Whoopi Goldberg

Whoopi Goldberg, la cocaina e il dramma della mamma: le confessioni di Sister Act

La star di Ghost – Fantasma e del Colore viola racconta in una autobiografia i suoi problemi con la droga e lo shock subito quando aveva solo otto anni

“Ero schiava della cocaina, pensavo di poterla gestire, ma ne ero diventata dipendente”. Lo confessa in un libro di memorie Whoopi Goldberg, la star amatissima di film come Sister Act, Ghost – Fantasma, Il colore viola. Nella sua autobiografia, Bits and Pieces: My Mother, My Brother, and Me, l’attrice rivela molti dettagli della sua vita privata, a cominciare dal trauma subito quando era bambina e sua madre fu sottoposta a un elettroshock.

Whoopi Goldberg: “Ero schiava della droga”

“Dopo essermi disintossicata all’inizio degli anni ’70, ero rimasta abbastanza lontana dalla droga, fatta eccezione per l’erba”, scrive Whoopi Goldberg, spiegando di essere finita in riabilitazione prima di diventare famosa. L’attrice, che ha 68 anni, spiega poi come Hollywood e New York negli anni ’80 abbiano ridefinito il significato di “uso ricreativo di droghe”. “Ero invitata a feste dove venivo accolta alla porta con vassoi dai quali potevo scegliere quello che volevo”, ricorda la star di Sister Act, “file di cocaina erano disposte sui tavoli e sui ripiani del bagno”.

Whoopi Goldberg in Sister Act

Whoopi spiega che i partecipanti alla festa sapevano che i poliziotti non avrebbero mai fatto irruzione nella casa di un “produttore o attore di successo”. Di conseguenza, l’atteggiamento era “molto rilassato” e “tutti partecipavano” al banchetto di droghe. “Ero convinta di poter gestire la cocaina” scrive l’attrice, spiegando che in quel periodo non sembrava “pericolosa” e sembrava che tutti ne facessero uso.

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“Non volevo morire”

Andò tutto bene per circa un anno. Infatti, riuscì nascondere il suo consumo di droga e a continuare a lavorare, anche presentandosi sul set in orario. “Quindi non mi sono alzata dal letto per ventiquattr’ore“, aggiunge Whoopi Goldberg, “quel genere di cose non finisce bene”.

Prima, però, di decidere di smettere, l’attrice ha dovuto ricevere il classico “schiaffo in faccia”. Spiega, infatti, che stava soggiornando in un lussuoso hotel di Manhattan ed era seduta nell’armadio, sotto l’effetto della droga, quando una governante entrò, aprì la porta dell’armadio e urlò. Whoopi Goldberg balzò in piedi e spiegò che quella era la sua stanza, ma poi vide il suo viso in uno specchio, imbrattato di cocaina. Decise di smettere: “Sapevo che avrei dovuto cambiare i miei amici e rifiutare gli inviti, ma potevo farlo. Non volevo morire”.

Whoopy Goldberg con Patrick Swayze in Ghost

Whoopi Goldberg: il trauma più grande

Nella sua autobiografia, l’attrice racconta poi un episodio terribile accadutole quando era bambina. Sua madre ebbe un esaurimento nervoso, fu ricoverata in ospedale, subì un elettroshock e dimenticò chi fossero i suoi figli. Whoopi Goldberg all’epoca aveva otto anni e quel momento ha cambiato per sempre il suo modo di affrontare la vita.

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