Dal 2015 la scrittrice ha una rubrica su Donna Moderna dove si confronta con le lettrici sui problemi di coppia, sesso, relazioni affettive. Ogni settimana pubblichiamo le sue risposte, online e sulla carta: se anche tu vuoi scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it

Leggi le altre storie di #ParlaneConChiara

Cara Chiara, sono una veterana. Ho festeggiato quest’anno con il mio compagno 18 anni (diciotto!) di vita insieme, e suppongo che questa sia anche la prova che, tra i naturali alti e bassi, le cose vanno ancora bene. Sarà però che la nostra storia è diventata maggiorenne, ma ho iniziato da qualche tempo a pensare a me com’ero e a come sono diventata. No, non si tratta di semplice invecchiamento. Mi sono resa conto che, col tempo, ho iniziato ad assomigliargli. Non sempre in senso positivo. O forse meglio: mi sono adeguata. Io ero, tra i due, quella che amava uscire la sera; lui era il casalingo. Ora siamo casalinghi entrambi. Io ero quella disordinata e pazza, lui era il perfezionista. Adesso sono maniaca dell’ordine. Io ero quella che rideva per nulla, lui no. Adesso rido poco anch’io. E all’improvviso mi sono domandata se, senza volerlo né io né lui, questo rapporto non abbia finito per cambiarmi, sopprimendo me, lasciando solo posto a lui.

Laura

Mia cara Laura, esiste una legge universale: finiamo, in parte, per diventare l’altro. Semplicemente perché o un amore ci cambia, oppure amore non è, credo io. Naturalmente questo non può significare annullamento e plagio, ma per capire se di questo si tratta esiste un modo molto semplice: osservati e osservalo. Prova a stilare una piccola lista di tutto quello che ti piace in lui, e cerca di capire due cose: qualcuna di quelle cose buone è passata anche in te? E secondo: qualcuna di quelle cose buone proviene da te? Se la risposta è sì, vuol dire che va tutto bene. Non avete fatto altro che incontrarvi davvero.

Problemi di cuore, di testa o di pancia? Scrivi a lapostadelcuore@mondadori.it

Leggi le altre storie di #ParlaneConChiara