illustrazione di Elisa Macellari

Tra noi è un tira e molla continuo: sto impazzendo

  • 17 11 2021
Dal 2015 la scrittrice Chiara Gamberale ha una rubrica su Donna Moderna dove si confronta con le lettrici sui problemi di coppia, sesso e relazioni affettive

Ogni settimana pubblichiamo le risposte di Chiara Gamberale alle domande delle lettrici, sia online che sulla carta. Per scriverle, manda una mail a [email protected]

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Cara Chiara,
ho 28 anni e da meno di uno frequento un ragazzo. Le cose sono partite molto lentamente, poi durante il lockdown ci siamo messaggiati e chiamati con più frequenza. A settembre dell’anno scorso abbiamo iniziato a uscire insieme ma, quando sono rientrata nel mio paese d’origine, mi ha confessato di non sentirsi troppo coinvolto. Io ho cercato di chiudere, lui però mi ha chiesto di aspettare il mio ritorno per capire se la distanza avrebbe giocato la sua partita. A gennaio sono rientrata e le cose sono diventate serie, finché ad aprile ha di nuovo ammesso di non essere così preso benché non volesse rinunciare a me. Ci siamo allontanati e io gli ho chiesto di non cercarmi, per poter riflettere sulla situazione, ma niente: non siamo riusciti a rompere del tutto. Alla fine abbiamo deciso di goderci il rapporto senza troppe aspettative e le cose hanno ripreso ad andare anche meglio di prima. Poi, nemmeno una settimana fa, ha ripetuto la stessa frase: io sono troppo stabile mentre lui è attratto da persone più problematiche. Ogni volta che affrontiamo questo discorso vado in ansia: non so cosa fare perché abbiamo il rapporto perfetto e non voglio perderlo. Sto impazzendo! Grazie.
Anonima

Cara Anonima,
ci sono persone che nella certezza trovano il terreno su cui giocare a smontare e rimontare tanto gli altri quanto se stessi. «Dove metti le mie imprecisate domande? In forno o sotto il guanciale? Dove lievitano o appassiscono?» si chiede la poetessa Chandra Candiani in La bambina pugile. Non vorrei mettere in dubbio l’autenticità delle sue riserve ma: dove sono le tue domande? Affidando sempre a lui la sceneggiatura della vostra storia rischi di sfumare lo sguardo in direzione dell’unica persona per cui tifare un finale felice: tu. Prova a silenziare il tuo bisogno di vederlo per mettere alla prova il suo, di bisogno: quale limite non riesce a superare? Cosa nutre le sue insicurezze? Se deciderà di restare, bene, se andrà via sarai almeno riuscita a scrivere i titoli di coda a questo che altrimenti rischia di essere un infinito film.

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