi prima di partire per il Giappone fai una grande scorta di calzini se non vuoi entrare nei locali proprio a piedi nudi!

Non si soffia il naso durante un viaggio in Giappone
In Giappone è vietato soffiarsi il naso in pubblico. In realtà non è una regola ferrea, quindi se proprio hai la necessità di farlo cerca di soffiarti il naso con discrezione e meno rumore possibile. I giapponesi come usanza non si soffiano mai il naso in pubblico e preferiscono tirare su con il naso o nascondere il tutto con la classica mascherina sanitaria.
Pochi rischi
In Giappone la micro-criminalità praticamente non esiste, quindi la possibilità di essere derubati è veramente molto, ma molto bassa. Lungo le maggiori strade giapponesi ci sono le postazioni “Koban” della polizia, dove puoi recarti per informazioni o qualora tu abbia qualche problema.
La cucina
La cucina giapponese è molto ricca e varia, anche se noi occidentali la associamo perlopiù al sushi. In realtà fa uso di carne, pesce, riso, verdure e frutta. La cosa divertente è che in ogni ristorante si trova una riproduzione in plastica del piatto, quindi puoi scegliere quella che più ti ispira senza informarti sugli ingredienti.
Niente tatuaggi
I tatuaggi sono tutt’altro che ben visti nella società giapponese. In posti come piscine pubbliche e palestre, ma soprattutto nei bagni termali, è estremamente comune trovare cartelli di divieto d’accesso indirizzati alle persone tatuate.
Non importa se il tatuaggio è piccolo e si vede a malapena, il marchio che si ha sul corpo negherà comunque l’accesso ad una lunga serie di luoghi, sia pubblici che privati.
Rispettare le code
In Giappone hanno un grandissimo rispetto per le code: è praticamente impossibile trovare qualcuno che salti la fila facendo il furbo. Esistono veri e propri segnali sul terreno per indicare dove inizia una fila o verso dove proseguire.
Attenzione alle foto
In base alla legislazione giapponese non è consentito fare fotografie di nascosto alle persone, in particolare alle ragazze. Sì, le donne in abiti tradizionali sono bellissime così come gli adolescenti in divisa usciti dalle scuole, ma non trattarli come oggetti: se vuoi fare una fotografia di ricordo, chiedi sempre il permesso.

Viaggio in Giappone: cosa vedere in luna di miele
Metropoli scintillanti di luci, ma anche il fascino per arti antichissime, dalla calligrafia al teatro, senza contare la bellezza dei giardini, il relax assoluto alle terme… e un’ottima cucina! Il Giappone riesce a coniugare esigenze diverse perché rappresenta l’emblema della tecnologia che sa dialogare con una tradizione millenaria. All’ombra di montagne sacre come il celebre monte Fuji, dove fare sport e perdersi in romantiche passeggiate mano per mano, ci si innamora di nuovo ogni giorno, immersi nello spettacolo dei ciliegi in fiore a primavera, una celebrazione dell’amore senza tempo. È quasi impossibile elencare tutto il bello di questo Paese sempre pronto ad accogliere a braccia aperte le nuove coppie 365 giorni l’anno. Qui ci si sente come a casa propria già dal primo minuto.
La lingua giapponese ha il magico potere di riuscire a raccontare in una sola parola un concetto ben più ampio che contraddistingue il popolo che la parla: l’estrema cura per gli ospiti ovvero l’omotenashi. Pura poesia! Questo è l’unico modo che abbiamo noi occidentali per definire tutto quello che il Giappone può offrire agli occhi e alle anime dei viaggiatori. Meta da sempre tra le più ambite durante la fioritura dei ciliegi, il Giappone può offrire in realtà molteplici itinerari alla scoperta di innumerevoli attrattive da vedere, ma anche da vivere… Per le coppie appassionate di cultura come gli sposini bisognosi di una pausa benessere, per gli amanti della natura da contemplare in tutta tranquillità e chi al contrario è sempre in cerca dell’avventura adrenalinica. Scopriamo quindi cosa visitare in Giappone durante la luna di miele.
Per chi ama il relax
Per molti, la luna di miele vuole dire una sola cosa: una pausa relax per staccare la spina e vivere la propria intimità in armonia con la natura. Una necessità valida specialmente per quelle coppie che amano prendersi cura di corpo e mente.
Se vi riconoscete in questa descrizione, la meta imperdibile per voi sono gli onsen: le stazioni termali nel verde rurale del Giappone dove immergersi in culture antiche e rituali ancestrali. Potreste così dedicare il vostro tempo alla scoperta della prefettura di Akita: visitando la località termale di Nyuto Onsen e la città di Yokote, in cui d’inverno durante lo Yokote Kamakura Snow Festival mille “lanterne di neve” illuminano di magia il paesaggio.
Per gli amanti del mare, lungo la costa della città di Miyazu, nella penisola a Nord di Kyoto, è possibile invece godere dell’incantevole vista di Amanohashidate – in giapponese “ponte nel cielo” – una striscia di sabbia bianca ricoperta da 8000 pini marittimi considerata uno dei punti panoramici più belli del Giappone oltre che una spettacolare stazione balneare.
Il richiamo dell’avventura
Se a guidare la scelta del vostro viaggio di nozze ideale è invece la voglia di scaricare l’adrenalina che state accumulando, giorno dopo giorno, nell’organizzazione certosina del vostro matrimonio, non potrete che apprezzare le mille attività sportive che il Giappone può offrire.
Potete scegliere di dedicarvi a snorkeling, immersioni e surf nell’isola di Ishigaki, nella prefettura di Okinawa, oppure decidere di percorre in bicicletta i 70 km della Shimanami Kaido, una delle 7 piste ciclabili più belle del mondo, attraversando su due ruote ben sei isole e ammirando lungo la strada il tempio di Kosanji, il castello di Innoshima e il futuristico ponte Kurushima Kaikyo.
In alternativa, una destinazione perfetta per gli amanti della natura potrebbe essere l’isola di Shikoku i cui panorami mozzafiato possono essere vissuti a vorticosa velocità in una sessione di rafting sul fiume Yoshino oppure essere assaporati a passo d’uomo, in lunghe passeggiate alla scoperta della Iya valley, una gola caratterizzata da montagne ripide e natura rigogliosa i cui ponti sospesi (costruiti in liana!) sono considerati patrimonio culturale del Giappone.

Viaggio in Giappone: itinerari tra arte e storia
Arte, design, innovazione e tradizione: il Giappone è famoso per le mille sfaccettature che la propria cultura offre forte sia delle profonde radici che della continua evoluzione.
Rigore e armonia sono tra i valori fondamentali di un Paese che dimostra la propria maestria anche nell’allestimento e nella cura delle aree verdi modellate dalla mano dell’uomo in veri e propri eden incantati. Come il famoso giardino dell’Adachi Museum of Art: un’opera d’arte vivente che cambia con le stagioni e che, come un dipinto, si ammira dall’esterno attraverso grandi vetrate. Oppure il Ritsurin Garden nella città di Takamatsu, prefettura di Kagawa, in cui è possibile tra l’altro partecipare all’antica cerimonia del tè.
Se la vostra passione è però andare alla scoperta di località amene e piccoli borghi antichi potete facilmente programmare una visita a uno dei tanti paesi di pescatori della provincia di Kyoto. Tra i più pittoreschi, a pochi chilometri da Amanohashidate, c’è il villaggio di Ine dalle caratteristiche funaya – tradizionali rimesse per le barche – in cui il tempo pare essersi letteralmente fermato. Mentre nella prefettura di Mie potrete lasciarvi sorprendere da un vero simbolo dell’amore: le Meoto Iwa ovvero le “rocce sposate”, due scogli legati indissolubilmente da una fune sacra come mani di sposi.
Le spiagge
Meritato, meritatissimo riposo, sdraiati nella sabbia chiara di fronte all’immensità azzurra del mare: Okinawa rappresenta una delle mete preferite dai giapponesi. A Naha, nelle vicinanze, è facile scoprire localini caratteristici dove bere birra e mangiare pesce fresco, fare shopping e trovare souvenir da regalare agli amici rimasti a casa.
Tra le località di mare imperdibili troviamo l’isola di Ishigaki, facente parte del parco nazionale di Iriomote-Ishigaki e Miyakojima, 300km a sud ovest dell’isola di Okinawa. Entrambe le isole, ospitano alcune delle più belle spiagge del Giappone: natura rigogliosa, acque cristalline e fondale corallino ne fanno un vero e proprio paradiso per chi ama praticare le immersioni subacquee, ma anche soltanto prendere il sole di fronte ad un panorama unico.
Da non perdere un tuffo a Shirahama, celebre località marittima sulla costa all’altezza della Prefettura di Wakayama, dove si sviluppano chilometri di spiagge: celebre per la sabbia bianchissima, qui si trova il Saki no yu Onsen, fra le terme più antiche del Giappone.
Matrimonio in kimono
Le antiche tradizioni e la bellezza dei tessuti sontuosi ti affascinano da sempre? Il Giappone è il posto giusto per… sposarsi di nuovo. Questa volta in abiti tradizionali, però! Per immergersi nel fascino di un’altra cultura e sorridere un po’, mettersi alla prova in una nuova avventura romantica.
In città come Kyoto, esistono agenzie specificamente dedicate per questo: potrete avere un fotografo al seguito in modo da realizzare un album decisamente d’eccezione. Oltre al tradizionale kimono, è possibile avere un vero e proprio setting in autentico stile giapponese, location compresa.
Fra i meravigliosi colori dei ciliegi in fiore oppure immersi nella magia di un bosco di bambù: tu come immagini il tuo matrimonio nipponico? Incastonata fra i monti, la “foresta incantata” di Arashiyama è una location perfetta: raggiungibile comodamente in treno, è un luogo magico dove passeggiare all’interno dell’imponente e suggestivo bosco di canne di bambù. Inoltre, durante la primavera, la spettacolare esplosione dei ciliegi in fiore trasforma questo luogo in una cartolina d’altri tempi, mentre nella stagione autunnale i colori accesi delle foglie di acero rendono il bosco la meta di romantiche passeggiate ed escursioni dove scoprire uno spettacolo d’eccezione.
Insieme alla foresta di bambù, il tempio Tenryu-ji, costruito nel XIV secolo e patrimonio mondiale Unesco, è la meta ideale per una gita: da non perdere, una visita al giardino zen.

Viaggio in Giappone: le esperienze da non perdere
Ci sono alcune esperienze da provare assolutamente per chi si reca per la prima volta in Giappone: ecco quali.
Passione sushi
Una delle esperienze più interessanti da fare in Giappone è gustare la loro spettacolare cucina. In Giappone potrete gustare le delizie preparate dalle abili mani dei cuochi e ammirare la preparazione momento per momento, godendo dell’atmosfera dei locali tipici, spesso da scovare nei quartieri più anonimi passeggiando senza meta alla scoperta della vera anima dell’Oriente.
Il sushi non è l’unico cibo da sperimentare, of course. Vietato partire senza aver provato soba e tempura, la tipica frittura giapponese o katsu-don, cotoletta di maiale servita con riso e condimenti diversi. Nelle Izakaya, dove è facile incontrare gli impiegati che di solito si fermano per una bevuta dopo il lavoro, è possibile gustare una buona birra. A proposito, non dimenticate di ordinare un sakè, se non l’avete ancora provato.
Arte giapponese
Siete due sposini amanti dell’arte? Il Giappone è il posto giusto per voi. Al Matsumoto City Museum of Art è possibile visitare “Kusama Yayoi: The Place for My Soul”, una preziosa raccolta di opere di Yayoi Kusama. La celebre artista, infatti, nacque proprio a Matsumoto nel 1929. Le creazioni di questa poliedrica donna, in grado di attraversare contesti diversi, dal video alla performance o la scultura, sono l’immagine di un’arte che oggi diventa installazione da attraversare: colore, forma, viaggio sensoriale.
Minami-za, fondato nel 1610 a Kyoto, rappresenta uno dei luoghi simbolo dove fare esperienza del teatro kabuki, nato in Giappone all’inizio del XVII secolo: secondo la leggenda, le sue origini risalirebbero alle danze eseguite proprio a Kyōto, lungo le rive del fiume Kamo. Il kabuki, come il teatro nō, costituisce un modo per afferrare l’autentico spirito della cultura giapponese: un momento d’eccezione da condividere insieme al proprio compagno di viaggio.
Vita notturna durante un viaggio in Giappone
Yakatabune, ecco un assaggio della cultura giapponese: non si tratta solo di una traversata sull’acqua, ma di un viaggio nella storia. Durante l’epoca Edo, i nobili e i ricchi mercanti con questi battelli trascorrevano memorabili pomeriggi sull’acqua, immersi in passatempi di quel periodo. Oggi dai traghetti simbolo di Tokyo, che è possibile scegliere come location per una cena inconsueta, si può abbracciare in uno sguardo la baia e avere una visione differente della capitale. Le compagnie che offrono questo servizio sono diverse: è possibile imbarcarsi a Shinagawa, Harumi, Oomori, Kachidoki.
Quali sono i punti da non perdere in città? Shinjuku, celebre per l’esuberanza dei grattacieli, il complesso di Ebisu Garden Place oppure Roppongi, perfetto per fare tardi e scoprire i club interessanti: esplorare i quartieri di Tokyo è un viaggio nel viaggio.
Fra palazzi illuminati e bancarelle, mercati notturni e street food non perdere una visita a Osaka, dove fare shopping in notturna a Shinsaibashi Shopping Street e ammirare il tramonto su Dotonbori Bridge.

Viaggio in Giappone: la cerimonia del tè
Un’altra esperienza da non perdere quando si va in Giappone è la cerimonia del tè. Cha no yu significa “acqua calda per il tè”, ma il vero significato va molto al di là dalla semplicità evocata da queste parole. La cerimonia del tè è stata codificata in tempi ormai lontani: secondo la tradizione intorno al 1500, anche se queste regole cerimoniali hanno un’origine ben più antica, che si perde nella notte dei tempi, quando le piante di tè venivano utilizzate nei monasteri zen come parte dell’esercizio verso consapevolezza e presenza mentale.
Nei pressi del Monte Koya, insieme alla cerimonia del tè e della calligrafia, l’esperienza della meditazione è un’altra delle esperienze che sarà possibile provare: tre modalità differenti che in fondo parlano di un’unica anima. Perché qui l’esercizio autentico, al di là della forma, è quello della presenza che è capacità di sé, consapevolezza: guardarsi negli occhi e ritrovarsi, anche con il proprio compagno di viaggio.
L’arte degli antichi ninja
Uomini (e non solo!): fin da piccoli attraverso anime e manga abbiamo imparato ad amare i ninja, eroi senza paura, guerrieri misteriosi in grado di sparire nella notte e riapparire, senza far rumore, leggeri come un’ombra.
Presso la città di Koka, considerata la culla di questo antico sapere, ci si trasforma in un ninja… almeno per mezza giornata. Sì, oltre alla visita del museo e alla sala di pratiche, i viaggiatori possono addentrarsi nelle foreste che circondano questi luoghi sperimentando le proprie abilità ginniche con la parete di arrampicata o il percorso ad ostacoli, dove sono compresi nove stadi.
I giardini
Vietato ripartire da Tokyo senza una passeggiata al Koishikawa Shokubutsuen: questo giardino botanico risale al 1600, qui vivono oltre quattromila specie di piante differenti. L’ultimo week end del mese di luglio nella capitale rivive il fascino del Sumidagawa Hanabi Taikai: “hanabi”, i fuochi d’artificio, un’arte antichissima. Scambiarsi una promessa d’amore ammirando i fiori di fuoco di Tokyo, la magia di un’emozione che si trasforma in un viaggio della vita.
Viaggio in Giappone, itinerari insoliti: l’isola di Shikoku
Sono in una delle 14.000 isole dell’arcipelago giapponese: le hanno ricontate dopo aver digitalizzato le mappe e il numero è raddoppiato. Shikoku è il mio primo incontro con il Giappone, la più piccola delle 4 isole su cui sorge questo Paese, un po’ meno grande, per capirci, della Sardegna. Shikoku significa “quattro paesi” ed è una delle quattro prefetture in cui è divisa l’isola.
Viaggio in Giappone: il rito antico degli onsen
Arancione è il colore di Matsuyama, la città più grande dell’isola. Nei campi si coltivano gli agrumi e la mascotte del posto è un orsetto-mandarino con le foglie al posto delle orecchie. Una volta raggiunto il centro si ha la sensazione di aver trovato un rifugio. Di fronte si hanno i Dogo Onsen. Onsen significa sorgente termale e ce ne sono molte in Giappone, dai grandi centri benessere ai bagni pubblici. Per i giapponesi è un rito che purifica il corpo e lo spirito. Nei romanzi a un certo punto succede quasi sempre che i personaggi entrino nella vasca di casa, dopo cena, per rilassarsi e chiacchierare.
In un onsen pubblico, di solito ci si bagna anche all’aperto e si va rigorosamente nudi, donne da una parte, maschi dall’altra. Dogo Onsen è uno dei più famosi del Giappone, il più antico, e la bellezza dell’edificio con i grandi tetti spioventi ha ispirato “La città incantata” di Hayao Miyazaki. Quiete e serenità sono l’anima del posto e nella grande sala con le vetrate che affacciano sul giardino si riposa sul tatami. Fuori, poco distanti, ci sono la Galleria e l’Orologio. La prima è un concentrato di sapori e artigianato.
Ai lati si aprono i negozi con le porcellane della vicina Tobe, gli oggetti in bambù, i dolci tipici del posto, Botchan Dango, tre sfere verde matcha, giallo uovo e prugna, gli asciugamani in cotone della vicina Imabari, che ne produce quasi per tutto il Paese. Nella piazzetta dell’Orologio, si possono osservare le figurine che a suon di musica escono, alcune immerse nelle vasche, e un po’ le signore che lì a fianco, sotto ombrelli con la tesa rossa, fanno il pediluvio in uno dei 10 bagni pubblici presenti in città.

La città castello di Ozu
Ozu è la città famosa per il castello. Lo si intravede, bianco e nero, in mezzo al verde, con sullo sfondo le montagne e per un attimo ci si dimentico di essere su un’isola con il mare a 20 chilometri. L’altra attrazione qui è Garyu Sanso, una dimora costruita alla fine dell’epoca Edo (dopo la metà dell’Ottocento).
Il Giappone della tradizione
È un Giappone della tradizione quello che vedono i pochi turisti occidentali arrivati fin qui. E Garyu Sanso, con la sua Casa del tè a picco sul fiume Hijikawa, inondata di luce fin dal mattino, è un magnifico esempio di architettura che si integra con la natura: un albero fa da colonna portante della casa, tutto è legno e bambù intrecciato. In basso, intanto, nelle case di epoca Meiji (1868-1912), aprono le botteghe artigianali con le coperte lavorate al telaio, i porta bacchette in ceramica, gli shigure, dolci di farina di riso, marmellata di fagioli e salsa di soia. I canoni dolciari sono un po’ diversi dai nostri, proprio per questo diventa un gioco assaggiarne uno in ogni posto.
Viaggio in Giappone: il pellegrinaggio degli 88 templi
È arrivato il momento di spiegare per quale motivo Shikoku è un posto amato dai giapponesi. Qui si può fare il pellegrinaggio degli 88 templi buddisti dell’isola. Si può scegliere un tour organizzato in autobus, farlo a piedi richiederebbe molto tempo. Ci si veste di bianco, indossando una giacca su cui è scritto “Mi accompagna Kukai” e con una borsa che racchiude il Sutra del cuore, la preghiera da recitare arrivati ai templi.
Kukai è un santo per il Giappone, un monaco dell’VIII secolo nato nello Shikoku che mollò l’università, andò in Cina, divenne il discepolo prediletto di Keika, assorbì tutto quello che poteva dei suoi insegnamenti e tornò in Giappone praticando l’ascetismo. La leggenda dice che si deve a lui il percorso dei templi. Si può pregare con i monaci seduti in circolo a terra, accendendo una candela e l’incenso. Kukai veglia su tutto questo e non solo con lo spirito: sulla collina c’è la sua statua, alta 16 metri, visibilissima prima di entrare in questa oasi di pace e silenzio.
Nella valle nascosta di Iya
Esiste un Giappone più nascosto e per vederlo bisogna raggiungere la valle di Iya, dove svegliandosi presto, al mattino, si assiste al fenomeno del mare basso di nuvole che nasconde tutto. In questa stagione però la nebbia lascia il posto ai ciliegi e alle azalee giapponesi, lungo una strada che sale a tornanti con il fiume in basso sempre più distante. È lo Yoshino, su cui navigare in barca, scendendo fra canyon, rocce di scisto cristallino, acque limpide e cormorani impettiti. Non c’è da fare nulla, solo guardarsi intorno, mentre sul ponte di liane lungo 45 m, che viene rifatto ogni 3 anni, è meglio fare attenzione a dove mettere i pedi. Lo avevano costruito per primi i samurai in fuga dopo una guerra fra clan e veniva tagliato in caso di arrivo dei nemici. Lasciarsi tutto alle spalle. Una bella sensazione da vivere in questo angolo di Giappone.

Viaggio in Giappone, itinerari insoliti: tra bici e treno
Ecco l’itinerario di un viaggio fatto in sella a una bici elettrica e lungo la ferrovia che porta dall’oceano alle montagne.
Osaka, la capitale dello street food
L’arrivo di questo itinerario, naturalmente, doveva prevedere il passaggio nell’aeroporto di una grande città: la scelta è ricaduta su Osaka. La sua posizione si è rivelata ideale per spostarsi poi verso altre destinazioni. Osaka è famosa per il suo street food davvero prelibato. Al primo posto? L’okonomiyaki, una frittella salata a base di cavolo. Osaka è la capitale del cibo di strada: molto caotica (di sera, passeggiare lungo il canale di Dotonbori può essere un’esperienza straniante, con la sua fiumana di gente), ma comunque capace di regalare momenti di serenità. Quando meno te lo aspetti, ti imbatti in un tempio qualsiasi, nascosto in mezzo ai grattacieli, dove genitori e bambini fanno tappa la mattina presto prima di andare a scuola e al lavoro.
In bici tra le isole del Mare di Seto
Hai mai pensato di saltare in sella a una bici elettrica per scoprire il Giappone? Scopri la Shimanami Kaido, o Blue Line, la pista ciclabile che parte da Onomichi, una cittadina deliziosa arroccata sulle colline, e arriva a Imabari, famosa per la produzione di asciugamani, unendo, attraverso ponti avveniristici, sei isole nel Mare interno di Seto. È stata costruita alla fine degli anni Settanta ed è lunga circa 60 chilometri.
Si può percorrere in due giorni, spezzando l’itinerario più o meno a metà, sull’isola di Omishima. La distanza è fattibilissima in bici anche senza essere ciclisti provetti; comunque le isole sono ben collegate anche da una rete di autobus, ed è tutto a misura di ciclista: dalle aree di sosta e riparazioni fino al trasporto bagagli. Con il vento in faccia, tra salite e discese, si attraversano agrumeti, paesini di agricoltori, punti panoramici dove gli anziani pescatori della zona si incontrano la mattina presto per chiacchierare, altari e templi shintoisti e buddisti, spiagge, tanto verde.

Viaggio in Giappone nel distretto del denim
Nel settore moda dici jeans artigianali e di alta qualità e pensi al Giappone. La curiosità di indagare meglio questa connessione può portare a Kurashiki e a Kojima in particolare, una zona periferica (circa 30 minuti di autobus dal centro) famosa per la produzione del denim. Qui ci si può dedicare a un po’ di shopping. Immagina una strada, intervallata da giardini e residenze storiche, dove tutti i negozi vendono jeans, e anche la limonata è blu indaco. Non è una meta troppo conosciuta. A differenza del quartiere storico e pittoresco di Bikan a Kurashiki, più turistico ma di un fascino speciale soprattutto by night, con le sue botteghe di sakè, tè, case tradizionali, magazzini del riso risalenti al periodo Edo (1603-1868) e Meiji (1868-1912), che costeggiano il fiume attraversato da scenografici ponticelli in pietra.
Viaggio in Giappone lungo il Kumano Kodo
Patrimonio Unesco, il Kumano Kodo è una via di pellegrinaggio, composta da una rete di sentieri millenari e gemellata con quella di Santiago di Compostela, che attraversa le montagne sacre della penisola di Kii, a sud di Osaka e Kyoto, sull’isola di Honshu. Non è l’unica in Giappone, ma tra le più venerate. Si può fare a piedi solo un tratto, che fa parte della Nakahechi Route, o rotta imperiale, percorsa come rito di purificazione da intere corti in marcia.
Due giorni di cammino, zaino in spalla, con un debutto, a Takijiri Oji, un po’ ripido e impegnativo fatto di gradini rocciosi. Che però ti ripaga con foreste di cedri, villaggi di montagna, risaie e santuari, come il Kumano Hongu Taisha affiancato dalla porta torii più grande del Paese. A Yunomine Onsen, la tappa finale, si ha l’impressione di trovarsi in un angolo del Giappone davvero autentico, circondati dai vapori della stazione termale dove rilassarsi la sera dalle fatiche della camminata. Il bello è anche poter dormire nelle minshuku, case private lungo il sentiero che ospitano i pellegrini. Un’opportunità unica per sedersi a tavola con la gente del posto e gustare cibo locale.