Perché mi attira un “cattivo soggetto”?

  • 19 08 2019

Dal 2015 la scrittrice ha una rubrica su Donna Moderna dove si confronta con le lettrici sui problemi di coppia, sesso, relazioni affettive. Ogni settimana pubblichiamo le sue risposte, online e sulla carta: se anche tu vuoi scriverle, manda una mail a lapostadelcuore@mondadori.it

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Cara Chiara,
ho 23 anni e un problema di cuore. Sto da 3 anni con Z., mio coetaneo, che ho conosciuto mentre stavo con un ragazzo con cui non andava bene. Da quando ci siamo stretti la mano è scattato il classico colpo di fulmine. Z. si è rivelato un positivo, premuroso. Mi ha insegnato ad apprezzare i piccoli gesti e le piccole cose, e se guardo avanti, con lui vedo un futuro, cosa che non mi era mai capitata. L’unica mancanza è che lui, con me, non si è mai arrabbiato, tanto che sono io a iniziare le discussioni per il fatto che non litighiamo. So di dover ancora maturare, ma non hai idea di quanto questa cosa mi pesi: vorrei che affrontasse certe situazioni con più polso, più carattere, e invece tocca sempre a me fare la parte della dura. Da quando stiamo insieme, conosco di vista D., il suo vicino di casa, nonché amico d’infanzia e compagno di sport… Hai presente il classico cattivo ragazzo? Sento di provare una forte attrazione ed è da un po’ che faccio pensieri su come sarebbe la mia vita con lui. Perché aspiriamo a trovare il principe azzurro quando poi siamo attratte da chi ci sembra il diavolo? È il caso di correre dietro alle farfalle o è meglio curare il proprio giardino affinché siano le farfalle ad arrivare? F.

Cara F.
e se litigare con Z., per il fatto che non si litiga mai, ti servisse proprio per sporcare quel suo mantello da principe azzurro e buttarti fra le braccia di D.? Alla ragazza giovanissima che sei io consiglio di non fermarsi, di non accontentarsi, di non avere paura di inseguire, spericolata, la felicità, pure se ha una forma incerta che rischia di mettere tutto in disordine. Alla donna che diventerai, invece, consiglio di non affezionarsi troppo al disordine, di stare attenta a non confondere il tormento con l’amore, e l’irrequietezza con la vita. A tutte e due, auguro di conservare il coraggio di porsi certe domande, e qualche calabrone nello stomaco, sempre. Non si smette mai, in fondo, di crescere. Purtroppo e per fortuna.

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