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SE ADORI LE STORIE POTENTI / 3IL LIBRO FAMILIARE
Così nacquero le “figu” Panini
Un padre morto troppo presto, una vedova costretta a tirare su 8 figli «a finocchi e fagioli contati», un’edicola in città e poi un capannone tra i filari di Lambrusco, fino a quando quel cognome – Panini – diventa il punto di contatto fra l’Italia del boom e le vite di milioni di giovani, ossessionati sì dal calcio ma anche dalle mitiche figurine che ne immortalano i protagonisti. Come spesso accade per l’imprenditoria italiana, c’era materiale per raccontare, più che una traiettoria economica, una saga familiare.
L’ha fatto Luigi Garlando, penna della Gazzetta dello Sport e narratore poliedrico. In un Paese che mescola fame e sogni, 4 adolescenti (Giuseppe, Benito, Umberto e Franco) si lanciano nel business delle «foto adesive» allegate a giornali e detersivi stampando, invece di fiori e paesaggi, i volti dei calciatori. Comprano una pressa, imbustano tutto con l’aiuto delle donne di casa e poi dei detenuti. Quando le loro “figu” invadono l’Italia, costruiscono rotative, brevettano l’adesivo, diversificano con le immagini di manga, cinema, persino dei Papi. Va avanti così fino al 1988, quando cedono l’impero per 150 miliardi di lire. Ma quel nome – Panini, i Panini di Modena – resterà per sempre.
Gianluca Ferraris – @g_ferraris
Luigi Garlando, L’album dei sogni, Mondadori, € 17,90.