Alcune compagnie aeree low cost starebbero valutando l’introduzione di posti in piedi a bordo dei propri voli già a partire dal 2026. E’ quanto rivela un recente articolo del Daily Mail che descrive i nuovi sedili verticali Skyrider 2.0, progettati dalla ditta italiana Aviointeriors. L’obiettivo, riporta il tabloid britannico, sarebbe quello di aumentare la capacità passeggeri del 20% e contenere i costi. Al momento, nessuna compagnia ha confermato ufficialmente l’adozione di questi sedili. Anzi il Post ha pubblicato una smentita da parte della stessa società italiana.

Sedili in piedi nei voli low cost?

Sull’account Instagram @entrepreneurshipquote, seguito da oltre 2,8 milioni di utenti, sono state postate alcune foto dei sedili Skyrider 2.0 che in teoria dovrebbero far viaggiare i passeggeri in piedi. O meglio appoggiati a una sella imbottita in posizione eretta.

Secondo quanto riporta il Daily Mail il modello, prodotto da Aviointeriors, sarebbe una versione migliorata di un progetto già presentato nel 2010 ma mai entrato in uso. I nuovi sedili permetterebbero, secondo il tabloid, di aumentare del 20% la capienza degli aerei, con evidenti vantaggi economici per le compagnie.

Skyrider 2.0 presentato nel 2018

Il primo prototipo degli SkyRider fu presentato nel 2010 a una fiera di design di interni di aerei in California per interpretare l’esigenza che si stava delineando, nell’aviazione civile, di razionalizzare gli spazi interni degli aerei. Lo Skyrider 2.0, ricorda il Daily Mail, fu invece presentato all’Aircraft Interiors Expo del 2018 ad Amburgo come «un sedile innovativo» che consentiva «un’altissima densità di passeggeri nella cabina». Più leggero del 50% rispetto ai sedili economici standard e con un numero inferiore di componenti per «costi di manutenzione minimi», Skyrider 2.0 prometteva di «aumentare il numero di passeggeri del 20 per cento, consentendo un aumento dei profitti per le compagnie aeree».

Silenzio ufficiale e smentita di Aviointeriors

Nessuna compagnia aerea ha ancora confermato ufficialmente l’adozione di questi sedili. Il Daily Mail ha precisato di aver contattato Aviointeriors che avrebbe scelto di non commentare. A raffreddare gli animi, un articolo del Post che riporta una netta presa di distanza da parte dell’azienda italiana che produce i “sedili verticali”. Non c’è nessun progetto concreto da parte delle compagnia aeree di adottare i sedili Skyrider che, precisa il quotidiano, «non hanno ottenuto le necessarie certificazioni da parte dell’EASA, l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, e che di conseguenza non possono essere messi in commercio». Come riporta il quotidiano online, Aviointeriors li definisce degli «oggetti di puro design realizzati con un chiaro obiettivo provocatorio».