Il Tre

Non chiamarlo rapper: Il Tre si racconta in vista di Sanremo

È la prima volta sul palco dell'Ariston per Il Tre, che non sente ansia ma solo tanta voglia di partecipare alla grande festa della canzone italiana. In gara presenta il brano "Fragili", che parla di lui e di noi

Non fatevi ingannare dalla chioma platino e le braccia piene di tatuaggi colorati, perché Il Tre non è “la quota rapper GenZ” che ci si aspetta. All’anagrafe Guido Senia, classe 1997, si autodefinisce un artista senza etichette, perché il rap è parte di lui ma ama la musica a tutto tondo e si dedicherebbe con entusiasmo ad esplorarla tutta.

Il Tre: quanto siamo “Fragili”

A Sanremo è in gara con il brano Fragili, che spazia tra pop e rap e mostra tutto il suo talento sia come autore che come interprete. Il brano racconta della fine di un amore e delle fragilità che ognuno di noi si porta dentro. «Io penso che ognuno di noi sia in fondo fragile» ha raccontato Senia, «la canzone parla della mia esperienza personale ma sicuramente molti ci si ritroveranno e va bene così».

È un brano che nasce dalle riflessioni del cantante che, dopo aver perso una persona cara, si è chiesto a cosa fossero dovuti gli errori commessi. «Sento di avere molti demoni con cui devo fare i conti, molti problemi irrisolti del mio passato che mi hanno portato ad avere comportamenti sbagliati», racconta. E la domanda sorge spontanea: si aspetta qualche ricongiungimento con questo brano? Di per certo non lo sa nemmeno lui: lascia capire così che questo è un brano il cui vero destinatario è proprio lui. È lui che riflette, lui che sente, lui che si interroga. E sarà lui a trasformare dubbi e sofferenze in arte per il pubblico dell’Ariston.

Fragili prende vita a Civico Il Tre

Per regalare l’opportunità di entrare a contatto con la canzone e l’argomento importante che tratta, Il Tre ha organizzato una serie di incontri speciali che si susseguiranno durante la kermesse. L’evento si chiamerà Civico Il Tre e verrà creato in Piazza Bresca 27, dove una serie di incontri e attività ricreative pensati sia per gli ospiti che per il pubblico interessato analizzeranno la fragilità e le sue mille sfaccettature.

I momenti di confronto, i panel, le interviste con la partecipazione anche l’artista saranno strutturati in collaborazione con Progetto Itaca, una fondazione che si impegna nella promozione di programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della Salute Mentale e alle loro famiglie.

Oltre al rap c’è di più

Se il tema non è dei più originali, è la tecnica l’elemento su cui Il Tre punterà per sorprendere al Festival della Canzone: canterà in extrabeat – una tecnica che permette di andare al doppio della velocità rispetto alla base e di cui lui è uno dei maggiori esponenti in Italia. Niente paura: per l’occasione, l’extrabeat sarà dosato, ma se vuoi arrivare preparata ti consigliamo di cercare qualche sua esibizione su Youtube.

Tra rap ed extrabeat si potrebbe pensare che il pop sia un ingrediente fuori posto, aggiunto solo per venire incontro al grande pubblico. E invece non c’è niente di più sbagliato. «Studio canto da anni e non ho paura di cimentarmi in aree diverse rispetto a quella del rap» spiega Il Tre con il suo accento romano ben marcato, «i miei fan lo sanno e spero apprezzeranno anche questa canzone un po’ più pop. Comunque, se anche dovessi scegliere di fare una canzone neomelodica sentirei di non aver tradito nessuno: mi sento prima un artista che un rapper».

L’importanza della famiglia

Sanremo è sicuramente il palco più importante della musica italiana, ma per Senia rappresenta anche un obiettivo raggiunto dopo anni di sogni e tentativi vani. È un’occasione per raggiungere un pubblico più vasto – anche se già con Te lo prometto si è conquistato un posto nell’Olimpo di TikTok e con Cracovia 3 si è affermato nella scena rap. Ma è soprattutto un traguardo per quel ragazzino che ascoltava Bennato e Guccini in macchina con la mamma ed esultava per l’Inter alle partite con papà. E infatti in platea, ad accompagnarlo e fare il tifo, ci saranno mamma e papà: i +2 che lo rendono completo, un intero, appunto “Il Tre”.

La gara non lo spaventa (ma è facile dirlo prima di cominciare), perché vuole viverla come una festa: «Già essere lì significa essere tra i 30 prescelti, non mi sento in competizione con nessuno». E in effetti sarà quasi un ritrovo tra amici: lui, La Sad, Mr Rain, Alfa e Geolier si conoscono da tempo. Non resta che vivere l’esperienza al meglio, rispettare le regole (anche quelle – ormai imprescindibili – del Fantasanremo) e sperare che il pubblico creda in lui.

Per Il Tre Sanremo non è che una tappa di quello che si prospetta come un anno di crescita e soddisfazioni: dopo l’Ariston, sta già lavorando per preparare il suo primo live al Palazzo dello Sport di Roma (il prossimo 9 novembre). Lì avrà modo di ringraziare i fan che lo hanno sostenuto dal primo giorno, colpire quelli che lo scopriranno durante il Festival e godersi la sua Roma. Insomma, da febbraio a novembre, il 2024 sarà l’anno decisivo per Il Tre: una scalata, ma poi chissà che vista. Come direbbe lui, “se lo accolla”.  

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