«Mi chiamo Anthony Wistern, sono ricco e potente e, sfortunatamente, sono anche morto durante la festa per il mio 60esimo compleanno. Ora la domanda è: chi ha deciso di rovinare la festa? Mia moglie Olivia o uno dei miei quattro figli, che hanno già il canino insanguinato per l’eredità? Mentre il mio corpo si raffredda più in fretta di un soufflé al caviale, la mia famiglia si è già scatenata per il mio patrimonio». È l’incipit al vetriolo di Bel modo di morire, il nuovo romanzo della scrittrice inglese Bella Mackie.

La regina dell’humor nero Bella Mackie è tornata con Bel modo di morire
Il libro d’esordio di Bella Mackie How To Kill Your Family – dall’inglese, Come uccidere la tua famiglia – nel 2023 ha venduto 35 milioni di copie nei 37 Paesi nel mondo in cui è stato tradotto, diventando uno dei più clamorosi fenomeni editoriali degli ultimi anni, e presto ne vedremo la trasposizione in una serie Netflix con Anya Taylor-Joy. Ora l’autrice che ha portato umorismo dark e arguzia nel genere giallo torna con una commedia mistery ricca di colpi di scena sulle famiglie disfunzionali e sull’arrogante upper class inglese. Anche questa volta il cast di personaggi è piacevolmente ripugnante e la penna è caustica e irriverente. Insomma, preparati a fare un nuovo giro sulle montagne russe dell’avidità, dell’inganno e della mancanza di scrupoli.
Bel modo di morire: trama e significato del romanzo
Com’è stato scrivere questo nuovo romanzo dark dopo il successo di Come uccidere la tua famiglia?
«Quando ho cominciato Bel modo di morire ero intimidita dalle aspettative del pubblico. Nella prima stesura ho pensato a un lettore immaginario, ma quando l’ho riletta mi sono resa conto che non era quello che avrei voluto davvero. Ho ricominciato da zero e ci sono voluti 2 anni di lavoro per riscriverlo: volevo essere certa che fosse quello che sentivo».
Anthony, uno dei protagonisti, è una voce dall’aldilà. E non è l’unico a parlare in prima persona…
«Quella di non usare la tecnica tradizionale, con la voce del narratore e i flashback, è stata una scelta. Anthony, arrogante multimilionario; sua moglie Olivia, che lo detesta; la giovane investigatrice: parlano tutti in prima persona perché volevo che il lettore seguisse la storia da tutti i punti di vista. Che notasse la differenza di prospettiva tra i ricchi, che vivono nella loro bolla, e una ragazza che si relaziona con quel mondo in modo critico, che vuole onestà e giustizia. E poi mi sono divertita a scrivere con la voce di un uomo arrogante come Anthony».
Anthony, Olivia, i figli viziati e avidi. In questa dark comedy torna il suo sguardo critico verso il sistema di classi britannico.
«Qui parlo di un uomo della classe media che si è arricchito con affari illeciti e dei suoi figli viziati e arroganti. Il sistema classista inglese è tanto affascinante quanto incomprensibile, se non nasci in quel contesto. Negli Usa o in altri posti d’Europa uno come Anthony passa da una classe sociale all’altra senza problemi. Invece da noi il sistema è rigido e i nuovi ricchi continuano a rimanere distanti da coloro che provengono da dinastie di nobili e privilegiati dalla nascita. Non ci siamo ancora sbarazzati del classismo e volevo parlare anche di questo».
Le famiglie disfunzionali nel nuovo libro di Bella Mackie
Tornano pure le famiglie disfunzionali. Crede, come diceva Tolstoj, che «le famiglie felici si assomigliano, mentre quelle infelici sono infelici a modo loro»?
«Be’, i peggiori nemici di Anthony sono proprio i suoi quattro figli e la moglie. Tutti si aspettano di essere i destinatari della grande eredità, ma alla fine ci sarà un colpo di scena. Sì, mia madre lo diceva sempre e lo credo anch’io: se si diventa avidi e senza scrupoli è perché si cresce in un certo ambiente. Mi piace scavare nelle relazioni familiari, quelle problematiche sono spesso le più contorte».
L’unico personaggio positivo è la Segugia, una antieroina social che indaga sul caso.
«Nell’esergo del libro scrivo: “La sfortuna di essere ricchi è che bisogna avere a che fare con altri ricchi”. Ed è vero: quasi tutti i personaggi hanno segreti e lati oscuri, l’unico positivo è una ragazza della working class che ci tiene a essere credibile con i suoi follower e denuncia online segreti e scandali di questa famiglia. La tecnologia può essere utile se non viene usata per alimentare odio, violenza, disinformazione. Mettere il focus su certi temi importanti è positivo, anche se non vorrei che per molti diventasse un modo per non essere attivi nella vita reale».
Dopo la morte il protagonista si rende conto che nell’oltretomba siamo tutti comuni mortali.
«Dopo la morte Anthony si trova ad affrontare una burocrazia pazzesca. Si accorge che i soldi non possono evitargli la noiosa trafila. La morte è l’unica cosa che livella le classi sociali. Inoltre volevo smontare il detto che i soldi fanno la felicità: il denaro migliora alcuni aspetti della vita, ma le persone diventano peggiori, poco empatiche, senza scrupoli. Questa vicenda familiare lo dimostra».
Com’è nata la passione per il crime?
«Da bambina leggevo i resoconti reali di crimini vittoriani. Da adulta mi sono resa conto che la gente ha un interesse morboso per crimini e violenza e che serie tv, film e podcast ci lucrano sopra. Così ho pensato che sarebbe stato divertente scrivere crimini romanzati che non ferissero o turbassero nessuno. Volevo canalizzare questo interesse globale in qualcosa di divertente».
Le donne eroine di Bella Mackie
Nei suoi romanzi le donne non sono vittime, spesso sono le eroine.
«Da sempre guardo e leggo storie in cui le donne vengono massacrate e gli uomini sono gli eroi che indagano e risolvono il caso. Il focus sono gli uomini, non le vittime. Così ho deciso che nei miei libri non avrei parlato di donne massacrate e uomini eroici. Al contrario, mi diverto a far fare una brutta fine agli uomini arroganti e a rendere le donne eroine: di donne vittime ce ne sono già troppe nella vita reale».
Il precedente romanzo, ispirato al #Metoo, diventa una serie Netflix. Sarà utile a combattere gli stereotipi di genere?
«La protagonista di Come uccidere la tua famiglia è una ribelle arrabbiata e ferita che vuole giustizia, un po’ come la Segugia. Purtroppo queste eroine piacciono alle lettrici femmine, ma non ai maschi. Sarebbe bello credere che un libro o una serie tv possano aiutare a cambiare le cose, ma non sono particolarmente fiduciosa».