Francesca Barra e Claudio Santamaria

Francesca Barra e Claudio Santamaria: «Shakespeare contro la violenza»

Francesca Barra e Claudio Santamaria portano in scena Lo stupro di Lucrezia rivisitandolo in chiave moderna. Per dare voce a tutte le vittime

La forza oscura del predominio dell’uomo sulla donna. Questo racconta Shakespeare 2.0 – Lo stupro di Lucrezia, la pièce con Francesca Barra e Claudio Santamaria, in prima assoluta al Teatro Menotti di Milano il 7 marzo alle ore 20 (www.teatromenotti.org, la produzione è di AidaStudioProduzioni, la produzione creativa è a cura di Elena Marazzita). Sul palco ci sono loro due, voci recitanti in una versione senza scena se non l’accompagnamento del violino di Davide Alogna che sottolinea i momenti più drammatici con i brani di Eugène Ysaye, Johann Sebastian Bach, Niccolò Paganini, Fritz Kreisler e Astor Piazzolla.

Barra e Santamaria portano a teatro un poema di Shakespeare rivisto in chiave moderna

In Lo stupro di Lucrezia Shakespeare racconta della nobile Lucrezia violentata da Sesto Tarquinio, l’irruente e spregiudicato figlio dell’ultimo re di Roma, focalizzandosi sul turbamento della vittima. Un poema «scritto nel 1594 ma ancora oggi potentissimo» sottolinea Francesca Barra, che interviene nella pièce riportandola ai nostri giorni, ai dolorosi fatti di cronaca.

Una pièce che racconta l’attualità e cosa provano le donne vittima di violenza

«È il racconto di una vittima di stupro e del suo profondo dolore. Della vergogna e del peso che ha sentito per se stessa e per tante altre donne che vengono violentate non solo a livello fisico, ma anche nel profondo della loro anima, della loro dignità. È quello che succede quando il potere abusa di una persona indifesa. Le frasi e le parole che Shakespeare ha usato e ha prestato a Lucrezia sono le stesse che oggi troviamo nello sfogo di tante vittime. Ci sembrava giusto ricordare a chi ci verrà a sentire che di fronte a una storia di violenza carnale non ci sono discussioni da aprire: la vittima è sempre e solo una vittima, senza nessun alibi per il carnefice».

Per parlare ai giovani di cosa è violenza

Sul palco, il turbamento di Lucrezia è nelle parole di Claudio Santamaria. «Ho deciso di dare voce proprio a Lucrezia, perché penso che sia giusto che sia un uomo a mettersi nei panni di una donna, di una vittima. Noi artisti abbiamo un dovere: attivare una rivoluzione culturale, sensibilizzare su temi urgenti, mettere a tacere le interpretazioni e le opinioni sulla violenza contribuendo alla vittimizzazione secondaria. Per dire basta, per parlare ai giovani, possiamo usare la nostra arte».

L’anteprima per le scuole

Donna Moderna, nel farsi promotrice di un cambiamento culturale sul tema della violenza di genere, ha voluto invitare le scuole secondarie di Milano a vedere Lo stupro di Lucrezia. Con la partecipe adesione del Teatro Menotti e di AidaStudioProduzioni di Elena Marazzita, che hanno deciso di offrire gratuitamente agli studenti l’anteprima dello spettacolo. Al termine, la nostra direttrice Maria Elena Viola modererà un talk con gli attori e i ragazzi del pubblico, per farne un’occasione di riflessione e sensibilizzazione. Una tappa importante del nostro progetto sui diritti delle donne #Liberedi, che Francesca Barra e Claudio Santamaria – dopo essere stati protagonisti in copertina sul numero dello scorso 25 novembre – hanno sposato con entusiasmo.

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